Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

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Bar Gelateria Cadorini Treviglio

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Bar Gelateria Cadorini Treviglio

Bar Gelateria Cadorini Treviglio Mario Bortolot

Paola Elena Cologno Il nonno Mario con il carrettino dei gelati, mia mamma mi ha raccontato che ne vendevano tantissimo anche se durante la guerra non c’erano materie prime e dovevano inventarsi qualche surrogato.Ernesto Valvassori  : Ricordo Cadorini e i suoi Gelati da bimbo ne abbiamo mangiati con i miei compagni. Pochi soldini ma tanta allegria con “POCO” !!!

Bruno Manenti  : A me sembra di sentire ancora il profumo che usciva da quei contenitori quando lo apriva per preparare il cono gelato.Se non ricordo male era spesso fuori dall’asilo.

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Treviglio Marzo 2015 Rievocazione Storica

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Treviglio Marzo 2015 Rievocazione Storica

Da : bergamo.corriere.it

di Rosanna Scardi

Costumi d’epoca, armi e 250 figuranti per uno spettacolo che fa rivivere la storia a cielo aperto. La rievocazione «Miracol si grida!» si rinnova domenica a Treviglio per la diciassettesima edizione.

L’evento, organizzato dalla Proloco, chiuderà la festa patronale che ricorda il 28 febbraio 1522 quando la città fu salvata dall’invasione francese dopo che le lacrime sgorgarono dall’affresco della Madonna dipinta su un muro del Monastero delle Agostiniane. I Cantù di Martinengo hanno fornito gli abiti, mentre le compagnie di teatro dialettale Zanovello e Bonfanti hanno messo a disposizione attori e guide.

Alle 15, i quattro cortei composti dalle classi più agiate partiranno da via Roma, Galliari, San Martino, Sangalli, ovvero le porte Zeduro, Torre, Nuova e Filagno, per confluire verso piazza Insurrezione. Ad attenderli ci saranno i popolani, indaffarati nei mestieri in campagna, che scacceranno la legione francese, impersonata dagli Amici del cavallo di Caravaggio. Il gesto farà infuriare il generale d’Oltralpe Odet de Fois, visconte di Lautrec, descritto nei documenti dell’epoca come «più duro del diamante, più crudo della tigre, più saldo dello scoglio». Il comandante sarà interpretato da Giovanni Grippa, caravaggino, professione macellaio, avvolto da un mantello rosso, con l’elmetto adornato dalle piume, l’armatura in ferro, attorniato dai fidi cavalieri e dai soldati. A quel punto, 4 consoli invocheranno pietà, presentandosi davanti a lui scalzi, con il cappio al collo e le chiavi del borgo. Poi ci proverà anche Bernabò Visconti. Dalla chiesa di San Rocco uscirà anche monsignor Serbelloni, interpretato dallo scultore trevigliese Bruno Manenti, accompagnato dal clero, che reciterà una preghiera. Ma ogni tentativo risulterà inutile. Il generale sguainerà la spada alzandola al cielo in segno di sprezzo. I cortei si muoveranno, poi, verso piazza Garibaldi dove il popolo, calandosi nella parte con grande partecipazione e tra lo scampanio a festa, annuncerà il miracolo avvenuto all’alba. Tutti si riverseranno in strada e avverrà la conversione: il terribile comandante, commosso, risparmierà Treviglio. Alle 16.30, in piazza Cameroni Lautrec deporrà l’elmo davanti all’immagine sacra, mentre il popolo intonerà l’inno a Maria. E in piazza Garibaldi alle 17.15 il gran finale con l’esibizione degli sbandieratori di Urgnano. La sfilata, animata dal volteggiare delle bandiere, sarà accompagnata dal rullio dei tamburi e dalla melodia delle chiarine. La regia della rievocazione è affidata a Gianpietro Sangaletti.

Rievocazione Storica : Miracol Si Grida

 

Marzo2015

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1974 Treviglio : Rapimento Rossi di Montelera.

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1974 Treviglio : Rapimento Rossi di Montelera 

1974 Treviglio : Rapimento Rossi di Montelera.

1974 Treviglio : Rapimento Rossi di Montelera.

1974 Treviglio : Sequestro di Luigi Rossi di Montelera, che venne tenuto prigioniero in un bunker di un cascinale a Treviglio recentemente demolito

Quali ricordi ha di quella cascina nella campagna della Bassa bergamasca?
«Ovviamente ho pochi ricordi della cascina, se non quelli legati al bunker dove ero prigioniero, situato nella parte sotterranea della costruzione e collocato proprio sotto la stalla delle mucche. Al bunker si accedeva solo tramite una botola, il cui coperchio stava sotto le zampe degli animali».

