Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

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Edicola Trevigliese del Passato

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Edicola Trevigliese del Passato I Giornali di Treviglio

Il Popolo Cattolico è un settimanale di stampo cattolico fondato da Monsignor Ambrogio Portaluppi nel 1921.Il Popolo Cattolico, tra pochi ancora rimasti nei centri minori, ha continuato a pubblicare i suoi numeri anche durante il secondo conflitto mondiale senza alcuna interruzione.Il Popolo Cattolico è stato il trampolino di lancio del disegnatore satirico, noto in ambiente sportivo, Carmelo Silva. Attualmente è diretto da Amanzio Possenti.Il giornaledi Treviglio è un giornale piu’recente, nato nel 1997. Poi c’è “Il Biligot”, periodico satirico che il 28 Febbraio di ogni anno è presente nelle edicole di Treviglio e dintorni nasce nel 1928.Il periodico ha superato guerre , tragedie e traversie varie ma continua anno dopo anno , con il suo aspetto ironico, a “fotografare” cose e persone della citta’ di Treviglio.

La Tribuna : Mensile di politica, cultura e attualità della Pianura Bergamasca fondato nel 1975 e pubblicato sotto la direzione di Roberto Fabbrucci fino al Novembre del 1999 , ha costituito un preciso punto di riferimento nel dibattito politico-amministrativo locale dagli anni ’70 Ma questi giornali hanno avuto dei predecessori, sin dalla fine del 1800.

Edicola Trevigliese del Passato

“Il Santuario di Treviglio” Periodo di stampa: 1 gennaio 1898-1 dicembre 1926.

Uscita quindicinale dal 1898 al 1907; poi mensile fino al 1 Dicembre 1926 “Il Santuario della Beata Vergine delle Lacrime di Treviglio” venne realizzato tra il 1594 ed il 1619 in un’area attigua al Monastero delle Agostiniane. “Il Santuario di Treviglio” era il bollettino ufficiale.Il giornale, che continuò la pubblicazione anche dopo l’ultimazione dei lavori di ampliamento, avvenuta nel 1902, riporta in ogni numero i nomi dei donatori nonché i nomi di coloro che lavorarono gratuitamente al cantiere;Interessante la rubrica “Memorie trevigliesi”, in cui vengono riportati fatti storici ripresi dai testi di Emanuele Lodi e di Giovanni Maria Camerone o vengono descritti monumenti significativi non più esistenti.

La Sveglia , periodo di stampa : 12 gennaio 1907 – 18 dicembre 1920. Era un settimanale (uscita il sabato). Durante gli anni della Grande Guerra, il periodico si occupa di una cronistoria precisa e puntuale del conflitto, segnalando anche i soldati di Treviglio e della zona caduti sul campo di battaglia e pubblicando le lettere che i soldati al fronte scrivevano ai loro cari, facendo così da tramite tra militari e famiglie.

Il Campanile: Giornale della Città e Circondario di Treviglio , periodo di stampa: 18 agosto 1895 – 28 febbraio 1914

Era un settimanale (uscita il sabato). riportava fatti di cronaca e a carattere politico riguardanti Treviglio e i paesi vicini. Supplementi – LA CINCIRIMBACOLA: supplemento straordinario 1896-1899; – IL CINCIRIMBACOLINO: supplemento mensile illustrato 1902-1904. “Cincirimbacolino”, a carattere umoristico, conteneva battute ironiche rivolte a personaggi trevigliesi

Cronaca Trevigliese, periodico settimanale della Città e Circondario di Treviglio , periodo di stampa : 2 gennaio 1886-30 dicembre 1893- 21 novembre 1896.

Nel 1886 settimanale (sabato); dal 1887 trisettimanale (martedì, giovedì, sabato); dal 1890 bisettimanale (mercoledì e sabato ) Dal 1889 n. 110 i numeri pubblicati il giovedì sono interamente dedicati all’agricoltura, con l’aggiunta di una doppia e propria numerazione e con il cambio del complemento del titolo in: Organo del Comizio Agrario di Treviglio. Dal 1890 il complemento del titolo scompare; conteneva un supplemento illustrato della cronaca trevigliese.

