Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!
Paola Elena Cologno: Il nonno Mario con il carrettino dei gelati, mia mamma mi ha raccontato che ne vendevano tantissimo anche se durante la guerra non c’erano materie prime e dovevano inventarsi qualche surrogato.Ernesto Valvassori : Ricordo Cadorini e i suoi Gelati da bimbo ne abbiamo mangiati con i miei compagni. Pochi soldini ma tanta allegria con “POCO” !!!
Bruno Manenti : A me sembra di sentire ancora il profumo che usciva da quei contenitori quando lo apriva per preparare il cono gelato.Se non ricordo male era spesso fuori dall’asilo.
Costumi d’epoca, armi e 250 figuranti per uno spettacolo che fa rivivere la storia a cielo aperto. La rievocazione «Miracol si grida!» si rinnova domenica a Treviglio per la diciassettesima edizione.
L’evento, organizzato dalla Proloco, chiuderà la festa patronale che ricorda il 28 febbraio 1522 quando la città fu salvata dall’invasione francese dopo che le lacrime sgorgarono dall’affresco della Madonna dipinta su un muro del Monastero delle Agostiniane. I Cantù di Martinengo hanno fornito gli abiti, mentre le compagnie di teatro dialettale Zanovello e Bonfanti hanno messo a disposizione attori e guide.
Alle 15, i quattro cortei composti dalle classi più agiate partiranno da via Roma, Galliari, San Martino, Sangalli, ovvero le porte Zeduro, Torre, Nuova e Filagno, per confluire verso piazza Insurrezione. Ad attenderli ci saranno i popolani, indaffarati nei mestieri in campagna, che scacceranno la legione francese, impersonata dagli Amici del cavallo di Caravaggio. Il gesto farà infuriare il generale d’Oltralpe Odet de Fois, visconte di Lautrec, descritto nei documenti dell’epoca come «più duro del diamante, più crudo della tigre, più saldo dello scoglio». Il comandante sarà interpretato da Giovanni Grippa, caravaggino, professione macellaio, avvolto da un mantello rosso, con l’elmetto adornato dalle piume, l’armatura in ferro, attorniato dai fidi cavalieri e dai soldati. A quel punto, 4 consoli invocheranno pietà, presentandosi davanti a lui scalzi, con il cappio al collo e le chiavi del borgo. Poi ci proverà anche Bernabò Visconti. Dalla chiesa di San Rocco uscirà anche monsignor Serbelloni, interpretato dallo scultore trevigliese Bruno Manenti, accompagnato dal clero, che reciterà una preghiera. Ma ogni tentativo risulterà inutile. Il generale sguainerà la spada alzandola al cielo in segno di sprezzo. I cortei si muoveranno, poi, verso piazza Garibaldi dove il popolo, calandosi nella parte con grande partecipazione e tra lo scampanio a festa, annuncerà il miracolo avvenuto all’alba. Tutti si riverseranno in strada e avverrà la conversione: il terribile comandante, commosso, risparmierà Treviglio. Alle 16.30, in piazza Cameroni Lautrec deporrà l’elmo davanti all’immagine sacra, mentre il popolo intonerà l’inno a Maria. E in piazza Garibaldi alle 17.15 il gran finale con l’esibizione degli sbandieratori di Urgnano. La sfilata, animata dal volteggiare delle bandiere, sarà accompagnata dal rullio dei tamburi e dalla melodia delle chiarine. La regia della rievocazione è affidata a Gianpietro Sangaletti.
1974 Treviglio : Sequestro di Luigi Rossi di Montelera, che venne tenuto prigioniero in un bunker di un cascinale a Treviglio recentemente demolito
Quali ricordi ha di quella cascina nella campagna della Bassa bergamasca?
«Ovviamente ho pochi ricordi della cascina, se non quelli legati al bunker dove ero prigioniero, situato nella parte sotterranea della costruzione e collocato proprio sotto la stalla delle mucche. Al bunker si accedeva solo tramite una botola, il cui coperchio stava sotto le zampe degli animali».
Rapimento Rossi di Montelera.
24 dicembre 2012 – Insieme a campi, fossi e cascine, il grande cantiere della Tav che attraversaerà la pianura bergamasca si è portato via anche un pezzo della storia della cronaca nera italiana. E’ stata infatti abbattuta la cascina in cui si trovava il bunker in cui 39 anni fa era stato tenuto prigioniero Luigi Rossi di Montelera, protagonista di uno dei primi sequestri di persona avvenuti in Italia.
L’imprenditore torinese era stato sequestrato a Torino il 14 novembre 1973 e liberato il 14 marzo 1974 dalla Guardia di Finanza durante le indagini per rintracciare la prigione che avevano ospitato un altro sequestrato, il vigevanese Pietro Torielli, liberato un mese prima. La prigione era un sotterraneo di una cascina di Treviglio, alla periferia di Calvenzano, che era all’epoca di proprietà di prestanome di un gruppo criminale siciliano (per il sequestro vennero poi accusate 31 pesone, quasi tutte siciliane).
Nel 1988 era stata acquistata da Giovanni Manenti e Pierangela Crespi, che per tutti questi anni aveva mantenuto il bunker come l’aveva trovato, lasciando anche la branda in cui aveva dormito il sequestrato. In questi giorni il cascinale è stato distrutto dalle ruspe che stanno preparando il sedime per il tratto bergamasco della Tav.
Anno 1979/80 campooratorio Calvenzano – primi allenamenti LIBERTAS CALCIO TREVIGLIO poi NUOVA TREVIGLIO 79 – nella foto da sinistra io con Maccagni Luigi allenatore, il Presidente Silvio Rozzonie l’altro allenatore l’indimenticabile Cecco Rossini ( Di Giovanni Battista Manenti )