Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

“Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

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Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni- ed. Clessidra 2002

Percorrendo il breve tratto tra via Galliari e il piazzale del Santuario è possibile vedere alcuni giardini ricavati nella sede dell’antico fossato che circondava interamente il centro storico di Treviglio, a margine delle mura.

 

Treviglio Piazza Cameroni oggi Piazza del Popolo

Treviglio Piazza Cameroni oggi Piazza del Popolo

 

Dopo aver percorso questo breve tratto di circonvallazione si può rientrare in centro
attraversando il piazzale del Santuario. A sinistra è presente una colonna evocativa in pietra eretta nel 1584 a ricordo della visita di San Carlo Borromeo. A destra si trovano il Teatro Filodrammatici, costruito in stile liberty tra il 1904 e il 1907 su progetto dell’ing. Carlo Bedolini e l’ex Monastero di S. Agostino, con l’annessa Cappella del Miracolo.

 

 

Attraversando i vicoli che collegano il Piazzale Santuario con via Roma è possibile notare alcuni spazi “minori” dell’evoluzione urbanistica ed architettonica del borgo: percorrendo via S. Agostino si nota Casa Casali che porta ancora le tracce di un’insegna che dimostra come il centro storico, fino a pochi anni fa, ospitasse parecchie osterie, la maggior parte delle quali oggi è scomparsa.

Proseguendo si nota al civico 18 una piccola porticina che introduce in un laboratorio artigianale: era il retro di Palazzo Silva, dove avevano sede le scuderie, e dove, prima ancora, era ubicata la Chiesa di S. Cristoforo.

Più avanti, sulla destra del crocevia che riconduce a piazza Manara, c’è la denominata Casa Brugnetti, dimora trecentesca che mostra ancora tracce di finestre gotiche.

Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

Proseguendo lungo il vicolo Municipio ci si ritrova in via Roma, sulla quale si aprono una serie di vicoli che sono testimonianza del passato romano della città. Gli edifici che qui si sviluppano perlopiù in cortili interni, mostrano segni di un passato aulico nella foggia degli archi dei portici a piano terra e negli elementi decorativi presenti sulle facciate.

Di fronte al vicolo S. Agostino si apre via Bicetti, che conduce all’ingresso della Sala Crocera sede di eventi culturali, già appartenente al Monastero di S. Pietro, convertito in Ospedale alla fine del sec. XVIII e oggi adibito a Centro Culturale.

Via Bicetti (lungo la quale si nota inoltre il Palazzo oggi proprietà Stefanoni, in passato, probabilmente appartenente alla famiglia Butinoni) prende il nome da Giovanni Maria Bicetti Butinoni, medico di nascita trevigliese, discendente della famiglia Butinoni da cui provenivano anche Beltrame Butinone, fondatore dell’Ospedale di S. Maria, e Bernardino Butinone, pittore quattrocentesco.

Al termine di via Bicetti si arriva all’unico parco presente nel centro storico e di fronte si
scorge la struttura dell’asilo Carcano, istituzione fondata da Carlo Carcano nel 1835 con lo scopo di promuovere un’opera di solidarietà a favore di bambini indigenti, oggi sede di una scuola materna e della sede del Comando di Polizia Municipale.

Prima di rientrare nel centro storico a nord del giardino pubblico si nota la sede del Collegio degli Angeli, istituzione scolastica “erede” delle scuole fondate dall’Abate Correggio in via Zanda nel 1836.

Tornando nel centro storico attraverso il giardino e imboccando via dei Facchetti si
raggiunge uno degli ingressi del Centro Civico Culturale, ex Monastero di S. Pietro.
Proseguendo attraverso via Buttinoni, sl civico 3 si trova testimonianza dell’Ospedale di S.Maria, istituito nel 1316 da Beltrame Butinone e qui rimasto fino alla fine del sec. XVIII,
quando venne trasferito nel già menzionato ex Monastero di S. Pietro.

La sua struttura è stata modificata nel corso dei secoli e non ne rimangono tracce significative ad eccezzione della tela raffigurante S. Antonio Abate e S. Carlo, databile 1610 e proveniente dalla Cappella dell’ospedale.

Proseguendo in via Zanda, prolungamento rettilineo di via Buttinoni (traccia dell’antica
centuriazione romana) si possono notare molti cortili: al civico 7 è visibile Casa Setti, che prende il nome da Giulio Setti: nato nel 1869 a Treviglio, operò come direttore d’orchestra e di coro nei principali teatri non solo europei ma anche d’oltreoceano.

Al termine di via Zanda si apre piazza Giuseppe Setti, in passato adibita a quartiere militare.
Lungo il tratto di circonvallazione che collega piazza Setti con l’antica porta Zeduro (al
termine di via Roma) si incontra il complesso delle Scuole Comunali, edificato nel 1899.

Di fianco alle scuole si apre il rettilineo della via Mons. A. Portaluppi, caratterizzato dalla
presenza di un consistente nucleo di case, edificate dalla Società Edificatrice Case
Operaie, e dalla Cascina Redentore, edificata dalla Cassa Rurale

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