Le Rogge Trevigliesi
Le rogge derivano la loro acqua dal fiume Brembo, nella località “Bocche del Brembo”, dove il Comune di Treviglio ha le strutture di presa delle acque e l’edificio che era la sede del custode delle “bocche”, denominata “Cà de Treì” (casa di Treviglio).
All’estrema punta Nord del territorio di Pontirolo Nuovo, in località Fornasotto vengono derivate, in sponda sinistra, le Rogge Trevigliesi.
Nello stesso punto in cui anticamente passava il “Fosso Bergamasco”, una imponente filarola, detta Bocche del Brembo, sbarra il corso del Brembo lasciando proseguire solo le eccedenze, e convoglia le acque verso le bocche di presa, praticamente affiancate, della Roggia Moschetta e della Roggia Vignola.La Roggia Moschetta : E’ la prima Roggia che si diparte dallo sbarramento (Est).
Prosegue verso Sud sempre in territorio di Pontirolo Nuovo, lambendo i laghetti artificiali risultanti dalle numerose cave realizzate nella zona.
All’estrema periferia Nord del Comune di Treviglio, invece, esattamente a Castel Cerreto, la Moschetta si divide in due rami: la Roggia di Sopra, a destra, che irriga le campagne a Nord di Treviglio e la Roggia Visconti, detta anche Brembilla di Brignano, che piega decisamente verso Est ad irrigare le campagne di Castel Rozzone e Brignano Gera D’adda.
La Roggia Vignola : Estratta a fianco della Roggia Moschetta (più esattamente ad Ovest), anche la Vignola scende a Sud verso le campagne di Canonica d’Adda (anticamente Pontirolo Vecchio).
Poche centinaia di metri a valle rispetto alla derivazione dal Brembo, la Vignola alimenta, a destra, la roggiola Melzi.
Dopo Canonica e Pontirolo Nuovo scende verso la località Geromina di Treviglio, dove un partitore genera in riva sinistra la Roggia di Mezzo ad irrigare le campagne comprese fra Castel Cerreto e la periferia Nord di Treviglio
Fondamentale sulle rogge il libro ‘Le rogge trevigliesi’ pubblicato nel dicembre 1982 e scritto da Gianni Chiari, ossia mio zio, basandosi anche sui ricordi dell’ultimo ‘cònsul d’ì acque’, Francesco Chiari, ossia mio nonno.
Buonasera , si lo so Francesco, ho il libro .
Mi è stato donato da tuo zio ( io abito nello stesso condominio )
Ho preso qualche spunto e qualche foto.
Testo bellissimo e ricco di documentazioni ma per me forse un po troppo
” tecnico “.
Comunque è sempre a portata di mano per eventuali sbirciate
Grazie
Saluti
Virginio Monzio C.
la mia famiglia e stata per tre generazioni il camparo (camper ) della filarola io stesso sono un catreì cresciuto li ,quando ancora le bocche funzionavano a manovella. Credo anche di aver conosciuto i Chiari.
Doneda Luca
Grazie 🙂