Il Risveglio:  Giornale democratico di Treviglio e Circondario,  periodo di stampa gennaio 1907- 24 dicembre 1908.(Settimanale il sabato).Apertamente anticlericale: non solo i contenuti degli articoli manifestano una chiara opposizione al clero e ai suoi sostenitori, ma anche il linguaggio utilizzato non è privo di parole particolarmente colorite In ogni numero compare la rubrica “Asterischi”, dove vengono riportate battute salaci contro il clero, nonché la rubrica “Stato civile”, in cui vengono riportati i matrimoni e le morti, con distinzione tra “a domicilio” e “in ospedale”.

Gazzetta Trevigliese , periodo di stampa : 4 gennaio 1862- 17 marzo 1864. ( Settimanale inizialmente il Giovedi poi il Sabato ) Dal 1864 il periodico continua con il titolo L’Associazione: Gazzetta del Circondario di Treviglio; il complemento del titolo cambia. Il programma de “La Trevigliese: Gazzetta del Circondario di Treviglio” è contenuto nel sottotitolo, che così recita “Storia contemporanea, letteratura, commercio, arti, industria, agricoltura, atti e notizie ufficiali, annunci pubblici e privati”: coerentemente con le premesse il giornale riporta in ogni numero parecchie notizie di attualità, soprattutto legate alla storia d’Italia ed ai problemi connessi al governo dello Stato, unite a notizie di cronaca locale, brani di letteratura, informazioni riguardanti lo stato dell’agricoltura e dell’economia sia a livello locale sia a livello internazionale e annunci economici di ogni tipo. 

Tutte le immagini tratte da : Treviglio tra le pagine

( Raccolta multimediale delle riviste Trevigliesi )

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Il Campanile , in edicola dal 18 Agosto 1895 al 28 Febbraio 1914

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Il Campanile , in edicola dal 18 Agosto 1895 al 28 Febbraio 1914

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Il Cincirimbacolino : in edicola dal Gennaio 1902 al Marzo 1904

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L’Edicola in Piazza Manara ( 1902 )

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L’Edicola in Piazza Manara ( 1902 )

L'Edicola in Piazza Manara ( 1902 )

L’Edicola in Piazza Manara ( 1902 )

Le edicole di Treviglio

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Diego Lacchini Edicola Revellino Treviglio

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Diego Lacchini Edicola Revellino Treviglio

Diego Lacchini Edicola Revellino Treviglio

Diego Lacchini Edicola Revellino Treviglio

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edicola ieri e oggi

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Treviglio Maggio 1981

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Treviglio Maggio 1981

Treviglio Maggio 1981

La Tomba Gallo Romana trovata in viale XXIV Maggio e custodita nel museo archeologico della biblioteca

 

Carlo Buttinoni  : Quindi, le tombe, tipo “edicola”, erano lasciate così a vista…
Non venivano interrate. Si tratta di un ritrovamento archeologico…
La nostra terra era abitata dai “Galli” e dai Romani

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Vi ricordate i negozi di Via Verga

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Vi ricordate i negozi di Via Verga

pronti viaaaa!!!…nomi ..negozi. ..ricordi.

Daria Scaravaggi : Chincaglieria a metà via verga. Proprietà forse Agazzi. Dove c è stato natale macellaio c è stato dischi e televisori dei fratelli Bussini. Piu verso la piazza la mitica drogheria Ravazzi con la commessa sig. Annunciata.

Irma Rinaldi . Cogliati. Non c’era vicino il negozio di stoffe Strepparola. 

Daria Scaravaggi  : A metà via Verga subito dopo il vicolo dellera, c era LINOLEUM con una propietaria molto particolare.

Lorena Villa : In fondo a via Verga (dove adesso c’è hamburger) c’era la merceria di mio nonno Ferrari. Chiusa nel ’73

Giorgio Comotti : Andiamo un po’ più indietro negli anni,nel negozio della signora Cefis c’era la drogheria Ciocca, dove c’è il panificio Riva-Testa c’era il signor Pasinetti e la signora Rina.Nel negozio del signor Viganò Brigatti c’era il nonno del nostro sindaco Juri Imeri.

