Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

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L’Albero degli zoccoli rivive nel fotoromanzo degli studenti

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L’Albero degli zoccoli rivive nel fotoromanzo degli studenti

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Giovedì 13 Settembre 2018

Sono al lavoro alla riscoperta delle proprie radici gli studenti di Palosco e, più in generale, dell’Istituto comprensivo di Calcinate.

Nel centenario della fine del primo conflitto mondiale e a 40 anni dal film «L’albero degli zoccoli» di Ermanno Olmi (girato a Palosco nel 1978 e vincitore della Palma d’oro del Festival di Cannes), i ragazzi hanno infatti realizzato interessanti progetti interdisciplinari.

Curioso e ben fatto, il fotoromanzo in dialetto bergamasco a fumetti, con tanto di dedica «al maestro e nostro conterraneo, Ermanno Olmi, da poco scomparso», con quattro storie interpretate dagli allievi delle prime e seconde della secondaria di primo grado di Palosco che, dopo aver visionato il film, coadiuvati dalle docenti Alice Adami, Antonella Pasquariello, Laura Ratti e Maria Grazia Volpi, hanno vestito i panni dei personaggi del film.

L’Albero degli zoccoli rivive nel fotoromanzo degli studenti

L’Albero degli zoccoli rivivenel fotoromanzo degli studenti.

Treviglio Amarcord Virginio Monzio Compagnoni

 

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Storia, fede, tradizione, arte e folclore si intrecciano e rivivono ogni anno a Treviglio in onore della Madonna che il 28 febbraiodel 1522, con le sue lacrime salvò la città dall’ira del generale francese Lautrec, scatenata dall’amicizia dei trevigliesi con Carlo V di Spagna.
Quattro cortei di personaggi in costume d’epoca percorrono le contrade dove si rivivel’incontro della consegna delle chiavi della città a a Lautrec.
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L’ultima bocciofila in città : Castel Cerreto, Treviglio

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L’ultima bocciofila in città : Castel Cerreto, Treviglio
di Sergio Ghisleni 12 febbraio 2012 bergamo.corriere.it
«Noi, superstiti di un’epoca»
I ragazzi che recitavano nell’ «albero degli zoccoli» raccontano un passato che non c’è più e la voglia di continuare a tentare acchiti e bocciate. Avviene a Castel Cerreto, Treviglio.

I ragazzi che recitavano nell’ «albero degli zoccoli» raccontano un passato che non c’è più e la voglia di continuare a tentare acchiti e bocciate. Avviene a Castel Cerreto, Treviglio

La bocciofila a Cerreto (Fotogramma)La bocciofila a Cerreto (Fotogramma)

Il Battista Belloni detto Gnomo lo conoscon tutti. Perché era uno dei «lumagòcc» dell’Albero degli Zoccoli di Olmi, e perché è vicepresidente della bocciofila. Cioè, di un’entità che gestisce una forma di vita in via di estinzione nel Trevigliese: il campo da bocce. Eh sì perché la bocciofila di Castel Cerreto, due grigi campi scoperti dietro la chiesa (e grazie che ci sono ancora) è l’unica rimasta nel territorio municipale. «L’unica a Treviglio e praticamente l’unica in provincia di Bergamo dove, se vogliamo giocare, finiamo congelati»: lo dice ironico (ma con fermezza e una punta di sdegno) il Giovanni Ventura, presidente della «Piero Scotti». «Per giocare, da ottobre a marzo, dobbiamo andare a Pontirolo, Canonica, Chignolo, Caravaggio, Ciserano… tutti hanno campi coperti. Noi ancora no», e giù un buon caffè corretto al Bar Pilly, sede sociale con cucina. Che d’estate lavora di brutto: «Centocinquanta stinchi abbiam fatto fuori alla cena dopo il campionato trevigliese» fa Pierluigi Pilenga, il gestore. «E il risotto coi funghi era da leccarsi i baffi». Un terzo tempo da rugbisti, insomma.L’appetito vien bocciando ma, a quanto pare, in fatto di bocce a Treviglio son tempi di carestia. I campi son spariti quasi tutti, divorati da chiusure di bar, ristrutturazioni edilizie, cambi urbanistici… «E cambi di costumi» dice Gianluigi Ferri, 54 anni, titolare della Trattoria Monte Tabor, nella vicina frazione Geromina. Un posto vecchia maniera, fuoriporta, gestione familiare, che espone una raccolta di duemila bottiglini mignon e una vetrina con 54 mazzi di carte tutti di marche diverse. «Qui le bocce le avevan tolte già i vecchi proprietari – dice Ferri – e in tutta Treviglio la tradizione si andava perdendo già 20 anni fa. Io e mia moglie siamo qui da 13, ho visto la clientela diminuire, teniamo duro perché ci piace, qui si gioca a briscola e poi siamo l’Inter club più prestigioso», e mostra orgoglioso la foto con Giacinto Facchetti.

