Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

1967-68

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Il Como vince il campinato e  riesce a tornare in B.
Lo fa alla grande: all’11a giornata gli scettici erano molti, viste la 4 sconfitte incasellate dalla squadra fino ad allora. Ma Viviani ha tirato diritto per la sua strada incoraggiando in ciò il solerte gruppo dei dirigenti.
Da allora, la squadra inanella una serie di 27 partite utili, stabilisce con Lonardi il primato di 1.008 minuti di imbattibilità caduto dopo un discutibile calcio di rigore e rispetta puntualmente la media inglese arrivando a totalizzare 57 punti in 38 gare. Un campionato d’eccellenza quindi che la riporta al rango che le compete.
La partenza di Mognon è stata compensata dall’arrivo di Musiello, apparso dopo il prestito all’Entella più rinfrancato, ma soprattutto da ali di ruolo come Perotti e Comini che hanno dato vivacità alla manovra azzurra.

1967-68

1967-68 trevigliese

 

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1970-71

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1970-71

Marcatori 70-71

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Classifica Trevigliese 1970-71

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Classifica Trevigliese 1970-71

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Classifica Trevigliese 1970-71

Marcatori 70-71

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1997-98

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1997.98

 

1997-98 marcatori

 

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Paolo Signorelli

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Domenico Casati

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Domenico CasatiCASATI

CASATI

Domenico Casati

 

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Zanconti , nel 1955, dopo un lungo periodo…

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Zanconti , nel 1955, dopo un lungo periodo…

Nel 1955, dopo un lungo periodo di collaborazione col C.S.I. di Bergamo, al cui campionato provinciale di calcio partecipavano due squadre oratoriali di calcio (gli “Azzurri” e la “Gandossi”), ci si è trovati di fronte alla necessità di allargare gli orizzonti, se si volevano mantenere legati all’ambiente oratoriano, quel gruppo di ragazzi che, avendo superato i 18 anni, non potevano più partecipare ai campionati “Ragazzi”.
Dopo aver tentato molte vie, quali ad esempio il travaso dei nostri giocatori nelle file della Trevigliese, le stesse si sono rivelati impossibili da percorrere stabilmente e quindi sono state abbandonate.
Dopo questi tentativi si è prospettata come unica soluzione, la formazione di una squadra di calcio che partecipasse al campionato superiore, con la necessaria creazione di una Società Sportiva legata nella sostanza all’Oratorio ma da questo indipendente dal punto di vista organizzativo.
Grazie all’opera infaticabile ed entusiasta dell’amico Arturo Bondioli, spronato da Don Guido ed appoggiato dagli altri dirigenti oratoriali dell’epoca (in particolare i Signori Trettel, Marinelli, Corna) la Società Sportiva è nata con l’avvallo e l’indispensabile intervento del Prevosto Mons. Pietro Cazzulani, cui deve ancora oggi andare il nostro ringraziamento e rimpianto.
Ed è nata intitolandosi a Mario Zanconti pioniere del calcio trevigliese cui è giusto elevare un vivo e devoto ricordo.
Ma occorre anche valutare i problemi che si sono dovuti affrontare per poter iniziare un’attività sportiva organizzata.
Esisteva preliminarmente tutta una serie di problemi di indole formativa e strutturale, che dovevano essere impostati e risolti con chiarezza, se si voleva che la nuova attività non fosse motivo di confusione, ma servisse invece a realizzare lo scopo fondamentale che l’Oratorio doveva perseguire: creare un ambiente, una comunità giovanile, in cui, anche attraverso l’attività sportiva, fosse possibile dare al Giovane quei sani principi morali e religiosi.
Accanto al calcio apparvero nella Zanconti anche l’atletica leggera e la pallavolo; la prima con carattere di saltuarietà, la seconda, grazie all’opera generosa di Mario Conti, con caratteristiche di continuità e serietà.

