1972 OR.SA – Zanconti ( Campo salesiani di Treviglio )
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Zanconti 1956 ( Oratorio S.Agostino )
foto Silvia Sy Sirtoli Zanconti 1956
Commento di Bruno Frigerio : Seguivo già allora la Trevigliese ma questa è una Zanconti da enciclopedia. Cerco di identificare: dall’alto a sx:Carrobbio, Forcella ,Rossini,non ricordo ma lavorava alla Sip,Cirtoli. Sotto da Sx: Paredi( Pacio), Carrobbio, Fumagalli, Morino, non ricordo, Molinai.
Commento di Luigi Polgatti : Il quarto in piedi sembra Ambrogio Invernizzi.
Zanconti ma sa regorde po l’an …
Con il Presidente della Trevigliese Sig. Ambrogio Mazza . Mario Menotti , Antonio Marotta e d i spalle il presidente della Zanconti il sig. Lino Pozzi.
Zanconti , nel 1955, dopo un lungo periodo…
Nel 1955, dopo un lungo periodo di collaborazione col C.S.I. di Bergamo, al cui campionato provinciale di calcio partecipavano due squadre oratoriali di calcio (gli “Azzurri” e la “Gandossi”), ci si è trovati di fronte alla necessità di allargare gli orizzonti, se si volevano mantenere legati all’ambiente oratoriano, quel gruppo di ragazzi che, avendo superato i 18 anni, non potevano più partecipare ai campionati “Ragazzi”.
Dopo aver tentato molte vie, quali ad esempio il travaso dei nostri giocatori nelle file della Trevigliese, le stesse si sono rivelati impossibili da percorrere stabilmente e quindi sono state abbandonate.
Dopo questi tentativi si è prospettata come unica soluzione, la formazione di una squadra di calcio che partecipasse al campionato superiore, con la necessaria creazione di una Società Sportiva legata nella sostanza all’Oratorio ma da questo indipendente dal punto di vista organizzativo.
Grazie all’opera infaticabile ed entusiasta dell’amico Arturo Bondioli, spronato da Don Guido ed appoggiato dagli altri dirigenti oratoriali dell’epoca (in particolare i Signori Trettel, Marinelli, Corna) la Società Sportiva è nata con l’avvallo e l’indispensabile intervento del Prevosto Mons. Pietro Cazzulani, cui deve ancora oggi andare il nostro ringraziamento e rimpianto.
Ed è nata intitolandosi a Mario Zanconti pioniere del calcio trevigliese cui è giusto elevare un vivo e devoto ricordo.
Ma occorre anche valutare i problemi che si sono dovuti affrontare per poter iniziare un’attività sportiva organizzata.
Esisteva preliminarmente tutta una serie di problemi di indole formativa e strutturale, che dovevano essere impostati e risolti con chiarezza, se si voleva che la nuova attività non fosse motivo di confusione, ma servisse invece a realizzare lo scopo fondamentale che l’Oratorio doveva perseguire: creare un ambiente, una comunità giovanile, in cui, anche attraverso l’attività sportiva, fosse possibile dare al Giovane quei sani principi morali e religiosi.
Accanto al calcio apparvero nella Zanconti anche l’atletica leggera e la pallavolo; la prima con carattere di saltuarietà, la seconda, grazie all’opera generosa di Mario Conti, con caratteristiche di continuità e serietà.
L’altro ordine di problemi che la Zanconti dovette affrontare dal suo nascere, riguardò il finanziamento della onerosa attività sportiva.
All’inizio le difficoltà finanziarie sembravano insormontabili: l’Oratorio evidentemento non poteva sopportare un tale carico e quindi Don Giulio e Bondioli dovettero bussare a più di una porta per poter dar corso al progetto.
Una sola porta si aprì allora e fu quella della Parrocchia, che seppe comprendere l’esigenza e venire incontro all’Oratorio, rendendogli possibile l’impianto organizzativo della Società.
Oratorio e Parrocchia quindi, all’inizio, fronteggiarono le spese della Zanconti che visse momenti difficili.