Rapimento Rossi di Montelera.

24 dicembre 2012 –  Insieme a campi, fossi e cascine, il grande cantiere della Tav che attraversaerà la pianura bergamasca si è portato via anche un pezzo della storia della cronaca nera italiana. E’ stata infatti abbattuta la cascina in cui si trovava il bunker in cui 39 anni fa era stato tenuto prigioniero Luigi Rossi di Montelera, protagonista di uno dei primi sequestri di persona avvenuti in Italia.

L’imprenditore torinese era stato sequestrato a Torino il 14 novembre 1973 e liberato il 14 marzo 1974 dalla Guardia di Finanza durante le indagini per rintracciare la prigione che avevano ospitato un altro sequestrato, il vigevanese Pietro Torielli, liberato un mese prima. La prigione era un sotterraneo di una cascina di Treviglio, alla periferia di Calvenzano, che era all’epoca di proprietà di prestanome di un gruppo criminale siciliano (per il sequestro vennero poi accusate 31 pesone, quasi tutte siciliane).

Nel 1988 era stata acquistata da Giovanni Manenti e Pierangela Crespi, che per tutti questi anni aveva mantenuto il bunker come l’aveva trovato, lasciando anche la branda in cui aveva dormito il sequestrato. In questi giorni il cascinale è stato distrutto dalle ruspe che stanno preparando il sedime per il tratto bergamasco della Tav.

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I ragazzi del 1951 Treviglio

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Foto di Giovanni Battista  Manenti

I ragazzi del 1951 – Classe seconda A elementare scuole E. De Amicis — con guido aresi, baffi achille,rozzoni giancarlo, sommariva mario, moriggi guido,gavazzi ermanno, iamoletti giuseppebelloli francesco

I ragazzi del 1951 - Classe seconda A elementare scuole E. De Amicis

I ragazzi del 1951 – Classe seconda A elementare scuole E. De Amicis

 

 

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1979-80 Nuova Treviglio (Calcio)

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1979/80 Nuova Treviglio ( Calcio )

Anno 1979/80 campo oratorio Calvenzano – primi allenamenti LIBERTAS CALCIO TREVIGLIO poi NUOVA TREVIGLIO 79 – nella foto da sinistra io con Maccagni Luigi allenatore, il Presidente Silvio Rozzoni e l’altro allenatore l’indimenticabile Cecco Rossini ( Di Giovanni Battista Manenti )ceco

Nuova Treviglio 1983-84
Nuova Treviglio 1983-84
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Treviglio Amarcord Di Tutto e di Più

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Treviglio : Via Bernardino Butinone

Dizionario del Dialetto di Treviglio

Ermanno Olmi

Piazza Garibaldi

Villa Ida

I proprietari del Bar Teatro

Cartolina Treviglio

Treviglio in cartolina.  

T u t t o T r e v i g l i o 

Treviglio : Schola Cantorum Giugno 1996

Bruno Manenti

Trento Longaretti

 

 

 

1 5 0 0 Immagini di Treviglio

 

 

Mandelli Mariella

Treviglio anno dopo anno

             Metamorfosi

            Piazza Garibaldi .1960

Albero degli Zoccoli

Via Mazzini / Largo 1° Maggio

ex Upim Treviglio

È morto a cento anni Trento Longaretti

Personaggi Trevigliesi

Mandelli Mariella

Le Rogge Trevigliesi

Palpaquaie ( Treviglio Amarcord )

     Dizionario  dialetto trevigliese 

 Basilica di San Martino

ex Upim Treviglio

dove è finito l’obelisco di via Cavallotti?

Trevigliese 1907

‘L cantù d’ì telemòre

 

….cambiamenti….

….la fine del Teatro

….Trevigliesi in serie A…..

…Andrea Verga, senatore…..Giacomo Sangalli

in visita alla Same

 

Treviglio che passa

Arturo Prandina

Correva l’anno 1522

1978 :Palma d’Oro al Festival di Cannes per «L’albero degli zoccoli»

Same ieri ed oggi

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virgi.altervista.org : TuttoTreviglio

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Treviglio Amarcord di tutto di più

Le origini di Treviglio risalgono all’epoca del Medioevo, quando tre borgate già esistenti….Il Castrum Vetus, ovvero il castello vecchio, ……………..
continua
                     

Il Campanile ( Torre Civica )……….