L’altro ordine di problemi che la Zanconti dovette affrontare dal suo nascere, riguardò il finanziamento della onerosa attività sportiva.
All’inizio le difficoltà finanziarie sembravano insormontabili: l’Oratorio evidentemento non poteva sopportare un tale carico e quindi Don Giulio e Bondioli dovettero bussare a più di una porta per poter dar corso al progetto.
Una sola porta si aprì allora e fu quella della Parrocchia, che seppe comprendere l’esigenza e venire incontro all’Oratorio, rendendogli possibile l’impianto organizzativo della Società.
Oratorio e Parrocchia quindi, all’inizio, fronteggiarono le spese della Zanconti che visse momenti difficili.
In seguito a dilatarne i polmoni incerti arrivarono altre fonti di entrata, a volte modeste, a volte cospicue, derivanti dai sacrifici dei Dirigenti e degli Sponsor, sacrifici meritori e di cui va dato pubblico ringraziamento.
Il terzo ordine di considerazione che hanno condizionato la sua nascicta e che si riproducono ancora oggi, riguarda la struttura tecnico-sportiva della Società e in particolare, come è ovvio, della prima squadra di calcio.
Il primo Consiglio della Zanconti, che era composto oltre che da Don Guido, dai Sigg.ri Trettel, da Arturo Bondioli, da Marinelli, Parolini, Pirovano, G. Merati, Corna, Tirloni, M. Pennati, Aloardi, si è trovato a dover risolvere diversi problemi, oltre a quelli già accennati, di carattere formativo e finanziario.

La Direzione Tecnica, innanzitutto, che fu affidata con felice intuito, al Sig. Alfredo Aresi che seppe dare veste unitaria al primo gruppo di giocatori a sua disposizione, delle più diversa provenienza ed estrazione.
E poi la fisionomia vera e propria della squadra: si partiva infatti dalle due precedenti squadre giovanili e per di più alcuni dei migliori erano passati alla Trevigliese o ad altre squadre.
Si formò tuttavia la squadra impostata sui ragazzi, ma opportunamente rafforzata da giocatori esperti.
Ci sembra giusto in questa sede ricordarli, anche perchè sono stati i primi: Arrigoni, Sirtoli, Carobbio, Bielli, Riganti, Moriggio, Tanoli, De Ponti, Rota, Invernizzi, Molinai, Morino, Forcella, Ferrandi, G. Conti, Finardi e Fumagalli.
Tutti strinsero i denti e riuscirono a portare a termine un onorevole campionato, piazzandosi a centro classifica.
Era stata la prova del fuoco, ma era stata superata. La struttura c’era, i dirigenti si impegnavano generosamente, i giocatori rispondevano.
La Zanconti entrava con poca esperienza, ma ricca di entusiasmo e di slancio nel novero delle società sportive organizzate coprendo un vuoto ormai troppo sensibile in Treviglio, in cui era rimasta praticamente la sola Trevigliese.
L’anno successivo, ’56/’57, si trattava di tradurre le premesse in tisultati tecnici concreti. Sulla scorta delle esperienze dell’anno precedente, si migliorò la strutttura della Società: si restrinse il Consiglio che in compenso si qualificò meglio; la squadra, con un atto di coraggio, venne affidata a Sirtoli, e la Zanconti vinse il suo primo campionato.
Epico fu il trionfo, sul campo e fori campo, come epiche erano state le tappe della marcia, a Osio, Urgnano, Zanica, con un notevole concorso di pubblico e di tifosi.
La Zanconti accolta nell’ambiente sportivo in virtù dell’entusiasmo, vi si imponeva in virtù della forza!
Come per l’anno precedente le squadre ragazzi partecipavano al campionato CSI di Bergamo distinguendosi per la capacità tecnica dei singoli e per l’amalgama raggiunta.
Giocava in una di quelle formazioni GIACINTO FACCHETTI che in seguito, dopo essere stato ceduto alla Trevigliese, passò all’INTER.
Quando una società ha dato i natali calcistici ad un giocatore come Facchetti che è stato all’unanimità riconosciuto come uno dei migliori del mondo, riteniamo che sotto il profilo tecnico, debba necessariamente considerarsi soddisfatta.
La Zanconti non pretende di essere riconosciuta come l’artefice del successo strepitoso di Giacinto Facchetti, perchè sa bene che ad altri, allo stesso Facchetti “in primis”, tocca tale merito. Però sa che Giacinto su questi campi ha imparato a rincorrere il pallone, qui si è abituato alle partite, ai campionati; in queste aule ha sentito le prime lezioni tecniche fin da ragazzino; qui ha imparato a soffrire, a lottare, a rispettare i compagni, arbitri ed avversari; e se pensiamo che Giacinto ha mantenuto la serietà che qui aveva imparato, si è mantenuto cioè atleta corretto e disciplinato, allora la soddisfazione oltre che tecnica diventa anche morale e serve di sprone a tutti i suoi amici della Zanconti che possono guardare al futuro con rinnovata fiducia.
Prima di Giacinto, comunque, un altro trevigliese ha avuto successo nel mondo del calcio.
Si tratta di ORLANDO ROZZONI, il quale negli anni ’51/’52 ha fatto parte della squadra Oratoriana di allora, la VIS NOVA, e poi ha avuto una brillante carriera che lo ha portato a giocare in Nazionale ed in formazioni dal calibro di Trevigliese, Atalanta, Fiorentina, Udinese, Lazio, Spal, Catania e Terzana.
Nel ’57/’58, la Zanconti, vinto il campionato di 2a divisione, tenta la prima volta l’avventura nella categoria superiore.
Come forse ci si doveva attendere, le cose non andarono bene sotto il profilo sportivo, perchè pur battendosi strenuamente fino alla fine, senza darsi per vinta, dovette retrocedere.
L’anno successivo, la Società visse uno dei momenti più difficili della sua vita ma qui dimostrò di avere una solida tempra morale e non cedette alla facile tentazione di abbandonare il campo.
La squadra venne ringiovanita e potenziata e si piazzò poco su dal centro classifica.
Grosse soddisfazioni vennero quell’anno dalle squadre ragazzi, in particolare dagli “ALLIEVI AZZURRI” diretti da Rossini e Maccagni dove emersero giocatori del calibro di Casati, Carioli, Calvi, Lotteri ed altri.
Domenico Casati ed il compianto Vittorio Carioli hanno calcato a lungo il palcoscenico del calcio professionistico; Domenico si è inoltre affermato anche come allenatore, collaborando con squadre di serie A come il Napoli (gestendo Maradona), Roma ed attualmente l’Inter.