bocciodromo treviglio

«Ma mio padre, lui sì che era un bocciofilo». Ancora in formissima agli 80 anni, lucidissimo di memoria, Erminio Ferri snocciola i nomi dei grandi giocatori trevigliesi: «I migliori erano i Moriggi, tre fratelli. Poi i Taborelli, tre anche loro. E gli Erba: gli Erba erano addirittura cinque».
Uno dei cinque l’abbiamo ritrovato a Castel Rozzone, nella bocciofila protetta dal WWF. «Guido Erba ha 79 anni ed è il nostro senatore – spiega Ventura -. Il più giovane invece è Ivan Casirati, 16 anni. Ne abbiamo di giovani, per fortuna. Organizziamo otto eventi a stagione (a agosto la promettente Gara del Butigliù, ndr), siamo a quota 60 tesserati e siam già contenti». Erano scesi a 17 quando Ventura, imprenditore della plastica a Ciserano, assunse la presidenza cinque anni fa. Nella locandina sociale campeggia ancora il volantino del 36° campionato trevigliese, vinto a settembre da Primo Santinelli. Vicino a calendari di gare, annunci di cene e opportuni bigliettini come questo: «Giocatore del 12/01 paga 4×9, totale 36 euro; farsi fare ricevuta, Grazie».

A un tavolino del Monte Tabor fa un solitario Giovanni Bonati, classe ’42, che ricorda la morìa dei giochi-bocce trevigliesi: «Il Sole Bar, alla stazione Ovest, ha resistito fino ai primi del Duemila. L’ultimo a chiudere è stato il Piccolo, su in via Bergamo. Era stato il primo ad avere il campo coperto. Han venduto e i compratori ci han costruito sopra. Adesso lì c’è una concessionaria. E quelli del bar, la Lucia e il Carlo, son morti quasi subito, a distanza di poco tempo. Prima lei poi lui: poveretti, non si son goduti il guadagno della vendita».
L’atmosfera decadente non fa dimenticare del tutto l’era della grandeur. Il Tripoli di via Milano era arrivato ad avere tre campi. Due coperti. Con la grande nevicata del 1985, la copertura crollò e non fu ripristinata. In qualche modo l’evento segnò il declino delle bocce a Treviglio. Da allora, sempre meno acchiti e bocciate al volo. E poche anche le grida «Dù, sèt, tuta!» delle grandi partite di morra. Il bel libro «Eran centoventisette» sulle osterie storiche trevigliesi, curato da Mariarosa Devizi Radaelli, riporta la foto dei funerali di Maria Ronchi, che gestì per 60 anni il Tripoli. Aveva lasciato scritto di desiderare un funerale in stile ‘800 e fu accontentata: due cavalli bianchi tiravano la carrozza con il feretro.

Per rifarsi l’umore, prima di andar via meglio tornare a Castel Cerreto far due chiacchiere con tipi come il Franco Pilenga, buon giocatore e tipo giovanile assai, sebbene pure lui abbia recitato per Ermanno Olmi. «Avevo 35 anni – sorride – facevo la parte dello sposino». Adesso gioca alla Bocciofila degli Zoccoli.

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Curiosando in Treviglio Amarcord

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Curiosando Treviglio Amarcord 

Treviglio che passa – Treviglio Amarcord

 TREVIGLIO CHE PASSA PROVA 

Schola Cantorum Treviglio

Schola Cantorum ” G.B.Cattaneo ”

CATTANEO GIOVANNI BATTISTA (Treviglio, 27/09/1883 – 09/08/1914)

Studiò nel collegio salesiano di Treviglio. Frequentò l’istituto musicale di Bergamo e il conservatorio di Milano, dove si diplomò in organo e in pianoforte superiore.

