Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

Serit

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“Serit”

www.serit.net

La Frazioncina cerretana, fin dal toponimo, denuncia il suo appartarsi, un tempo, in mezzo a boschi, di cui restano ancor oggi piccoli brandelli: “ ‘l buschett”, “ ‘l bosch de la Berluna”, famoso questo, quando ben più esteso, accoglieva qualche residuo lupo, ad inizio Ottocento. Cerreto oggi, fortunatamente, si stende in mezzo a prati verdi con i suoi poco meno di quattrocento abitanti, per la maggior parte nativi del luogo, avviluppati da vincoli stretti di conoscenza o da salde catene parentali o da legami di schietta amicizia o da ostinate inimicizie, come succede ancora solo nei pochi piccoli paesini della grande pianura padana, non stravolti da massicce e spropositate invasioni edili. Un redivivo Guareschi avrebbe da riempire pagine su vicende, personaggi, amori e rancori cerretani, prima che la grigia periferia urbana sopraggiunga ed annulli il tutto in una metropolitana anonimìa.

Il sito del Cerreto è piccolo misura in tutto mt. 200 x mt. 400 circa, esclusa la Grotta della Madonna, che attorniata dagli ultimi secolari cerri de “ ‘l bosco de prof”, veglia da nord.

Tanta parvità cela, come frequentemente accade in Italia, ben più estesi trascorsi plurisecolari, che vi hanno lasciato tracce ancor leggibili, care ai nativi e gradevoli a cogliersi per chi vi giunge da fuori. Come in succinta forma si è presentata la magiara Heves accenniamo ora un po’ della storia cerretana, che pur fra tante altre ben più grandi vicende dei Secoli, non è affatto disadorna. Gli storici Tullio ed Ildebrando Santagiuliana e, massimamente Don Pietro Perego ne hanno scritto diffusamente nelle loro opere. Anche se ai più può destar meraviglia, nell’agenda “Töc ‘i de ga n’è üna”, pubblicata dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Treviglio per l’anno 1979, Tullio Santagiuliana asserisce con giusta nota storica che :<<…Prima che Treviglio spuntasse dal suolo della Geradadda, ‘l Serit c’era già. Qualche casa, magari, situata presso un bosco di Cerri, cosa quasi inevitabile dal momento che tutta la zona era fitta di boschi e i boschi di cerri erano fitti…>>.

Il rilievo di Santagiuliana non è affatto peregrino. E’ suffragato da indiscutibili testimonianze. La Carta Archeologica della Lombardia – Tomo II – La Provincia di Bergamo, è un’opera monumentale ed accurata, edita dalla Regione Lombardia per i tipi della Franco Cosimo Panini nel 1992.Citando l’Archeologo Mantovani vi si parla ampiamente dei ritrovamenti tombali al Cerreto: lungo via Canonica “sul confine tra i boschi e la parte coltivata”, “in vicinanza della Cascina Gobba di proprietà Piazzoni”, nel “Campo La Piana” e presso la cascina “Pelisa”. Si tratta di tombe di epoca romana, quando “Trivilium” era ancora di là da venire. Una cappella dedicata ai S.S. Gerolamo e Francesco vi sorse forse fin dal XIV sec. Non è ipotesi tapina supporre che il Santo da Assisi ebbe a ripararsi anche nei boschi “in cerido” durante il suo soggiorno a Treviglio nel viaggio verso la Francia dell’anno 1213.

Il fondo cerretano fu fin dal primo Medioevo (VI sec. d.C.) proprietà della antichissima Chiesa di S. Alessandro di Fara, fondata dal re longobardo Autari.

Al declinare del Quattrocento fu acquistato dai nobili Rozzone, i quali eressero il torrione che oggi funge da campanile(sec.XVI). Uno di questi, Bartolomeo, cancelliere ducale, vincolò con disposizione testamentaria il clero a celebrare liturgie per il suffragio della sua anima nella chiesetta “in ceridum”. Era giusto il 26 novembre 1539.

I marchesi Menafoglio edificarono al Serit l’attuale chiesa, armonicamente inglobata nella corte padronale che della precedente, asimmetrica rispetto alla corte e pertanto abbattuta, riassunse la dedica ai S.S. Francesco e Gerolamo. La tenuta venne successivamente acquistata nel 1813 dai Piazzoni che la unirono al casale delle Battaglie.[banner]

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Un Tuffo nel Passato

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