Nel ’59/’60, superate le difficoltà, si rimette in lizza per tornare in 1a divisione; ritorna l’entusiasmo e tutti sono uniti per un unico scopo. La squadra si piazza molto bene, tanto da essere promossa anche se non vince il campionato.
In 1a divisione però ricompaiono momenti difficili; si vince, si perde, si scivola un po’ giù in classifica e perdendo l’ultima decisiva gara a Spirano, nella tradizionale “Fossa dei Leoni”, si è costretti a retrocedere.
Nel ’61/’62 gli equilibri vengono ristabiliti e la Zanconti ritorna trionfante nella divisione superiore, questa volta vincendo nettamente il campionato e giocando veramente bene.
Da quel momento inizia un periodo florido e senza particolari problemi; si rimarrà per alcuni anni in 1a divisione, che poi cambierà fisionomia per le trasforazioni stabilite dalla Federazione Italiana Gioco Calcio.
In questo periodo emergono soprattutto le squadre giovanili: nel 1963 gli juniores, dopo aver vinto il girone locale, disputa le finali regionali e dopo avere eliminato le rappresentative di Bergamo, Dovera, Cremona, arrivano di un passo dalla finalissima, ma vengono fermati dalla squadra di Como, dopo una strenua lotta.
Nel 1964 gli Allievi di Bondioli vincono il campionato di lega Giovanile, partecipano alle finali regionali, dove però vengono sconfitti dalla grande Atalanta.
Nello stesso anno si inaugura ufficialmente il nuovo compo sportivo che viene intitolato a MARTINO FACCHERIS, un collaboratore fedelissimo della Società a cui va ancora oggi il nostro plauso e rimpianto.
In quel periodo c’è un altro giovane che si mette in evidenza; si tratta di ROBERTO CORTI che, dopo aver militato nei Giovanissimi, ha giocato nella Trevigliese, Sorrento, Cagliari, Udinese ed Ascoli.
Nel 1969 ancora gli Allievi, dopo aver stravinto il girone locale, partecipano a quello regionale; battono il Brembate, la Pergolettese e vengono eliminati dal Fanfulla solo con la monetina!
Nel 1973 vincono di nuovo gli Allievi ed i Giovanissimi; questi ultimi, per il loro valore, vengono ceduti in blocco alla Trevigliese.
Nel 1974 la Zanconti si impone con pieno merito nel campionato di Terza Categoria; nel 1977, dopo aver disputato onorevolmente la Seconda Categoria, rinuncia alla pria squadra e partecipa al torneo UNDER 21.
Nel 1979 primeggia nell’UNDER 21, vincendo a mani basse e decide di iscriversi di nuovo alla Seconda Categoria.
Vengono richiamati tutti i giocatori trevigliesi che per ragioni di età non potevano partecipare al precedente torneo e si crea un gruppo sufficientemente valido.
Nel 1981 la Zanconti lotta fino alla fine per i primi posti della classifica; alcune decisioni arbitrali la penalizzano oltre misura e la squadra deve accontentarsi del 4° posto.
In seguito rinuncia di nuovo alla prima squadra e si dà più spazio al Settore Giovanile.
Ci sono tre formazione olte all’UNDER 21; i Pulcini, i Giovanissimi e gli Esordienti che disputano con onore i vari tornei locali.
Nell”84/’85 si iscrive di nuovo alla Terza Categoria, dove raggiunge la quarta posizione.
L’anno successivo è quello giusto e dopo un campionato di vertice, arriva prima a pari punti con il Sabbio. Viene disputato lo spareggio a Treviolo ed al termine di una partita infinita, batte i rivali ai calci di rigore per 4-2.
La prima stagione in Seconda Categoria è decisamente positiva perchè si arriva quinti.
Dopo un ’87/’88 abbastanza incolore la squadra viene rinforzata e conquista il terzo posto, dopo aver lottato a lungo con Asperiam e Ciserano.
La stagione seguente inizia sotto i migiori auspici, ma ci si deve accontentare della seconda piazza, ad un solo punto dalla Pozzuolese.

