Sul Set insieme a Ermanno Olmi
tratto da : bergamo.corriere.it/notizie
Convegni a tema con visite ai luoghi che si trasformarono in set, mostra fotografica, docufilm e amarcord.
Le celebrazioni per il quarantennale dell’Albero degli zoccoli, il film diretto da Ermanno Olmi nel 1978, vincitore della Palma d’oro a Cannes, si sono aperte ieri con un incontro al Tnt di Treviglio. Il regista era entrato in un negozio di macchine fotografiche chiedendo aiuto per scritturare gente comune. Il figlio di uno dei due proprietari, Enrico Leoni, si offrì di scortarlo nella ricerca per i paesi, diventando il suo segretario di produzione.
«Avevo ciclostilato i volantini distribuendoli ovunque, con la precisazione convincente che a richiedere gli attori era il regista di “E venne un uomo” dedicato a Papa Giovanni XXIII», ricorda Leoni. Le comparse sono state oltre 200, i ruoli principali una ventina. In prima fila, due attori della pellicola: Franco Pilenga e Battista Pelloni.
«Stavamo provando una commedia in dialetto all’oratorio di Castel Cerreto, quando Olmi e Leoni entrarono, noi li scacciammo perché non volevamo essere distratti – ricorda Pilenga, che ha 72 anni.
Non sapevamo che avevamo appena superato il nostro provino. Un mese dopo il regista ci scritturò.
Prima di entrare in scena ti spiegava cosa e come dovevi recitare, ti sapeva mettere a tuo agio». Artigiano del legno, figlio di agricoltori, Pilenga ha ricoperto la parte di Stefano, il ragazzo che corteggia Maddalena con poche parole e timidi sguardi, riuscendo a sposarla. Famosa la scena dove lui, dopo averla seguita per la campagna, le chiede il permesso di salutarla.
L’amico, 64 anni, contadino fuori e dentro il set, è uno dei «lumaconi» che corrono dietro alle ragazze
Virginio Monzio Compagnoni Treviglio Amarcord
Luigi Ornaghi : Batistì, il protagonista del film L’albero degli zoccoli(1978)