Nel 1906 a Firenze fu premiato per aver messo in musica “Il Transito” di Giovanni Pascoli. Nello stesso anno vestì l’abito talare e fu nominato dal cardinal Andrea Ferrari, cappellano dell’Ospedale di Treviglio.

Fu organista titolare della basilica trevigliese di San Martino.

Si ha notizia dell’esistenza di molte sue composizioni manoscritte, mai pubblicate e andate probabilmente disperse. Cultore attento e profondo della musica di chiesa, nel 1909 vinse a Firenze un concorso nazionale per un saggio sui canti ambrosiani e sullo stile gregoriano.

 

 

Lago Gerundo – Treviglio Amarcord

 Galleria immagini del passato · Treviglio che passa ( Fabbrucci Facchetti ) · Le Rogge Trevigliesi ( G.Chiari ) · @ Amarcord …

Nicoletta De Ponti nasce a Treviglio, in provincia di Bergamo il 15 settembre 1960, studia all’istituto tecnico agrario, ma la sua passione è quella del giornalismo …

Nicoletta De Ponti – Treviglio Amarcord

Nicoletta De Ponti nasce a Treviglio, in provincia di Bergamo il 15 settembre 1960, studia all’istituto tecnico agrario, ma la sua passione è quella del giornalismo …

al Mesagiù – Treviglio Amarcord

Il Mesagiù è un personaggio realmente esistito a Treviglio, anche se in un epoca successiva a quella nella quale si svolgono i fatti che vengono narrati nel film …

Il Monumento ai Caduti fu inaugurato nel 1922 , fu modificato nell’assetto attuale nel 1934, ( senza la statua) anno in cui si finì di demolire la zona-ghetto ..

Vi ricordate i negozi di Via Verga  

 Come era Treviglio alla fine del 1800, quando Ermanno Olmi vi ambientò l’Albero degli zoccoli? Ecco la descrizione che Piero Perego e Ildebrando …

1954 TreviglioTreviglio Amarcord – Altervista

 Treviglio il “Cairo” prima della demolizione al fotografo Marelèt 0.820011574 Il … 1923-24 Il Popolo Cattolico 1922 Amarcord ( 5° parte ) Monte Tabor 1923-24 il …

 

Le origini di Treviglio risalgono all’epoca del Medioevo, quando tre borgate già esistenti, si unirono tra di loro, a scopo difensivo, delineando la nascita di …

Anni 60 Piazza Manara Treviglio AmarcordTreviglio

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Anni 60 Piazza Manara Treviglio Amarcord. Facebook. Twitter. Google +. Pinterest. Facebook. Twitter. Google +. Pinterest …

TreviglioAmarcord-Vintage-Auto – Treviglio Amarcord

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23/giu/2014 – TreviglioAmarcord-Vintage-Auto. Facebook. Twitter. Google +. Pinterest. TreviglioAmarcord-Vintage-Auto. TreviglioAmarcord-Vintage-Auto.

TREVIGLIO AMARCORD 24047 Archivi – Treviglio Amarcord

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27/lug/2014 – Da qualche mese anche a Treviglio, come in tutta Italia, sono stati tanti gli iscritti al gruppo nato su Facebook «Sei di Treviglio se ricordi…

Same Trattori TreviglioTreviglio Amarcord

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Same Trattori Treviglio La S.A.M.E., acronimo di Società Accomandita Motori Endotermici.

Treviglio coppa adriana TREVIGLIO AMARCORD VINTAGE

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Tag Archives: TREVIGLIO AMARCORD VINTAGE … Radio Liberty L’emittente nasce aTreviglio, in provincia di Bergamo, il 15 marzo 1976 per iniziativa di …

 

“Il Facchetti Trevigliese dal 1942 al 1963 – Treviglio Amarcord

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1956 Pallavolo Oratorio S.AGOSTINO. Facchetti treviglio amarcord. Facchettitreviglio amarcord. Facchetti treviglio amarcord. Con la SCHOLA CANTORUM.