In seguito a dilatarne i polmoni incerti arrivarono altre fonti di entrata, a volte modeste, a volte cospicue, derivanti dai sacrifici dei Dirigenti e degli Sponsor, sacrifici meritori e di cui va dato pubblico ringraziamento.
Il terzo ordine di considerazione che hanno condizionato la sua nascicta e che si riproducono ancora oggi, riguarda la struttura tecnico-sportiva della Società e in particolare, come è ovvio, della prima squadra di calcio.
Il primo Consiglio della Zanconti, che era composto oltre che da Don Guido, dai Sigg.ri Trettel, da Arturo Bondioli, da Marinelli, Parolini, Pirovano, G. Merati, Corna, Tirloni, M. Pennati, Aloardi, si è trovato a dover risolvere diversi problemi, oltre a quelli già accennati, di carattere formativo e finanziario.
La Direzione Tecnica, innanzitutto, che fu affidata con felice intuito, al Sig. Alfredo Aresi che seppe dare veste unitaria al primo gruppo di giocatori a sua disposizione, delle più diversa provenienza ed estrazione.
E poi la fisionomia vera e propria della squadra: si partiva infatti dalle due precedenti squadre giovanili e per di più alcuni dei migliori erano passati alla Trevigliese o ad altre squadre.
Si formò tuttavia la squadra impostata sui ragazzi, ma opportunamente rafforzata da giocatori esperti.
Ci sembra giusto in questa sede ricordarli, anche perchè sono stati i primi: Arrigoni, Sirtoli, Carobbio, Bielli, Riganti, Moriggio, Tanoli, De Ponti, Rota, Invernizzi, Molinai, Morino, Forcella, Ferrandi, G. Conti, Finardi e Fumagalli.
Tutti strinsero i denti e riuscirono a portare a termine un onorevole campionato, piazzandosi a centro classifica.
Era stata la prova del fuoco, ma era stata superata. La struttura c’era, i dirigenti si impegnavano generosamente, i giocatori rispondevano.
La Zanconti entrava con poca esperienza, ma ricca di entusiasmo e di slancio nel novero delle società sportive organizzate coprendo un vuoto ormai troppo sensibile in Treviglio, in cui era rimasta praticamente la sola Trevigliese.
L’anno successivo, ’56/’57, si trattava di tradurre le premesse in tisultati tecnici concreti. Sulla scorta delle esperienze dell’anno precedente, si migliorò la strutttura della Società: si restrinse il Consiglio che in compenso si qualificò meglio; la squadra, con un atto di coraggio, venne affidata a Sirtoli, e la Zanconti vinse il suo primo campionato.
Epico fu il trionfo, sul campo e fori campo, come epiche erano state le tappe della marcia, a Osio, Urgnano, Zanica, con un notevole concorso di pubblico e di tifosi.
La Zanconti accolta nell’ambiente sportivo in virtù dell’entusiasmo, vi si imponeva in virtù della forza!
Come per l’anno precedente le squadre ragazzi partecipavano al campionato CSI di Bergamo distinguendosi per la capacità tecnica dei singoli e per l’amalgama raggiunta.
Giocava in una di quelle formazioni GIACINTO FACCHETTI che in seguito, dopo essere stato ceduto alla Trevigliese, passò all’INTER.
Quando una società ha dato i natali calcistici ad un giocatore come Facchetti che è stato all’unanimità riconosciuto come uno dei migliori del mondo, riteniamo che sotto il profilo tecnico, debba necessariamente considerarsi soddisfatta.
La Zanconti non pretende di essere riconosciuta come l’artefice del successo strepitoso di Giacinto Facchetti, perchè sa bene che ad altri, allo stesso Facchetti “in primis”, tocca tale merito. Però sa che Giacinto su questi campi ha imparato a rincorrere il pallone, qui si è abituato alle partite, ai campionati; in queste aule ha sentito le prime lezioni tecniche fin da ragazzino; qui ha imparato a soffrire, a lottare, a rispettare i compagni, arbitri ed avversari; e se pensiamo che Giacinto ha mantenuto la serietà che qui aveva imparato, si è mantenuto cioè atleta corretto e disciplinato, allora la soddisfazione oltre che tecnica diventa anche morale e serve di sprone a tutti i suoi amici della Zanconti che possono guardare al futuro con rinnovata fiducia.
