IL PANE SECCO… NON SI BUTTA; è si, è proprio un peccato buttare il pane quando nel mondo ci sono milioni di bambini che muoiono di fame…
Questa per la verità è un piatto poverissimo e che sicuramente quasi tutte le regioni italiane hanno la propria versione.. In passato la panàda si preparava come primo nutrimento per le partorienti a seguito del parto, ma veniva proposta spesso anche ai bambini o agli anziani, ed in generale come piatto di facile digeribilità per persone debilitate o ammalate.
Tipicamente il focolare nelle case rimaneva acceso per tutto il giorno, ecco perché questo piatto era molto preparato e diffuso nonostante richiedesse un tempo di cottura piuttosto lungo.
Dal momento che la filosofia contadina prevede che niente vada gettato se la panada avanzava veniva riscaldata e mangiata anche il giorno successivo.La panàda è un piatto unico, di umili origini, preparato nelle campagne e adatto per la sua sostanziosità ai malati, anziani e bambini.
L’origine contadina di questo piatto è testimoniata dai suoi ingredienti: pane raffermo, brodo, olio di oliva, cannella, formaggio grana.
Il pane viene affettato e disposto in una casseruola, coperto con il brodo e bagnato dall’olio e lasciato riposare per circa mezz’ora. Quindi si cuoce a fuoco lento per circa tre quarti d’ora, mescolando frequentemente sino a quando si presenta come una crema densa. Si unisce il grana padano e si serve cospargendola con un filo di olio.
Ingredienti: 1 panino raffermo , mezzo litro di acqua, un goccio d’olio d’oliva (o burro), sale.
La panada si prepara così : In una pentola mettete l’acqua fredda ed aggiungete un goccio d’olio d’oliva con un pizzico di sale.
Tagliate poi il pane o spezzettatelo riducendolo in piccoli pezzi, ed immergetelo nell’acqua.
Il tutto dovrà cuocere a fuoco moderato e costante per circa 2 ore,”lasciala bollire fichè non parla”, o meglio : lasciala cuocere finchè le bolle che fouriescono dal composto non iniziano a farsi rumorose..).
In ogni caso prima di toglierla dal fuoco sarà bene verificare che tutti i pezzi di pane siano completamente spappolati (aiutandosi eventualmente con un mestolo), la panada deve risultare omogenea.
In alcune ricette trentine a fine cottura si suggerisce di cospargere la panada con una manciata di formaggio gratuggiato.