LA PANADA – Treviglio Amarcord

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Passeggiando per Treviglio. Video realizzato dalla Pro Loco di Treviglio. Una scuola di musica privata viene aperta alle nostre telecamere. Senza preavviso …

La ” Ferdinandea ” – Treviglio Amarcord

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Come tutti sanno il primo percorso ferrovviario in Italia , fu Portici-Napoli inaugurato nel 1839. Solo pochi anni dopo fu costruito il tratto Milano-Treviglio di 32 km.

La Gatta di TreviglioTreviglio Amarcord

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23/giu/2014 – Treviglio Amarcord wispy image. monzio c. virginio. Skip to content …treviglio amarcord. treviglio amarcord. post | Leave a comment 23 giugno …

Gli Angeli del Campanile – Treviglio Amarcord

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Treviglio Personaggi : Mesagiù

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Treviglio Personaggi : Mesagiù

Giuseppe Messaggi

Personaggi storici
Il Mesagiù
Nel film l’Albero degli zoccoli rappresenta il proprietario terriero, padrone dei terreni e della cascina, che decide di scacciare Batistì e la sua famiglia dopo aver scoperto che il suo mezzadro ha tagliato uno degli alberi per ricavarne un paio di zoccoli per il figlio.
Il Mesagiù è un personaggio realmente esistito a Treviglio, anche se in un epoca successiva a quella nella quale si svolgono i fatti che vengono narrati nel film (nacque infatti alla fine del 1800 e il film è ambientato tra il 1897 e il 1898). Fu anzi un personaggio piuttosto famoso. Tutto lascia supporre che, avendo Ermanno Olmi costruito la trama sulla base di quanto raccontato dalla nonna, che riportava racconti orali che circolavano nell’ambiente contadino, non sempre la scansione cronologica è sempre stata rispettata correttamente. Così come l’iconografia del personaggio a livello popolare potrebbe essere diversa da quella riportata a livello storico. E questo sembra il caso del Mesagiù.
Quanto descritto qui di seguito è nella “Storia di Treviglio” ad opera di don Piero Perego e Ildebrando Santagiuliana.« (…) Fra le vecchie ditte commerciali furono prevalenti quelle che trattarono il vino, specialmente la Perego-Ausenda. L’argomento porta a ricordare un commerciante vinicolo, tipica figura trevigliese: Giuseppe Messaggi, conosciuto popolarmente sotto il nome di “Mesagiù” per la figura imponente (pesava più di 170 chili), che continuò la ditta Perego-Ausenda.
Di convinzioni liberali secondo il vecchio stampo (era genero di Engel, avendone sposato la figlia Camilla), non faceva però alcuna distinzione quando si trattava di soccorrere i bisognosi o di aderire a una giusta richiesta ma, antifascista e anticlericale, dava ai clericali e ai fascisti con uguale larghezza. Ancora oggi, v’è la colonia “Messaggi” a Oltre il Colle, lascito al Comune dopo la sua morte, ove si recava in vita a villeggiare.
L’orfanotrofio maschile in modo particolare, ma anche altre istituzioni di Treviglio, possono ricordare il suo nome con gratitudine. »(Piero Perego, Ildebrando Santagiuliana. Storia di Treviglio. Parte Seconda, Edizioni Pro Loco Treviglio, 1987)

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La cascina Pelesa

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E’ stata utilizzata nel 1978 da Ermanno Olmi per girare il film “L’albero degli zoccoli”.

La cascina Pelesa
La cascina Pelesa
La cascina Pelesa

La Cascina risale al XVI sec. quando era una chiesa con annesso monastero.Alla Cascina Pelesa :  “Festa d’autunno”, all’insegna dei prodotti di stagione come zucca, uva, castagne, vino e polenta. La manifestazione va ad aggiungersi alle sagre ospitate sull’aia della storica cascina: gli asparagi ad aprile e le magiostre a maggio.

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Nato il 24 luglio 1931 a Bergamo aveva vissuto poi a Treviglio

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Da Treviglio a Milano

Nato il 24 luglio 1931 a Bergamo aveva vissuto poi a Treviglio e a Milano dove, come racconta il suo primo libro autobiografico, divenne il “ragazzo della Bovisa”. E’ a Milano, dove frequenta l’Accademia di Arte drammatica che cresce l’Olmi regista. I suoi primi passi li mosse durante le riprese di alcune produzioni industriali. Nello stesso tempo lavorava alla Edisonvolta per riuscire a mantenersi. Tra il 1953 e il 1961 per dimostrare la sua bravura realizzò una quarantina di documentari dove ha catturato la condizione dei lavoratori nelle aziende.