 

 

Il Santuario della Madonna delle lacrime è il santuario di Treviglio dedicato alla Madonna delle Lacrime che il 28 febbraio 1522 salvò…..continua

La Basilica di San Martino
 chiesa-s.martino- Treviglio
         
Rogge Trevigliesi :
Treviglio si colloca al limite della fertile pianura Bergamasca……continua

 Amarcord di Arturo Prandina   continua

 Treviglio che passa . ( Beppe Facchetti )….LEGGI

C.S.Trevigliese 1907  calcio  il calcio a Treviglio

Documenti e Curiosità    leggi  

Le vie di Treviglio …L’odonomastica (dal greco hodós “strada” e onomastikòs “…dei nomi delle strade, piazze e di tutte le aree …….continua           

 ZANCONTI…………Nel 1964 gli Allievi di Bondioli vincono il campionato …. intitolato a MARTINO FACHERIS, 

La storia della Zanconti … leggi 

  • Villa Ida

    La Torre Civica

    Nel 1008 fu eretta una alta torre d’osservazione nel centro del borgo allo scopo di controllare l’eventuale arrivo di nemici. Nel corso dei secoli successivi (tra il XVI e il XVII secolo), durante i lavori di restauro della vicina Basilica di San Martino, la Torre Civica venne unita alla chiesa per divenirne l’attuale campanile.

    Di stile gotico lombardo, alto 62 metri, il Campanile di Treviglio è il simbolo
    il soggetto del francobollo da 0,60€ uscito il 30 agosto 2012 nell’ambito della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.

  • I proprietari del Bar Teatro

  • Cartolina Treviglio

  • Treviglio in cartolina.  

  • T u t t o T r e v i g l i o 

  • Bruno Manenti

    La basilica di San Martino La basilica di San Martino fu edificata nel 1008 dove sorgeva la chiesa preromanica dell’Assunta, e subì diversi interventi di ampliamento nel corso dei secoli. La basilica presenta elementi architettonici tipici dello stile gotico lombardo dovuti a un primo ampliamento, mentre la facciata attuale è stata realizzata del 1740 dall’architetto Giovanni Ruggeri secondo lo stile barocco.

    Nella navata destra, accanto alla zona presbiterale, è collocato il Polittico di Zenale e Butinone, risalente al 1485, una delle opere più importanti del rinascimento lombardo, in quanto segna il passaggio tra il gotico e il rinascimentale.

    La basilica offre anche diverse opere di Cavagna, Procaccini e Montalto oltre ad un pregevole Fonte Battesimale del 1529. Il campanile in stile gotico lombardo della basilica è conosciuto come simbolo della città di Treviglio poiché, grazie ai sui 60m di altezza è visibile a chilometri di distanza. Nel corso dei secoli è stato un punto di riferimento sia per scopi religiosi sia civili e militari, in quanto era usato per le segnalazioni di pericolo dai vicini comuni.

  • Trento Longaretti

     DIZIONARIO  DIALETTO TREVIGLIESE  

Treviglio anni 90 : autorimessa Marini

  • dove è finito l’obelisco di via Cavallotti?
  •  Arturo Prandina

  • “Treviglio: storia, arte e cultura”

    “Treviglio: storia, arte e cultura”

    Le origini di Treviglio risalgono all’epoca del Medioevo, quando tre borgate già esistenti, si unirono tra di loro, a scopo difensivo, delineando la nascita di Treviglio, appunto “Tre Ville”. Il Borgo era di modeste dimensioni, venne fortificato e circonadato con mura difensive e munito di tre porte, collocate in direzione delle tre preesistenti borgate, Cusarola, Pisgnano e Portoli, e al centro di Treviglio vennero edificate la Chiesa e il Municipio.

    La storia conferma che a Treviglio sorse da un nucleo centrale fortificato, detto “Castrum Vetus” ossia “Vecchio Castello” e che era ubicato tra le attuali piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli Galliari ed aveva un piccolo accesso sito nell’attuale vicolo Teatro.

    Il Castrum Vetus, ovvero il castello vecchio, non identifica un castello, bensì una zona fortificata con mura, munito di torri e di una porta d’ingresso, circondata da un fossato.Successivamente la crescita della popolazione fece sì che sorgessero successivamente cinte murarie a difesa della prosperità cittadina.

     

    Visitare Treviglio ( da Bergamo News )Secondo comune bergamasco per numero di abitanti dopo il capoluogo, Treviglio si trova nella media Pianura Padana, a circa 20 chilometri in direzione sud da Bergamo: fondata nel corso dell’alto medioevo per scopi difensivi, la cittadina oggi rappresenta un punto strategico nel crocevia di strade e ferrovie che la collegano con Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Milano.