Lorena Villa : I miei nonni e ora i miei genitori abitano in via verga. E scendevo sempre da Pasinetti a prendere le pizzette e dicevo…..paga la nonna!!

Macelleria Mazzola..  Paola Merati :  Aggiungerei con il Sig. Natale e la moglie che ahimè mi sfugge il nome ma ricordo molto bene …..sempre un cappellino di lana 😉  Simona Gatti : .. Gianni Vanoli come piccolo…..               

Corna Alfredo Il negozio con la saracinesca abbassata: Tintoria Raimondi la moglie del parrucchiere Sebastiano Corna sempre in via Verga a fianco della Latteria la quale era di fronte alla salumeria Cernuschi. Gabriele Alessio Cefis:  Dove ora c’è la tabaccheria c’era il negozio di frutta e verdura Viganò Brigatti.La Galleria Nedalini la mamma di Alessio Cefis.

Fabio Preziuso La gastronomia Cernuschi ,dietro il bancone sempre presente la sciura Maria,impossibile dimenticarla ,A fare da “GUARDIA” ai negozi di via verga ,dopo la curva , sempre presente il mitico “MIGLIETTO” col borsello!! Invece a fare la guardia prima della curva c’erano il mitico “BOP” e mio papa’ “FURINO”, ovviamente a quei bellissimi tempi non succedeva mai nulla….E ad aprire la via verga,non possiamo dimenticare la profumeria Pozzi Augusta!!! E il gelato buonissimo del povero Angelino,Bar Rimembranza..

Paolo Polenghi : Virgi, ho scoperto da poco che i miei nonni prima di aprire il panificio, nel ‘32 , dove ora c’è Unes, erano in via Verga al 18, chissà se si può trovare qualche immagine di quel periodo…

Elena Ronchi : Nel primo tratto della Via Verga : Merati fiori, profumeria Corna, Prandina tabacchi e panificio Arrigoni . Non so se dove ci sono ora i parrucchieri cinesini o la piadineria c’era Carioli scarpe.Sono sicura perché ricordo che la mia nonna mi aveva regalato un paio di scarpe.
Avevo 10 anni…Ornella Bettani : VERO! Ante 1965 circa … Prima che si chiamasse KAMMY.

 Di fronte a OS-CIO,un ‘altro mito,Gigi Barber,e a fianco Mario e Wilma! 

     

Fernanda Moro : La tabaccheria Prandina.

Elena Ronchi :Tra Merati fiorista e Prandina c’era Corna Profumeria.

Raffaella Belloli : Il mio negozio Country Jeans.

Ilaria Rozzoni :Dove ora c’è il bar, prima c’era il parrucchiere Tiziano e la latteria di Silvia! Salendo verso via sangalli c’era la tintoria e poi il negozio di elettrodomestici di mio nonno!!!Di fronte a Fregio parrucchiere ,c’era la rosticceria Cernuschi, di fianco la merceria Strepparola. 

Donatella Tirloni :  La libreria Pierri… diventata poi la sala giochi di Nando..

Bruno Sonzogni ‘: l mercantel tessuti, elettrodomestici Strepparola e Zanda, drogheria Ravazzi, Gelmi giocattoli, Chierichetti valigeria e pelletteria, in fianco a Bernasconi dischi l’edicola prima Fontana e poi Preziuso, l’osteria Tri Gobb di Pala, il negozio Linoleum dove adesso c’è Enercom.

Elena Ronchi : Ferrari era anche un appassionato sciatore e nel negozio si portavano gli sci sciolinare. ….e c’era anche un negozio per la casa, non so esattamente il nome: Muleta…

Angelo Oreni : Come no? Agazzi detto mulèta (arrotino).

Gemma Falsina : La farmacia  Piccinelli con il farmacista Baldini ,ora Siliprandi.