Il primo Olmi

Sentimenti, persone semplici e un profondo rapporto con la natura. I tratti caratteristici di Olmi traspaiono già nella prima pellicola intitolata “Il tempo si è fermato” che appare sul grande schermo nel 1959. Con le pellicole successive come Il posto (1961), I fidanzati (1963) ed E venne un uomo (1965) arrivano i primi premi e l’attenzione della critica.

Il successo

Il successo torna dopo un periodo buio nel 1978 quando Olmi crea il suo capolavoro. Si tratta del celebre “Albero degli zoccoli” che si aggiudica nello stesso anno la Palma d’oro a Cannes e il Premio Cesar come miglior film straniero. La sua pellicola offre una visione sentimentale, ma profondamente realistica del mondo agricolo dove Olmi è cresciuto.

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Treviglio , 16 giugno 2017

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Treviglio (Bergamo), 16 giugno 2017

www.ilgiorno.it

Celebrare e far rivivere il capolavoro di Ermanno Olmi “L’albero degli zoccoli” nel quarantesimo dalla sua presentazione.

È la proposta lanciata da un gruppo di cittadini di Treviglio, presentata all’Ufficio scolastico provinciale di Bergamo per ricordare la pellicola parlata nel dialetto bergamasco della pianura – tra Treviglio, Martinengo, Mornico, Palosco e Calcinate.

Chiedono di proiettare il film nel nuovo anno scolastico che partirà a settembre, prima nelle scuole trevigliesi e del territorio, poi in tutta la Bergamasca. Obiettivo: riscoprire la genuinità del mondo contadino che dall’Ottocento continua a contribuire alla crescita della terra orobica, puntando sul valore del dialetto come “patrimonio storico e culturale insopprimibile”.

L’idea è partita da un articolo-appello pubblicato sul settimanale trevigliese “Il Popolo Cattolico”, che ha sollecitato lettori e autorità a realizzare qualcosa di importante in coincidenza con i 40 anni del film di Olmi, ricordando che il regista ha girato molte scene a Treviglio. Lui stesso ha abitato a Treviglio fino all’età di 25 anni, si è sposato a Treviglio nella chiesetta del Roccolo, è cittadino onorario da 14 anni. Insomma una serie di motivazioni a favore di un impegno per il coinvolgimento cittadino.

Il regista Ermanno Olmi (primo da destra) sul set
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Treviglio, un murale per “L’albero degli zoccoli”

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Treviglio, un murale per celebrare i 40 anni del film “L’albero degli zoccoli”di Diego Defendini – 17 novembre 2017.

Proprio in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni del capolavoro del regista bergamasco che si celebreranno nel 2018 alcuni cittadini hanno deciso di omaggiare il maestro Olmi con questa monumentale opera realizzata utilizzando i proventi derivanti da alcune iniziative benefiche come le salite alla torre civica di Treviglio organizzate attraverso la collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Treviglio.

Il murales, realizzato con pittura da esterni e ricoperto da uno strato idrorepellente, è opera dell’artista Ezio Pelosi

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Luigi Ornaghi : Batistì, il protagonista del film L’albero degli zoccoli(1978)

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Luigi Ornaghi : Batistì, il protagonista del film L’albero degli zoccoli(1978)

Luigi Ornaghi (Treviglio, 1931 – Treviglio, 10 dicembre 2006)

E’ stato un contadino e attore non professionista italiano.

Nato e vissuto a Castel Cerreto, frazione del comune di Treviglio, Ornaghi fu dedito al lavoro nei campi fin dalla giovinezza.

Fu scelto da Ermanno Olmi per interpretare Batistì, il protagonista del film L’albero degli zoccoli(1978), per il quale il regista aveva deciso di avvalersi come attori di veri contadini della pianura bergamasca.
Nonostante il successo del film, che conquistò Palma d’oro, David di Donatello e Premio César, al termine della realizzazione Ornaghi tornò alla sua attività di contadino, che portò avanti fino alla sua morte.

