Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni
Ed. Clessidra 2002
I primi documenti che rilevano l’esistenza di Treviglio risalgono al X sec.
Ma alcuni rilevamenti archeologici permettono di supporre la presenza di agglomerati sparsi già in epoca romana imperiale, il nome “Treviglio” viene infatti tradizionalmente fatto derivare da tre villae. Tale ipotesi trova ulteriore conferma nel tracciato viario, il cui andamento ortogonale è ascrivibile alla matrice della centuriazione che i Romani impressero nel denominato ager bergomensis in età augustea.
Alla caduta dell’Impero Romano, le tre villae (Portoli, Pisgnano e Cusarola) siraggrupparono intorno ad un oppidum o forse ad un tempio (che la tradizione vuole esserestato dove oggi sorge la Basilica di S. Martino), oppure intorno al centro di scambi commerciali, il foro, (che gli storici collocano dove oggi si trova la Cassa Rurale).
In epoca Alto Medievale gli abitanti delle villae edificarono un sistema fortificato entro cui rifugiarsi in caso di pericolo : sorse così il nucleo più antico di Treviglio, il castrum vetus, le cui tracce sono ancora oggi visibili in piazza Manara, piazza Garibaldi e via Galliari.
Gli abitanti delle tre villae dettero origine ognuno al proprio vicus, cioè quartiere, con leggi e regolamenti: nacquero così le “vicinanze” che, intorno all’anno Mille,si riunirono e fondarono il Comune, che si pose sotto la protezione del Monastero milanese di S. Simpliciano e venne riconosciuto dall’imperatore Enrico IV nel 1081.
Nel sec. XI Treviglio era un borgo forte, il cui abitato corrispondeva all’attuale centro storico, ed era ben difeso da un triplice fossato lungo il quale di aprivano quattro “porte”: Zelute (a nord), Torre (a ovest), Filagno (a sud) e de Oriano (a est).
Nel corso del sec. XIV Treviglio si rafforzò come Comune libero ed indipendente,
ottenendo conferma dei propri privilegi dall’imperatore Enrico VII che, nel 1311 concesse di derivare l’acqua dal Brembo per l’irrigazione dei campi. Nel 1332, con la sottomissione ai Visconti, Treviglio dovette rinunciare alla propria sovranità politica, ma non a quella amministrativa, e infatti nel 1392 vennero promulgati gli Statuta Castra Trivilii, strumento legislativo ufficiale della Comunità.