Il passaggio di categoria è solo rinviato di un anno; solo nel ’91, infatti, dopo un testa a testa con Ciserano, Basiano ed Agnadellese, la Zanconti arriva prima con 43 punti e conquista la Prima Categoria.
La Società comincia a farsi conoscere e rispettare a livello regionale, dove il suo nome viene spesso preso ad esempio per l’efficienza e la capacità organizzativa.
Nel ’92/’93 conquista la terza posizione, mentre l’anno successivo ottiene un nuovo trionfo battendo il Cinisello sul filo di lana ed acquisendo, per la prima volta nella sua storia, il diritto a partecipare al campionato di Promozione.
Nei campionati successivi la Zanconti rimarrà a pieno diritto in Promozione, anche se i momenti di gloria non sono stati più così numerosi.
Invece negli ultimi campionati la Zanconti è ritornata ad essere prima protagonista nella vita agonisitica lombarda: infatti ha combattuto sino all’ultima giornata per ottenere la vittoria del campionato ed il premio della promozione in Eccellenza. Purtroppo sul filo di lana l’obbiettivo ci è sfuggito, ma non per questo ci siamo arresi, perchè la storia della Zanconti ci ha insegnato con quale impegno, dedizione e combattività si devono affrontare tutte le sfide, sportive e non.
Ma la Zanconti non è solamente calcio. Infatti in questa carrellata sulla storia della nostra società non possiamo dimenticare la squadra di pallavolo.

Nel 1959 sorge una squadra di pallavolo che dopo aver disputato il campionato provinciale FIPAV giunge ben presto alla serie C, dove rimane per alcuni anni con molto onore. Contemporaneamente si creano anche due formazioni ragazzi che partecipano a tornei locali. Un grosso plauso per quest’iniziativa, lo dobbiamo fare a Mario Conti ed ai vari Carminati, Recanati, Luberto ed a tutti i giocatori che tanto hanno fatto e dato per il successo dei colori oratoriani. La tradizione è continuata sino ai giorni nostri dove una nostra rappresentativa milita nei campionati del C.S.I.

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la machina de me nono !!!!