(dicembre 2006 per un infarto, occorso mentre era al lavoro).430369_380767735283442_995355990_n

Luigi Ornaghi

Ermanno Olmi

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Rievocazione Storica Treviglio2007

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Rievocazione Storica Treviglio2007Rievocazione storica 2007

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

www.ecodibergamo.it 2007

A Treviglio è tutto pronto per la festa della Madonna delle Lacrime, il 28 febbraio, ricorrenza che ricorda il miracolo avvenuto nel 1522: il pianto miracoloso dal dipinto della Madonna sul muro del campanile della chiesa nel convento delle Agostiniane fermò il generale francese Lautrec dal saccheggio del borgo. Moltissime le iniziative, a partire dalla solenne Messa del Miracolo, alle 8, nel Santuario.

Sarà presieduta dall’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi. BergamoTv la trasmette in diretta.
La celebrazione si aprirà con la cerimonia di rimozione del velo dal dipinto della Madonna delle lacrime (viene coperto oggi durante la Messa della vigilia). Alle 10,30 ci sarà un’altra Messa, celebrata da monsignor Virgilio Mario Olmi, vescovo ausiliario emerito di Brescia e predicatore della Novena di quest’anno. Alle 15,30 seguiranno i Vespri e la benedizione, sempre in Santuario. Alle 16,30 una Messa per i bambini e i ragazzi, alle 18 è in programma un’altra Messa presieduta da monsignor Enrico Anzaghi, mentre alle 19 seguirà una Messa presieduta da don Massimo Santambrogio, in occasione del suo ventesimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
Domani a Treviglio è anche la festa civile del patrono: scuole, negozi e aziende restano chiusi. In mattinata, nel salone al pianterreno dell’ex Upim, si terranno le consegne dei premi Madonna delle lacrime, che andranno come sempre a persone che si sono distinte nell’ambito della solidarietà.

Quest’anno saranno premiati: Anna Bielli, pensionata che trascorre il proprio tempo libero tra i malati dell’ospedale; Brizio Vertova, cofondatore del gruppo scout di Treviglio; Lucia e Matteo Redaelli, coniugi da anni impegnati nell’accoglienza famigliare; il Banco di solidarietà, che ogni terza settimana del mese, consegna alimenti ai trevigliesi in difficoltà: responsabili dell’associazione sono i coniugi Renato Lorenzi e Maria Luisa Frassini.
Alle 14 i festeggiamenti proseguiranno con l’intitolazione del palazzetto dello sport a Giacinto Facchetti, il campione dell’Inter e della Nazionale nativo di Treviglio e scomparso lo scorso anno.

L’ex Upim ospita una mostra fotografica dedicata a Facchetti, che sarà aperta fino all’11 marzo.

Nello stesso contesto è presente anche la mostra fotografica sul centenario del Circolo sportivo trevigliese.

Alle 15,30 il sindaco Ariella Borghi consegnerà i premi San Martino d’oro, riconoscimenti in ambito sportivo: quest’anno andranno proprio al Circolo sportivo trevigliese, a Giancarlo Rossi, trevigliese da anni impegnato per la valorizzazione dello sport in città, e a Luisa Scasserra, 16 anni, campionessa di lancio del martello. Alle 17,30, nell’auditorium della Cassa rurale, verrà presentato il romanzo di storia locale «Quando vagava il lupo», realizzato da Marco Carminati e Paolo Furia e ambientato nella Treviglio del Seicento. Alle 21, la basilica di San Martino e Santa Maria Assunta ospiterà il concerto del gruppo corale inglese «King’s singers»: il concerto, che chiude la quarta edizione della stagione di musica trevigliese, è gratuito.
I festeggiamenti proseguiranno poi domenica 4 marzo, con l’ormai tradizionale sfilata storica «Miracol si grida», organizzata dalla Pro loco trevigliese.

(27/02/2007)

 

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Treviglio 2002 :75 anni di Same

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Treviglio 2002 :75 anni di Same

same 75 anni

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L’Albero degli Zoccoli ( foto )

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I 40 anni de «L’Albero degli zoccoli»

L’Albero degli Zoccoli ( foto )

Tutto su Ermanno Olmi

A vent’anni da L’Albero degli zoccoli

 

http://virgi.altervista.org/?s=L%E2%80%99Albero+degli+Zoccoli+

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LA FESTA AL ROCCOLO DEL GRUPPO LAVORATORI ANZIANI SAME

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Nonostante al mattino il tempo fosse un po’ coperto alla fine siamo riusciti ad avere anche il sole ed una temperatura proprio
gradevole.   Ci siamo ritrovati in 113 tra soci, familiari e simpatizzanti, per la 15esima edizione della Festa al Roccolo.