     

    I“Treviglio: storia, arte e cultura” l santuario della Madonna delle Lacrimel santuario della Madonna delle Lacrime fu costruito a partire dal 1594 a seguito del miracolo della madonna che, piangendo, salvò Treviglio dall’avanzata francese. Alla costruzione del santuario hanno lavorato grandi artisti come l’architetto caravaggino Fabio Mangone, autore dell’altare maggiore. Si può salire sull’altare e tramite splendidi gradini in marmo si riesce ad andare proprio sotto al quadro della venerata immagine della Madonna delle lacrime, sotto al quale sono tuttora conservate la spada e l’elmo del visconte di Lautrec. E’ consigliata inoltre la visita della “cripta magica” sotto il santuario.

    “Treviglio: storia, arte e cultura” Treviglio nel XV secolo di Luigi Minuti

    Anche il travagliato XV°, come il precedente, è un secolo d’oro per Treviglio, crescono ricchezza e benessere e la città si riempie di edifici non più di legna ma di solidi mattoni, anche se abilmente frammisti ai sassi di fiume, ed in più a metà secolo, sorgono, in fretta e bene, le austere e più solide mura venete. La Basilica di S. Martino nuovamente viene accresciuta, i lavori a carico del Comune, prendono avvio nel 1481 e si protraggono per più di vent’anni, iniziati nel bel mezzo della Signoria degli Sforza, vengono ultimati all’inizio dell’occupazione francese, e splendide dovevano apparire la sua facciata gotica, i colonnati delle navate in mattoni rossi, e quel nuovo piccolo campanile che accarezza l’abside e che allora si poteva vedere anche dalla sua base.Forse i bei tempi antichi non sono mai esistiti se non nella nostra nostalgica fantasia ma se così non fosse quelli e non altri meritano menzione. Anche se non erano tempi pacifici, anzi, tutt’altro. Il secolo inizia con il primo Visconti a portare il titolo di Duca: Gian Galeazzo, che alla Comunità di Treviglio concede nuovi Statuti di ampia autonomia e che, come un fulmine, conquista un così vasto territorio che alla sua improvvisa morte, nel 1402, il figlio sopravvissuto, Giovanni Maria, farà fatica a conservarlo; ne manterrà una parte al prezzo di lunghe e sanguinose guerre, perderà Brescia, occupata da Giovanni Rozzone, condottiero trevigliese che gliela sottrae per un intero anno, poi la vende ad un altro condottiero, Pandolfo Malatesta da Rimini che nel 1421 la cederà alla Serenissima insieme al Bergamasco.

     

    Avevamo in precedenza accennato alle visite in Treviglio di altri personaggi illustri, dal Papa san Martino V all’imperatore Sigismondo, a San Bernardino da Siena, ma dietro tutto questo via vai vi era un personaggio: Uberto Decembrio di Vigevano podestà di Treviglio, segretario ducale, poeta, figlio d’arte. Fu lui a comporre, nel 1418, su incarico del Duca Filippo Maria, un poemetto in onore di Martino V papa, (il poemetto è tuttora conservato all’Ambrosiana).

    L’anno dopo ricevette l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo, anche lui personaggio epocale, e all’imperatore fa inaugurare nientemeno che una nuova porta d’ingresso alla città (Porta Nuova) e chissà cos’altro avrebbe fatto se non fosse prematuramente morto nell’anno 1427 qui in Treviglio nell’esercizio delle sue funzioni podestarili. Non si conoscono i particolari del funerale, è noto invece che viene trasportato in Milano e seppellito nientemeno che in Sant’Ambrogio nelle cui vicinanze possedeva un casa.La famiglia dei Decembrio non è come quella dei Della Pusterla, la loro nobiltà non è di sangue ma di equilibrato servizio ai potenti ed allo stesso tempo al popolo, e anche di lettere. Era di certo notevole la considerazione di cui godeva nella metropoli ambrosiana, tanto da usufruire del privilegio della sepoltura nella prestigiosa Basilica di S. Ambrogio, infatti, oltre ad Uberto il figlio Candido Decembrio, qui seppellisce la figlia adottiva Costanza nell’anno 1458, poi seppellisce la prima moglie Caterina nel 1464, e quando muore nell’anno 1477, il 12 novembre viene a sua volta seppellito nell’atrio di Sant’Ambrogio accanto al Podestà suo padre il cui sarcofago tardo gotico si erge tuttora maestoso a destra della porta principale della basilica ambrosiana.