Prima di Giacinto, comunque, un altro trevigliese ha avuto successo nel mondo del calcio.
Si tratta di ORLANDO ROZZONI, il quale negli anni ’51/’52 ha fatto parte della squadra Oratoriana di allora, la VIS NOVA, e poi ha avuto una brillante carriera che lo ha portato a giocare in Nazionale ed in formazioni dal calibro di Trevigliese, Atalanta, Fiorentina, Udinese, Lazio, Spal, Catania e Terzana.
Nel ’57/’58, la Zanconti, vinto il campionato di 2a divisione, tenta la prima volta l’avventura nella categoria superiore.
Come forse ci si doveva attendere, le cose non andarono bene sotto il profilo sportivo, perchè pur battendosi strenuamente fino alla fine, senza darsi per vinta, dovette retrocedere.
L’anno successivo, la Società visse uno dei momenti più difficili della sua vita ma qui dimostrò di avere una solida tempra morale e non cedette alla facile tentazione di abbandonare il campo.
La squadra venne ringiovanita e potenziata e si piazzò poco su dal centro classifica.
Grosse soddisfazioni vennero quell’anno dalle squadre ragazzi, in particolare dagli “ALLIEVI AZZURRI” diretti da Rossini e Maccagni dove emersero giocatori del calibro di Casati, Carioli, Calvi, Lotteri ed altri.
Domenico Casati ed il compianto Vittorio Carioli hanno calcato a lungo il palcoscenico del calcio professionistico; Domenico si è inoltre affermato anche come allenatore, collaborando con squadre di serie A come il Napoli (gestendo Maradona), Roma ed attualmente l’Inter.
Nel ’59/’60, superate le difficoltà, si rimette in lizza per tornare in 1a divisione; ritorna l’entusiasmo e tutti sono uniti per un unico scopo. La squadra si piazza molto bene, tanto da essere promossa anche se non vince il campionato.
In 1a divisione però ricompaiono momenti difficili; si vince, si perde, si scivola un po’ giù in classifica e perdendo l’ultima decisiva gara a Spirano, nella tradizionale “Fossa dei Leoni”, si è costretti a retrocedere.
Nel ’61/’62 gli equilibri vengono ristabiliti e la Zanconti ritorna trionfante nella divisione superiore, questa volta vincendo nettamente il campionato e giocando veramente bene.
Da quel momento inizia un periodo florido e senza particolari problemi; si rimarrà per alcuni anni in 1a divisione, che poi cambierà fisionomia per le trasforazioni stabilite dalla Federazione Italiana Gioco Calcio.
In questo periodo emergono soprattutto le squadre giovanili: nel 1963 gli juniores, dopo aver vinto il girone locale, disputa le finali regionali e dopo avere eliminato le rappresentative di Bergamo, Dovera, Cremona, arrivano di un passo dalla finalissima, ma vengono fermati dalla squadra di Como, dopo una strenua lotta.
Nel 1964 gli Allievi di Bondioli vincono il campionato di lega Giovanile, partecipano alle finali regionali, dove però vengono sconfitti dalla grande Atalanta.
Nello stesso anno si inaugura ufficialmente il nuovo compo sportivo che viene intitolato a MARTINO FACCHERIS, un collaboratore fedelissimo della Società a cui va ancora oggi il nostro plauso e rimpianto.
In quel periodo c’è un altro giovane che si mette in evidenza; si tratta di ROBERTO CORTI che, dopo aver militato nei Giovanissimi, ha giocato nella Trevigliese, Sorrento, Cagliari, Udinese ed Ascoli.
Nel 1969 ancora gli Allievi, dopo aver stravinto il girone locale, partecipano a quello regionale; battono il Brembate, la Pergolettese e vengono eliminati dal Fanfulla solo con la monetina!
Nel 1973 vincono di nuovo gli Allievi ed i Giovanissimi; questi ultimi, per il loro valore, vengono ceduti in blocco alla Trevigliese.