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Zanconti

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Nel 1955, dopo un lungo periodo di collaborazione col C.S.I. di Bergamo, al cui campionato provinciale di calcio partecipavano due squadre oratoriali di calcio (gli “Azzurri” e la “Gandossi”), ci si è trovati di fronte alla necessità di allargare gli orizzonti, se si volevano mantenere legati all’ambiente oratoriano, quel gruppo di ragazzi che, avendo superato i 18 anni, non potevano più partecipare ai campionati “Ragazzi”. Dopo aver tentato molte vie, quali ad esempio il travaso dei nostri giocatori nelle file della Trevigliese, le stesse si sono rivelati impossibili da percorrere stabilmente e quindi sono state abbandonate. Dopo questi tentativi si è prospettata come unica soluzione, la formazione di una squadra di calcio che partecipasse al campionato superiore, con la necessaria creazione di una Società Sportiva legata nella sostanza all’Oratorio ma da questo indipendente dal punto di vista organizzativo. Grazie all’opera infaticabile ed entusiasta dell’amico Arturo Bondioli, spronato da Don Guido ed appoggiato dagli altri dirigenti oratoriali dell’epoca (in particolare i Signori Trettel, Marinelli, Corna) la Società Sportiva è nata con l’avvallo e l’indispensabile intervento del Prevosto Mons. Pietro Cazzulani, cui deve ancora oggi andare il nostro ringraziamento e rimpianto. Ed è nata intitolandosi a Mario Zanconti pioniere del calcio trevigliese cui è giusto elevare un vivo e devoto ricordo. Ma occorre anche valutare i problemi che si sono dovuti affrontare per poter iniziare un’attività sportiva organizzata. Esisteva preliminarmente tutta una serie di problemi di indole formativa e strutturale, che dovevano essere impostati e risolti con chiarezza, se si voleva che la nuova attività non fosse motivo di confusione, ma servisse invece a realizzare lo scopo fondamentale che l’Oratorio doveva perseguire: creare un ambiente, una comunità giovanile, in cui, anche attraverso l’attività sportiva, fosse possibile dare al Giovane quei sani principi morali e religiosi. Accanto al calcio apparvero nella Zanconti anche l’atletica leggera e la pallavolo; la prima con carattere di saltuarietà, la seconda, grazie all’opera generosa di Mario Conti, con caratteristiche di continuità e serietà. L’altro ordine di problemi che la Zanconti dovette affrontare dal suo nascere, riguardò il finanziamento della onerosa attività sportiva. All’inizio le difficoltà finanziarie sembravano insormontabili: l’Oratorio evidentemento non poteva sopportare un tale carico e quindi Don Giulio e Bondioli dovettero bussare a più di una porta per poter dar corso al progetto. Una sola porta si aprì allora e fu quella della Parrocchia, che seppe comprendere l’esigenza e venire incontro all’Oratorio, rendendogli possibile l’impianto organizzativo della Società. Oratorio e Parrocchia quindi, all’inizio, fronteggiarono le spese della Zanconti che visse momenti difficili. In seguito a dilatarne i polmoni incerti arrivarono altre fonti di entrata, a volte modeste, a volte cospicue, derivanti dai sacrifici dei Dirigenti e degli Sponsor, sacrifici meritori e di cui va dato pubblico ringraziamento. Il terzo ordine di considerazione che hanno condizionato la sua nascicta e che si riproducono ancora oggi, riguarda la struttura tecnico-sportiva della Società e in particolare, come è ovvio, della prima squadra di calcio. Il primo Consiglio della Zanconti, che era composto oltre che da Don Guido, dai Sigg.ri Trettel, da Arturo Bondioli, da Marinelli, Parolini, Pirovano, G. Merati, Corna, Tirloni, M. Pennati, Aloardi, si è trovato a dover risolvere diversi problemi, oltre a quelli già accennati, di carattere formativo e finanziario. La Direzione Tecnica, innanzitutto, che fu affidata con felice intuito, al Sig. Alfredo Aresi che seppe dare veste unitaria al primo gruppo di giocatori a sua disposizione, delle più diversa provenienza ed estrazione. E poi la fisionomia vera e propria della squadra: si partiva infatti dalle due precedenti squadre giovanili e per di più alcuni dei migliori erano passati alla Trevigliese o ad altre squadre. Si formò tuttavia la squadra impostata sui ragazzi, ma opportunamente rafforzata da giocatori esperti. Ci sembra giusto in questa sede ricordarli, anche perchè sono stati i primi: Arrigoni, Sirtoli, Carobbio, Bielli, Riganti, Moriggio, Tanoli, De Ponti, Rota, Invernizzi, Molinai, Morino, Forcella, Ferrandi, G. Conti, Finardi e