    Nel corso del XV secolo Treviglio si arricchisce di nuove case, sono le residenze delle famiglie importanti del tempo, tra queste i Della Piazza, Federici e Zenale, esse compendiano, come corona, il complesso basilicale di san Martino e all’interno della rinnovata Basilica, quale sigillo di quest’epoca d’oro, viene posto il Polittico di Zenale e Butinone, capolavoro dell’epoca di mezzo ed anticipo del migliore Rinascimento.

    Durante la sua presenza in città, San Bernardino da Siena promosse la realizzazione del convento e della Chiesa dell’Annunziata, su di un’area messa a disposizione dal Comune nel 1441, già nell’anno 1443 era pronto il convento e nel 1465 si consacrò la chiesa per lungo tempo affidata ai Padri Francescani Riformati. Il luogo crebbe nella considerazione dell’intero Ordine di San Francesco tanto che ebbe ad ospitare il Capitolo unificato dei Francescani Osservanti e di quelli Riformati.Il convento dell’Annunciata sopravvissuto alle soppressioni austriache di Giuseppe II, soccombette sotto Napoleone nel 1810. Acquistato dall’industriale Graffelder nel 1845 fu trasformato in filanda di lino e cotone, che il Comune valorizzò facendovi passare vicino nel 1915, il nuovo Viale per Brescia, ma non bastò la messa in vetrina, il complesso non sopravvisse agli sconvolgimenti indotti dal primo dopoguerra e cessò l’attività nel 1923. Trasformato, ancora, in sede della prestigiosa Scuola Agraria Cantoni, è stato sul finire del XX secolo totalmente inglobato nell’Istituto Tecnico Commerciale Guglielmo Oberdan.

    “Treviglio: storia, arte e cultura” I Probi contadini”

    Nel 1901 venne istituita la Società dei Probi Contadini, ad opera dei conti Piazzoni e di Monsignore Ambrogio Portaluppi che riuniva contadini della frazione del Castel Cerreto e delle Battaglie.

    Era composta in origine da 113 soci (passati poi a 140) e gestiva ben 541 ettari di suolo agricolo nelle vicinanze, in precedenza proprietà, per eredità dei Piazzoni, dell’Orfanatrofio di Bergamo (affidato, a partire dal 1903, ai Padri Giuseppini perché realizzassero una colonia agricola, del tipo di quelle funzionanti in altre loro istituzioni). La proprietà della terra divenne così collettiva e fu attribuita ai capifamiglia.

    Tale associazione si proponeva anche di sviluppare un’agricoltura meccanizzata legata all’industri ed all’introduzione dei concimi chimici. Tra le varie coltivazioni praticate vi era anche quella del tabacco.Da tutta Italia ed anche da vari paesi d’Europa e del mondo si giungeva al Cerreto per visitare e studiare l’opera della Società.

    Citiamo ad esempio dalla Francia una delegazione del Ministero per l’Agricoltura guidata dal Conte De Saint Cyr, seguita nel tempo dal Rettore e Docenti dell’Università di Grenoble e poi dai dirigenti dell’Unione sindacale di Lione. Dalla Spagna venne una rappresentanza dell’Università di Salamanca, presieduta dal Prof. Moran. Il Governo argentino inviava un gruppo di studio guidato dall’ing. Thornos.

    La Dieta russa mandava una Commissione di parlamentari, capitanati dal Sen. Principe Wladimir Sabler di Pietroburgo. Etc.L’esperimento cerretano suscitò persino l’interesse di Leone Tolstoy che ebbe a trattare il problema delle cooperative agricole nel suo romanzo “Anna Karenina”.Ottemperando alle volontà testamentarie della contessa Emilia l’Orfanotrofio di Bergamo chiamò al Cerreto i Padri della Congregazione di San Giuseppe.

    Seguendo i dettami del loro fondatore, il milanese Paolo Motta, che li voleva dediti all’inculturamento gratuito dei giovani, questi vi gestirono un convitto professionale, istruendovi i giovani orfani della Bergamasca con propensioni all’agricoltura.

    Più volte fu ospite allora dei R.R. Padri il semplice Prof. don Angelo Roncalli, futuro Giovanni XXIII. A cavallo delle due Guerre Mondiali la Frazione conobbe le fulgide figure di don Giuseppe Boffi e Suor Chiara Spreafico: santità ed operosità al servizio dei Cerretani.dal sito : www.serit.net

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    La Storia di Treviglio  pagina in allestimento

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