Nel 1974 la Zanconti si impone con pieno merito nel campionato di Terza Categoria; nel 1977, dopo aver disputato onorevolmente la Seconda Categoria, rinuncia alla pria squadra e partecipa al torneo UNDER 21.
Nel 1979 primeggia nell’UNDER 21, vincendo a mani basse e decide di iscriversi di nuovo alla Seconda Categoria.
Vengono richiamati tutti i giocatori trevigliesi che per ragioni di età non potevano partecipare al precedente torneo e si crea un gruppo sufficientemente valido.
Nel 1981 la Zanconti lotta fino alla fine per i primi posti della classifica; alcune decisioni arbitrali la penalizzano oltre misura e la squadra deve accontentarsi del 4° posto.
In seguito rinuncia di nuovo alla prima squadra e si dà più spazio al Settore Giovanile.
Ci sono tre formazione olte all’UNDER 21; i Pulcini, i Giovanissimi e gli Esordienti che disputano con onore i vari tornei locali.
Nell”84/’85 si iscrive di nuovo alla Terza Categoria, dove raggiunge la quarta posizione.
L’anno successivo è quello giusto e dopo un campionato di vertice, arriva prima a pari punti con il Sabbio. Viene disputato lo spareggio a Treviolo ed al termine di una partita infinita, batte i rivali ai calci di rigore per 4-2.
La prima stagione in Seconda Categoria è decisamente positiva perchè si arriva quinti.
Dopo un ’87/’88 abbastanza incolore la squadra viene rinforzata e conquista il terzo posto, dopo aver lottato a lungo con Asperiam e Ciserano.
La stagione seguente inizia sotto i migiori auspici, ma ci si deve accontentare della seconda piazza, ad un solo punto dalla Pozzuolese.
Il passaggio di categoria è solo rinviato di un anno; solo nel ’91, infatti, dopo un testa a testa con Ciserano, Basiano ed Agnadellese, la Zanconti arriva prima con 43 punti e conquista la Prima Categoria.
La Società comincia a farsi conoscere e rispettare a livello regionale, dove il suo nome viene spesso preso ad esempio per l’efficienza e la capacità organizzativa.
Nel ’92/’93 conquista la terza posizione, mentre l’anno successivo ottiene un nuovo trionfo battendo il Cinisello sul filo di lana ed acquisendo, per la prima volta nella sua storia, il diritto a partecipare al campionato di Promozione.
Nei campionati successivi la Zanconti rimarrà a pieno diritto in Promozione, anche se i momenti di gloria non sono stati più così numerosi.
Invece negli ultimi campionati la Zanconti è ritornata ad essere prima protagonista nella vita agonisitica lombarda: infatti ha combattuto sino all’ultima giornata per ottenere la vittoria del campionato ed il premio della promozione in Eccellenza. Purtroppo sul filo di lana l’obbiettivo ci è sfuggito, ma non per questo ci siamo arresi, perchè la storia della Zanconti ci ha insegnato con quale impegno, dedizione e combattività si devono affrontare tutte le sfide, sportive e non.
Ma la Zanconti non è solamente calcio. Infatti in questa carrellata sulla storia della nostra società non possiamo dimenticare la squadra di pallavolo.
Nel 1959 sorge una squadra di pallavolo che dopo aver disputato il campionato provinciale FIPAV giunge ben presto alla serie C, dove rimane per alcuni anni con molto onore. Contemporaneamente si creano anche due formazioni ragazzi che partecipano a tornei locali. Un grosso plauso per quest’iniziativa, lo dobbiamo fare a Mario Conti ed ai vari Carminati, Recanati, Luberto ed a tutti i giocatori che tanto hanno fatto e dato per il successo dei colori oratoriani. La tradizione è continuata sino ai giorni nostri dove una nostra rappresentativa milita nei campionati del C.S.I.
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Virginio Monzio Compagnoni
Treviglio : Non solo Centro
Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni
( ed. Clessidra 2002)
Anche nelle zone periferiche di Treviglio vi sono importanti testimonianze dello sviluppo economico, urbanistico e culturale della Città.