 La Presidente ha dato il benvenuto ribadendo ancora una volta il piacere di ritrovarci tutti insieme, ricordando anche i tempi
passati in Azienda.  Un minuto di silenzio è stato osservato per tutti i soci venuti a mancare tra i quali il sig. Giovanni Gusmini che

con sua moglie partecipava sempre a questi nostri eventi e la sig.na Carla Comotti, una delle prime impiegate assunte in Same.

Ha poi concluso il discorso rammentando che il G.L.A.S. quest’ anno festeggerà i 40 anni di Fondazione.

C’è da esserne più che orgogliosi e dobbiamo cercare di trasmettere i valori anche ai figli e nipoti.

 

Hanno preso poi la parola due graditissimi ospiti, il Presidente del Comitato Provinciale ANLA Mdl Mario Ubbiali ed il Vice

Presidente Mdl Emilio Betelli.  Ha iniziato quest’ ultimo ringraziando per l’ invito, con un breve ma incisivo discorso, e successi-

vamente ha parlato il Mdl Ubbiali che oltre ad un’ interessante esposizione ha fatto omaggio al G.L.A.S. di un volume intitolato:

“Il mondo antico e nuovissimo di Ermanno Olmi” e delle stampe d’autore intitolate: ” I Papi del nostro tempo”.

 

A metà pranzo circa c’è stata l’estrazione di diversi premi.  Oltre ai due cesti gastronomici e ad altri gadget, quest’ anno, grazie al

socio sig. Gaetanino Papadia, sono stati messi in palio alcuni quadri dipinti da artisti africani. Una di queste tele è stata vinta dal

sig. Umberto Sterle che, nella foto qui pubblicata la mostra con orgoglio.

Approfitto ora per ringraziare tutti i partecipanti : “E’ veramente sempre un’emozione ritrovarVi e trascorrere insieme una

giornata allegra e serena !”.

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1957 Nasce Carosello (Treviglio Amarcord)

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1957 Nasce Carosello (Treviglio Amarcord)

Carosello

Carosello è stato un programma televisivo italiano andato in onda sul Programma Nazionale e poi sulla Rete 1 della Rai dal 3 febbraio 1957 al 1º gennaio 1977.

Alla realizzazione di Carosello parteciparono in veste di registi nomi illustri come Luciano Emmer  (che ne è considerato l’inventore), Age & Scarpelli, Luigi Magni, Gillo Pontecorvo, Ermanno Olmi, Sergio Leone,

Ugo Gregoretti, Pupi Avati, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini e l’americano Richard Lester. In qualità di attori, tra gli altri, Totò, Eduardo De Filippo, Peppino De Filippo.  e poi ancora….

Erminio Macario, Gilberto Govi, Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà, Alberto Lupo, Mike Bongiorno, Corrado, Tino Scotti, Aldo Fabrizi, Dario Fo. e poi ancora….

Franca Rame, Mario Carotenuto, Franca Valeri, Alighiero Noschese, Nilla Pizzi, Domenico Modugno, Mina, Adriano Celentano, Ernesto Calindri, Nino Manfredi, Virna Lisi, Gino Bramieri, Walter Chiari, Carlo Campanini,

Ave Ninchi, Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini, Gino Cervi, Fernandel, Paolo Panelli, Bice Valori, Paolo Stoppa, Rina Morelli,Paolo Ferrari, Aroldo Tieri, Carlo Dapporto, Nino Taranto, Raffaele Pisu, Renzo Arbore, Gianni Boncompagni e persino Frank Sinatra e Jerry Lewis.

1957 Nasce Carosello (Treviglio Amarcord)

Rete 1 della Rai dal 3 febbraio 1957 al 1º gennaio 1977.

 1957 Nasce Carosello (Treviglio Amarcord)

1957 Nasce Carosello (Treviglio Amarcord)

Carosello è stato un programma televisivo italiano andato in onda sul Programma Nazionale e poi sulla Rete 1 della Rai dal 3 febbraio 1957 al 1º gennaio 1977.

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