Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

Treviglio : Via Bernardino Butinone

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Treviglio : Via Bernardino Butinone

Foto di Mandelli Mariella

Andrea Gamba la mia infanzia , sempre nel mio cuore.

Carlo Buttinoni  : Un golpo al guore… 

 

Mauro Pala : Una zia di mia mamma ha vissuto in questa via, nel cortile del Sig. Frecchiami. È deceduta nel 1970 a 98 anni. Io ero sempre con lei da piccolo. Mi insegnò a fare il “chiaccherino” con le navette in osso di seppia (giuro che non lo faccio più – mi dispiace). Non era sposata e non aveva figli, le facevo compagnia e dei piccoli favori. Mi voleva un bene infinito. Era poverissima e sola. Si chiamava Palmira Gussoni. 

 

 

Mandelli Mariella :Bellissimi ricordi Mauro!

Che bello leggerli!

Andrea Gamba  : Ciao Mauro mi ricordo vagamente di tua zia. In quel cortile ci abitava un amico Ciocca Antonio purtroppo deceduto in un incidente stradale.

Mauro Pala : Mi rammento di un Signore che lavorava in SAME ma non ricordo il nome.

Ci abitavano due o tre famiglie, oltre la zia e Frecchiami (che aveva un negozio di articoli vari – scope – badili – secchi ecc.ecc.) e ricordo la moglie di Frecchiami..

Zia Palmira era alta un soldo di cacio, magra, magra. Un poco “acidina” con le persone, per timidezza e per difesa.

Era stata messa in un convento (ma purtroppo non era la monaca di Monza), appena possibile ne è uscita, perchè non convinta … non era una sua scelta.

Ha lavorato presso famiglie trevigliesi (non ricordo il casato) dove cuciva e ricamava.

Viveva grazie all’assistenza di mia mamma ed alcune nipoti, mio papà le procurava legna e carbone per l’inverno, ed io aiutavo mio papà a sistemarli in legnaia. Per me era bello e divertente …

Andrea Gamba : il Signore che lavorava in SAME era il Sig.Basa Oliviero che sistemava anche fucili da caccia.

Erminio Gennaro E’ permesso? A Mauro Pala devo confessare un mio ricordo lontano, lontanissimo.
Dobbiamo risalire ai primi anni cinquanta, quando io e mio cugino Giovanni Gussoni, in tempo di carnevale, andavamo a far visita alle rispettive zie per farci riconoscere nei nostri poveri travestimenti.
E così Giovanni mi portò dalla sua zia Palmira che, se non mi sbaglio era però la zia del papà di Giovanni, che tutti chiamavano Gussa.
Ebbene, la zia Palmira ci trattò malissimo e ci cacciò via dicendoci che eravamo in peccato mortale perché ci eravamo “mascherati” nei giorni in cui si celebrava la novena della Madonna delle Lacrime.
Mio cugino Giovanni è morto ormai da almeno una trentina d’anni; suo papà pure morì giovane, nel 1956, mentre sua moglie – la mia zia Cecchina – è ancora viva con i suoi 105 anni.
Mandelli Mariella  

 

Mauro Pala  : Erminio Gennaro,  Giovanni ho avuto modo di conoscerlo.
Era un uomo molto in gamba, come lo era la moglie Maria (non uomo ma donna in gamba).Cecchina la ricordo benissimo, abitava nella casa gotica, prima del restauro. La figlia, sorella di Giovanni, aveva sposato Arturo Bondioli, sponsor di Giacinto Facchetti, colui che lo portò all’Inter
 Non mi dici niente di nuovo della zia Palmira, era tremenda e non godeva di fama felice.
Il papà di Giovanni era nipote di Palmira e sorella di mio nonno Giovanni, (che fu sponsor forse Presidente? della Trevigliese – poco tempo fa è stato pubblicato in Amarcord con una fotografia).

Gennaro, io sono Mauro che giocavo nella Zanconti ed avevo Daniele come dirigente, forse ti ricordi. 

Erminio Gennaro  : Quanti fili, quanti intrecci nelle storie delle persone! Hai proprio ragione, Mandelli Mariella, i tempi cambiano, ma i ricordi, anche se molto lontani, avviluppano i cuori e continuano a nutrirli di affetti, mentre le trame si allargano e coinvolgono persone che mai avresti immaginato di incontrare.
L’episodio della zia Palmira, al quale mi ha condotto Mauro Pala, risale a quando io avevo circa 8 o 9 anni e ricordo bene che uscendo dalla casa della zia Palmira, Giovanni ed io ci guardavamo meravigliati, non sapendo che cosa mai avessimo fatto di così grave da cadere in un peccato mortale, mentre ci saremmo aspettati almeno un sorriso, se non una carezza! Ma quelli erano anni in cui gli adulti erano parchi di sorrisi e carezze.
Sono contento che tu Mauro Pala abbia conosciuto bene Giovanni, che era tuo cugino in seconda. Sua moglie Maria è ancora oggi una donna impegnata nel Sociale ed è stata consigliere comunale.
Mi dici di mio fratello Daniele, scomparso da 30 anni: a lui piaceva tantissimo il calcio ed era legatissimo alla Zanconti. Io invece, per lo sport in genere, ero e sono completamente tagliato fuori! “Il mio cervel, Dio lo riposi” a questa roba è morto e sotterrato!” Tra l’altro sono anche poco fisionomista e dunque difficilmente potrei riconoscerti. E comunque, grazie per i tuoi bei ricordi!
Mauro Pala  : Daniele è un ricordo indelebile. Tante volte è venuto a casa mia a vedere le partite dell’ Italia e lo faceva per mantenere unito il ns. gruppo, che lui dirigeva anche fuori dall’Oratorio. Eravamo accampati, perchè la casa era piccola, ma che casino facevamo. Sempre allegri. Daniele era un grande e di una bontà infinita.
Per noi è stato un riferimento, restando con noi che eravamo dei bambini.

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Un Tuffo nel Passato

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