All’esterno del centro storico sono presenti delle infrastrutture territoriali che hanno determinato la crescita economico-sociale di Treviglio, nonchè ambiti di interesse naturalistico che salvaguardano la vivibilità del luogo ed il mantenimento di specificità paesaggistiche.
Percorrendo la via Pontirolo, al limitare dell’attuale quartiere Nord e poco prima del passaggio a livello, è riconoscibile, sul lato destro, la struttura della Chiesa dell’ex Convento dei Frati Cappuccini: esso conserva nei suoi muri una storia religiosa ultracentenaria, la cui fine venne decretata nel 1770. In località Soltaricha esisteva un piccolo oratorio campestre, dedicato a S. Maria delle Grazie, di proprietà della famiglia Rozzone.
Verso la fine del XV sec. l’amministrazione comunale decise di ampliare la chiesa, la cui riedificazione terminò nel 1493. Nel 1514 l’interno della chiesa si presentava totalmente adorno di affreschi: oggi rimane visibile solo la “Vergine con Bambino”, conservata presso la Chiesa di San Carlo. Dal 1585 la chiesa venne chiamata Santa Maria Rossa e venne affidata alle cure dei Frati Cappuccini, che in adiacenza all’edificio fondarono il loro convento. A seguito della soppressione del convento il complesso venne adibito a casa colonica.
In viale Merisio, dove ha attualmente sede l’ Istituto Tecnico Commerciale G. Oberdan, esisteva un convento di Frati Francescani Riformati, risalente al sec. XV: anch’esso venne soppresso tra il sec. XVIII e il sec. XX venendo adibito a stabilimento tessilee poi a scuola.
Le trasformazioni intervenute nei secoli hanno contribuito alla perdita della
riconoscibilità dell’architettura conventuale originaria, di cui permangono segni solo nel
portico. Fu San Bernardino, in visita a Treviglio, a volerne la costruzione, che avrebbe
dovuto essere di buon auspicio per la riappacificazione tra Trevigliesi e Caravaggini. Nel convento era conservata una rappresentante “Il perdono di Assisi” attribuita a Camillo Procaccini (oggi conservata nel Santuario della B. V. delle Lacrime) e il Crocifisso ligneo che ora si trova nella Basilica di S. Martino. Gli affreschi parietali sono attribuibili al pittore Bernardino Butinone che trascorse nel convento gli ultimi anni della sua vita. Il 25 aprile 1810 il convento venne soppresso e nel 1845 fu acquistato da Antonio Graffelder che trasformò tutta la costruzione in uno stabilimento tessile, finchè, nel 1925 divenne sede dell’Istituto Tecnico.
Treviglio è altresì dotata di due stazioni ferroviarie: la Centrale, che è collegata al centro dal viale de Gasperi, la Ovest da via Mazzini.
Esse risalgono alla seconda metà dell’Ottocento: il tratto di ferrovia Milano – Treviglio (stazione centrale) venne inaugurato nel 1846 e la stazione viene fatta risalire al 1878, quando venne concluso il tratto Treviglio – Venezia; la stazione ovest venne realizzata nel 1857 con l’inaugurazione del tratto Milano – Bergamo via Treviglio.
Nella zona Ovest di Treviglio, lungo la strada campestre via V Alpini, è ubicata un’area allestita a parco, denominata “Parco del Roccolo”.
Al Roccolo si giunge tramite un lungo rettifilo che parte da piazza insurrezione e prosegue per via Marconi, tale strada costituiva uno degli assi portanti della centuriazione romana.
L’antica origine della strada è confermata dal toponimo della zona: Portoli, ovvero caratterizzata dalla presenza di una portula, cioè un guado sul fiume.
Giungendo al Roccolo si incontra una chiesetta in stile neogotico: le ricerche storiche attribuiscono il nome, che deriva dalla vicina Cascina Roccolo, alla conformazione orografica del sito in cui sorgeva la cascina, ovvero sulla
sommità di della rocca (costa alta) dell’antico terrazzamento del fiume Adda.