Fumagalli. Tutti strinsero i denti e riuscirono a portare a termine un onorevole campionato, piazzandosi a centro classifica. Era stata la prova del fuoco, ma era stata superata. La struttura c’era, i dirigenti si impegnavano generosamente, i giocatori rispondevano. La Zanconti entrava con poca esperienza, ma ricca di entusiasmo e di slancio nel novero delle società sportive organizzate coprendo un vuoto ormai troppo sensibile in Treviglio, in cui era rimasta praticamente la sola Trevigliese. L’anno successivo, ’56/’57, si trattava di tradurre le premesse in tisultati tecnici concreti. Sulla scorta delle esperienze dell’anno precedente, si migliorò la strutttura della Società: si restrinse il Consiglio che in compenso si qualificò meglio; la squadra, con un atto di coraggio, venne affidata a Sirtoli, e la Zanconti vinse il suo primo campionato. Epico fu il trionfo, sul campo e fori campo, come epiche erano state le tappe della marcia, a Osio, Urgnano, Zanica, con un notevole concorso di pubblico e di tifosi. La Zanconti accolta nell’ambiente sportivo in virtù dell’entusiasmo, vi si imponeva in virtù della forza! Come per l’anno precedente le squadre ragazzi partecipavano al campionato CSI di Bergamo distinguendosi per la capacità tecnica dei singoli e per l’amalgama raggiunta. Giocava in una di quelle formazioni GIACINTO FACCHETTI che in seguito, dopo essere stato ceduto alla Trevigliese, passò all’INTER. Quando una società ha dato i natali calcistici ad un giocatore come Facchetti che è stato all’unanimità riconosciuto come uno dei migliori del mondo, riteniamo che sotto il profilo tecnico, debba necessariamente considerarsi soddisfatta. La Zanconti non pretende di essere riconosciuta come l’artefice del successo strepitoso di Giacinto Facchetti, perchè sa bene che ad altri, allo stesso Facchetti “in primis”, tocca tale merito. Però sa che Giacinto su questi campi ha imparato a rincorrere il pallone, qui si è abituato alle partite, ai campionati; in queste aule ha sentito le prime lezioni tecniche fin da ragazzino; qui ha imparato a soffrire, a lottare, a rispettare i compagni, arbitri ed avversari; e se pensiamo che Giacinto ha mantenuto la serietà che qui aveva imparato, si è mantenuto cioè atleta corretto e disciplinato, allora la soddisfazione oltre che tecnica diventa anche morale e serve di sprone a tutti i suoi amici della Zanconti che possono guardare al futuro con rinnovata fiducia. Prima di Giacinto, comunque, un altro trevigliese ha avuto successo nel mondo del calcio. Si tratta di ORLANDO ROZZONI, il quale negli anni ’51/’52 ha fatto parte della squadra Oratoriana di allora, la VIS NOVA, e poi ha avuto una brillante carriera che lo ha portato a giocare in Nazionale ed in formazioni dal calibro di Trevigliese, Atalanta, Fiorentina, Udinese, Lazio, Spal, Catania e Terzana. Nel ’57/’58, la Zanconti, vinto il campionato di 2a divisione, tenta la prima volta l’avventura nella categoria superiore. Come forse ci si doveva attendere, le cose non andarono bene sotto il profilo sportivo, perchè pur battendosi strenuamente fino alla fine, senza darsi per vinta, dovette retrocedere. L’anno successivo, la Società visse uno dei momenti più difficili della sua vita ma qui dimostrò di avere una solida tempra morale e non cedette alla facile tentazione di abbandonare il campo. La squadra venne ringiovanita e potenziata e si piazzò poco su dal centro classifica. Grosse soddisfazioni vennero quell’anno dalle squadre ragazzi, in particolare dagli “ALLIEVI AZZURRI” diretti da Rossini e Maccagni dove emersero giocatori del calibro di Casati, Carioli, Calvi, Lotteri ed altri. Domenico Casati ed il compianto Vittorio Carioli hanno calcato a lungo il palcoscenico del calcio professionistico; Domenico si è inoltre affermato anche come allenatore, collaborando con squadre di serie A come il Napoli (gestendo Maradona), Roma ed attualmente l’Inter. Nel ’59/’60, superate le difficoltà, si rimette in lizza per tornare in 1a divisione; ritorna l’entusiasmo e tutti sono uniti per un unico scopo. La squadra si piazza molto bene, tanto da essere promossa anche se non vince il campionato. In 1a divisione però ricompaiono momenti difficili; si vince, si perde, si scivola un po’ giù in classifica e perdendo l’ultima decisiva gara a Spirano, nella tradizionale “Fossa dei Leoni”, si è costretti a retrocedere. Nel ’61/’62 gli equilibri vengono ristabiliti e la Zanconti ritorna trionfante nella divisione superiore, questa volta vincendo nettamente il campionato