Il Roccolo, occupante una superficie di 34 mila metri quadrati, è suddivisibile in tre zone: la zona dove è ubicata la Chiesetta della Madonna degli Alpini (edificata nel 1900 ad opera dei fratelli Pescali che trovarono nel loro campo una radice a forma di croce: ritenendolo un evento miracoloso fecero costruire la chiesetta intitolandola a Gesù Redentore.
Dopo successivi passaggi di proprietà, nel 1932 fu donata dai fratelli Zanconti alla Parrocchia di S. Martino; in seguito venne adottata dagli Scout trevigliesi e poi dagli Alpini, che tutt’ora detengono la manutenzione del parco, che iniziarono dei lavori di restauro, con l’aiuto della Cassa Rurale di Treviglio, nel 1981); la zona attrezzata per permettere lo svolgimento di manifestazioni e la zona naturalistica, con pregevoli presenze florofaunistiche.
Ad Ambrogio Ballace il Premio Enzo Sensi 2005
Ambrogio Ballace : Il Panathlon è un “Club-service” con finalità etiche e culturali che si propone di approfondire, divulgare e difendere i valori dello sport, inteso come strumento di formazione e di valorizzazione della persona e come veicolo di solidarietà tra gli uomini ed i popoli.
Mi sono avvicinato alla pallavolo per “colpa” della Zanconti di Treviglio società dell’Oratorio Sant’Agostino che nella seconda metà degli anni 60 militava nei massimi campionati regionali.
Nel 1967 inizio la mia “carriera” di giocatore partecipando ai vari campionati giovanili organizzati dal Centro Sportivo Italiano di Bergamo e negli anni a seguire nei vari campionati Fipav, avventura che termina nel 1972 dopo lo scioglimento della squadra dovuto alla mancanza di idonee strutture in Treviglio.
Nel 1969 inizio quella arbitrale prima come segnapunti federale e successivamente come arbitro provinciale e regionale. Nella stagione sportiva 1975/76 vengo promosso nel ruolo arbitri interregionale ( 1^ zona tecnica ) ma rinuncio perché impegnato per il servizio militare.
Con l’introduzione dei Giochi della Gioventù inizia quella di allenatore.
Le suore dell’Istituto Canossiane di Treviglio mi chiedono di collaborare come allenatore nella preparazione delle ragazze che hanno aderito a questa iniziativa.
Tra queste Susanna Savoldelli che arriverà a giocare in serie A con la Presolana di Nembro e nella nazionale juniores e seniores.
Negli anni successivi queste sono le società con le quali ho collaborato:
1971/72 Laura Boni Treviglio campionati giovanili con FARI Milano
1972//73 Laura Boni Treviglio campionati giovanili con FARI Milano
1973/74 Laura Boni Treviglio campionati giovanili con FARI Milano
1974/75 Laura Boni Treviglio campionati giovanili con FARI Milano
1975/76 Pallavolo Portogruaro ( VE ) D femminile / Juniores finale provinciale
1976/77 Laura Boni Treviglio D/F
1977/78 Pallavolo Bergamo Salora 1D/F / campione provinciale ragazze 1978/79 Pallavolo Bergamo Salora C/F / Juniores finale regionale
1979/80 Pallavolo Treviglio D/F
1980/81 Pallavolo Treviglio campione provinciale ragazzi / fase interregionale
1981/82 Pallavolo Treviglio Juniores femminile
1982/83
1983/84 U.S. Olimpia Bergamo 1D/M / Juniores Campione Regionale
1984/85 U.S. Olimpia Bergamo D/M / Juniores Campione Regionale
1985/86 U.S. Olimpia Bergamo 2D/M / finale provinciale ragazzi, fra questi atleti c’era Francesco Lavorato che in seguito giocherà con Società di serie A
1987/88 Treviglio Pallavolo D/F
1988/89 Treviglio Pallavolo C1 maschile promosso in B2
1989/90 Volley Club Cassano ( MI ) settore giovanile
1990/91 Pallavolo Cologno C2 femminile play off promozione
1991/92 Pallavolo Cologno C2 femminile promosso in C1
1992/93
1993/94 Ginnastica Artistica Rivolta ( CR ) sezione pallavolo C2 femminile
1994/95 Treviglio Pallavolo 2D/F / ragazze
1995/96 Treviglio Pallavolo 2D/F / Juniores
1998/99 Pallavolo Oratorio Don Bosco Agnadello ( CR ) 2D/F / ragazze
1999/00 Pallavolo Oratorio Don Bosco Agnadello ( CR ) 2D/F / ragazze
2001/02 Pallavolo Vailate 1D/F / Under 14 femminile
2002/03 Pallavolo Vailate 1D/F / Under 15 femminile
2004/05 Polisportiva Zanconti Treviglio sezione Pallavolo
2005/06 Polisportiva Zanconti Treviglio sezione Pallavolo
Dal 1982 sono il il responsabile, prima eletto e successivamente nominato, del settore allenatori del Comitato Provinciale di Bergamo per conto del quale organizzo i corsi di formazione e di aggiornamento per gli allenatori.
Dal 1992 al 1999 sono stato anche il responsabile del settore Scuola e Minivolley promovendo e coordinando le varie manifestazioni nella provincia e i corsi di formazione organizzati in collaborazione con il Coordinatore per l’Educazione Fisica del Provveditorato di Bergamo riservati agli insegnanti delle scuole elementari.
Dal 1990 collaboro attivamente con i selezionatori delle rappresentative Maschile e Femminile per il Trofeo delle Province riservato ad atleti di 14 –15 anni, con ottimi piazzamenti:
2001 1° femminile
2002 1° maschile 1° femminile
2003 1° maschile 2° femminile
2005 5° maschile 2° femminile
Dal 2001 collaboro con i Tecnici delle rappresentative (maschile e femminile) partecipanti al Torneo Internazionale di Mouhouse (Francia) per atleti/e di 14/15 anni classificandosi sempre nei primi posti; la partecipazione al Torneo é patrocinata dall’Assessorato allo Sport del Comune di Bergamo.
Tredici anni dopo il Memorial Mazza si tinge ancora di Granata
Genoa – Torino ( 1-3 )
Si chiude in grande stile il 28° Memorial Mazza con una finale d’eccezione tra due società storiche che hanno scritto pagine memorabili della storia del calcio italiano: Genoa e Torino. Il Genoa giunge alla finale dopo essere arrivato all’atto conclusivo anche nella scorsa edizione della manifestazione, uscendone sconfitto, mentre il Torino è risultato vincente nel 2005, unico anno nel quale ha partecipato al torneo. La partita inizia con i granata padroni del campo, che in svariate occasioni si fanno vedere dalle parti di Savarese, il quale riesce a mantenere il risultato in parità fino al 20′ quando Aita fa esplodere i numerosi sostenitori Granata presenti sugli spalti. Dopo lo svantaggio il Grifone, ferito nell’orgoglio, si riversa all’attacco senza però riuscire a pareggiare i conti prima dell’intervallo. Nella ripresa il Torino torna a spingere sull’acceleratore e mette in difficoltà più volte la difesa ligure con diverse incursioni sulle fasce laterali che creano superiorità numerica e conseguenti opportunità all’interno dell’area di rigore. Al 14′ ci pensa Favale a portare il punteggio sullo 0-2 con un tiro dalla distanza sporcato da una deviazione che inganna l’estremo difensore rossoblù; tuttavia pochi giri di orologio più tardi il Grifone accorcia le distanze con Altieri bravo a risolvere una mischia in area avversaria e a tenere in linea di galleggiamento i suoi. I genovesi in svantaggio di una rete cercano in tutti i modi di raggiungere l’area piemontese; nel tentativo di riagguantare la gara però si sbilanciano e dopo una bella azione sulla destra il Toro trova Cocola libero sul secondo palo il quale non può fare altro che insaccare chiudendo definitivamente i conti, raggiungendo così anche la vetta della classifica marcatori. Il Torino riesce nell’impresa di scrivere per la seconda volta il proprio nome nell’albo d’oro del torneo in altrettante partecipazioni portando l’ambita coppa all’ombra della Mole per i prossimi dodici mesi, in attesa di rimetterla in palio nella 29° edizione del Memorial Mazza.
Tratto da memorialmazza.it
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