e giocando veramente bene. Da quel momento inizia un periodo florido e senza particolari problemi; si rimarrà per alcuni anni in 1a divisione, che poi cambierà fisionomia per le trasforazioni stabilite dalla Federazione Italiana Gioco Calcio. In questo periodo emergono soprattutto le squadre giovanili: nel 1963 gli juniores, dopo aver vinto il girone locale, disputa le finali regionali e dopo avere eliminato le rappresentative di Bergamo, Dovera, Cremona, arrivano di un passo dalla finalissima, ma vengono fermati dalla squadra di Como, dopo una strenua lotta. Nel 1964 gli Allievi di Bondioli vincono il campionato di lega Giovanile, partecipano alle finali regionali, dove però vengono sconfitti dalla grande Atalanta. Nello stesso anno si inaugura ufficialmente il nuovo compo sportivo che viene intitolato a MARTINO FACHERIS, un collaboratore fedelissimo della Società a cui va ancora oggi il nostro plauso e rimpianto. In quel periodo c’è un altro giovane che si mette in evidenza; si tratta di ROBERTO CORTI che, dopo aver militato nei Giovanissimi, ha giocato nella Trevigliese, Sorrento, Cagliari, Udinese ed Ascoli. Nel 1969 ancora gli Allievi, dopo aver stravinto il girone locale, partecipano a quello regionale; battono il Brembate, la Pergolettese e vengono eliminati dal Fanfulla solo con la monetina! Nel 1973 vincono di nuovo gli Allievi ed i Giovanissimi; questi ultimi, per il loro valore, vengono ceduti in blocco alla Trevigliese. Nel 1974 la Zanconti si impone con pieno merito nel campionato di Terza Categoria; nel 1977, dopo aver disputato onorevolmente la Seconda Categoria, rinuncia alla pria squadra e partecipa al torneo UNDER 21. Nel 1979 primeggia nell’UNDER 21, vincendo a mani basse e decide di iscriversi di nuovo alla Seconda Categoria. Vengono richiamati tutti i giocatori trevigliesi che per ragioni di età non potevano partecipare al precedente torneo e si crea un gruppo sufficientemente valido. Nel 1981 la Zanconti lotta fino alla fine per i primi posti della classifica; alcune decisioni arbitrali la penalizzano oltre misura e la squadra deve accontentarsi del 4° posto. In seguito rinuncia di nuovo alla prima squadra e si dà più spazio al Settore Giovanile. Ci sono tre formazione olte all’UNDER 21; i Pulcini, i Giovanissimi e gli Esordienti che disputano con onore i vari tornei locali. Nell”84/’85 si iscrive di nuovo alla Terza Categoria, dove raggiunge la quarta posizione. L’anno successivo è quello giusto e dopo un campionato di vertice, arriva prima a pari punti con il Sabbio. Viene disputato lo spareggio a Treviolo ed al termine di una partita infinita, batte i rivali ai calci di rigore per 4-2. La prima stagione in Seconda Categoria è decisamente positiva perchè si arriva quinti. Dopo un ’87/’88 abbastanza incolore la squadra viene rinforzata e conquista il terzo posto, dopo aver lottato a lungo con Asperiam e Ciserano. La stagione seguente inizia sotto i migiori auspici, ma ci si deve accontentare della seconda piazza, ad un solo punto dalla Pozzuolese. Il passaggio di categoria è solo rinviato di un anno; solo nel ’91, infatti, dopo un testa a testa con Ciserano, Basiano ed Agnadellese, la Zanconti arriva prima con 43 punti e conquista la Prima Categoria. La Società comincia a farsi conoscere e rispettare a livello regionale, dove il suo nome viene spesso preso ad esempio per l’efficienza e la capacità organizzativa. Nel ’92/’93 conquista la terza posizione, mentre l’anno successivo ottiene un nuovo trionfo battendo il Cinisello sul filo di lana ed acquisendo, per la prima volta nella sua storia, il diritto a partecipare al campionato di Promozione. Nei campionati successivi la Zanconti rimarrà a pieno diritto in Promozione, anche se i momenti di gloria non sono stati più così numerosi. Invece negli ultimi campionati la Zanconti è ritornata ad essere prima protagonista nella vita agonisitica lombarda: infatti ha combattuto sino all’ultima giornata per ottenere la vittoria del campionato ed il premio della promozione in Eccellenza. Purtroppo sul filo di lana l’obbiettivo ci è sfuggito, ma non per questo ci siamo arresi, perchè la storia della Zanconti ci ha insegnato con quale impegno, dedizione e combattività si devono affrontare tutte le sfide, sportive e non. Ma la Zanconti non è solamente calcio. Infatti in questa carrellata sulla storia della nostra società non possiamo dimenticare la squadra di pallavolo.
Zanconti calcio treviglio
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Dal 1920 al 1945

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1920-21       1921-22

1923-24      1924-25

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1933-34

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1929-30

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SECONDA DIVISIONE 1929-1930, girone C[banner size=”468X60″]

Quarto livello della XXX edizione del campionato italiano di calcio.

 

 

 

 

 

 

Verdetti:

S.C. Desio è promosso in Prima Divisione 1930-31.
G.S. Lanificio di Manerbio non si reiscrive la stagione successiva.

A seguito della gara Lanificio Manerbio-Trevigliese del 30 marzo 1930 il D.D.I.N. con comunicato n. 30 del 5 aprile 1930 punì il Lanificio con l’esclusione dal campionato per la brutale aggressione subita dai giocatori ed accompagnatori della Trevigliese con la richiesta di specificare i nomi degli aggressori.
Quando il Lanificio di Manerbio denunciò i nomi degli autori era ormai troppo tardi per poter recuperare le gare non disputate. Riabilitato il Lanificio di Manerbio togliendo la squalifica, il D.D.I.N. decise di omologare la classifica finale così come è, con le sole gare disputate.

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Trevigliese Campionato 1929-30

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SECONDA DIVISIONE 1929-1930, girone C

Quarto livello della XXX edizione del campionato italiano di calcio.

 

 

 

 

 

 Verdetti:

S.C. Desio è promosso in Prima Divisione 1930-31.

Fiorenzuola  Ammesso in Prima Divisione a completamento organici.
G.S. Lanificio di Manerbio non si reiscrive la stagione successiva.

A seguito della gara Lanificio Manerbio-Trevigliese del 30 marzo 1930 il D.D.I.N. con comunicato n. 30 del 5 aprile 1930 punì il Lanificio con l’esclusione dal campionato per la brutale aggressione subita dai giocatori ed accompagnatori della Trevigliese con la richiesta di specificare i nomi degli aggressori.
Quando il Lanificio di Manerbio denunciò i nomi degli autori era ormai troppo tardi per poter recuperare le gare non disputate. Riabilitato il Lanificio di Manerbio togliendo la squalifica, il D.D.I.N. decise di omologare la classifica finale così come è, con le sole gare disputate.

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Trevigliese 1930-31

no comment

 1ª nel girone lombardo C della Seconda Divisione
 1ª nel girone B delle finali del Nord. Promossa in Prima Divisione.[banner network=”altervista” size=”468X60″]

Nella stagione 1930-31 vinse il girone di finale B della Seconda Divisione Lombarda e tornò a disputare i campionati nazionali, allora denominati Prima Divisione. Rimase in questa serie fino alla stagione 1934-35,
anno in cui una riforma dei campionati la relegò nuovamente ai campionati regionali
(mentre la Prima Divisione cambiò nome in Serie C).

 

 

 

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1930-31

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 1ª nel girone lombardo C della Seconda Divisione
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Nella stagione 1930-31 vinse il girone di finale B della Seconda Divisione Lombarda e tornò a disputare i campionati nazionali, allora denominati Prima Divisione. Rimase in questa serie fino alla stagione 1934-35,
anno in cui una riforma dei campionati la relegò nuovamente ai campionati regionali
(mentre la Prima Divisione cambiò nome in Serie C).

 

 

 

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Un Tuffo nel Passato

Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. 
Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni.
email: [email protected]
Buon Amarcord a tutti !!