Gabriele Alessio Cefis : C’era un’ altro fruttivendolo dove ora c’è il Tabaccaio era il negozio di Viganò la cui moglie era la sorella della Sig.a Elia della Rimembranza, poi sull’ angolo col vicolo che porta in viale Oriano c’era il negozio tipo ferramenta dove il proprietario era detto Ciciara credo si chiamasse Pietroboni perché ogni volta che entravi per acquistare qualcosa la tirava sempre in chiacchiere, poi c’era il Bar Bob, difronte all’Ottico Moleri, e dove ora c’e’ Shopping Sport prima c’era la libreria di cui mi sfugge il nome della titolare e prima ancora il Botti Market, Ottico Litrico, il bar Ristorante Nazionale difronte alla Galleria Nedalini (mia mamma), e come non ricordare la mitica Cartoleria Cogliati, dove molti di noi si andava a prenotare i testi scolastici da Emilio detto Milietto col borsello a tracolla che era più grande di lui e la notte girava in macchina col CB il cui nickname era Lupo 3, prima del negozio Miniera se non ricordo male c’era l’Osteria dei trigob.

Fabio Preziuso :  Subito dopo il mitico Biagio,con di fronte libreria Pierri,Egle,ritornando in su Gigi e il mitico Tiziano,Mario e Wilma, Adelaide,la signora Cefis,  il tabacchino Rottola,poi diventata la ca del tabac,prima con i Camozzi e poi con Aldo e Rossana Carioli.

E infine a fianco a me la magnadischi”sciura Bernasconi”con di fronte l’idraulico Gianni Remonti e profumeria Augusta!!!!!! Praticamente 18 anni della mia vita, di Paola Riva,di Sandro Litrico,di Zanda,di Claudio pierri,di Franchino,di mio fratello Matteo!!!!! Caro Virginio,mi sono fermato solo a Biagio,dopo la curva si continuava con Stella,con l’indimenticabile sciura Cernuschi!!!!! Miglietto borsello pazzo!!!!!Prandina!! Strepparola,Al sciur Silvio Gelmi!!!!! Roberto parrucchiere,Merati fiorista,e all’angolo x andare su in via sangalli c’era la lavanderia e prima il fruttivendolo Brigatti.Che emozioni!!!Ciaoooo! ! ! ! !

Che ricordi indimenticabili!!!!!Unici!!!!!Grazie a persone come tè Virginio Monzio Compagnoni,che con la tua passione e professionalità, ci tiri fuori foto e ricordi fantastici!!!!Grandissimo! ! ! ! ! ! !

 

 

 

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Piazza Manara fine’800

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Piazza Manara Treviglio inizio ‘900

L’Edicola in Piazza Manara ( 1902 )

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Treviglio 1959 Piazza Manara , Palazzo Comunale

Treviglio , Piazza Manara

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1937 Stazione Ovest Treviglio

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1937  Stazione Ovest Treviglio quando ancora non esisteva edicola e bar.

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Treviglio : l’edicüla

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Treviglio : l’edicüla

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L’edicüla de Piazza Manara

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Treviglio, via Guglielmo Marconi

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Edicola sacra raffigurante la Madonna con Gesù Bambino a Treviglio, in via Guglielmo Marconi, all’angolo con via Portoli.

Edicola sacra raffigurante la Madonna con Gesù Bambino a Treviglio, in via Guglielmo Marconi, all’angolo con via Portoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Edicola sacra raffigurante la Madonna con Gesù Bambino a Treviglio, in via Guglielmo Marconi, all’angolo con via Portoli.

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F.lli Frigerio

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Milano – Motociclismo Fuoristrada di luglio, già in edicola, vi racconta la storia dei fratelli Luigi e Piero Frigerio, che con le loro moto Gilera e Puch hanno fatto la storia della regolarità e del più moderno enduro. Hanno iniziato la loro carriera nei primi anni Cinquanta, nella concessionaria Gilera ereditata dal padre Ercole, in cui prima hanno avuto un grande successo compre preparatori, poi come importatori poi ed infine veri e propri costruttori delle celebri e vincenti Puch Frigerio. Luigi e Piero Frigerio, nonostante sia passato qualche anno, sono ancora in piena attività e la loro voglia di fare appare immutata, come se il tempo si fosse fermato ai loro esordi motoristici. Entrambi nati ad Arcore, nel 1941 Luigi e nel 1946 Piero, si occupano oggi del restauro delle moto d’epoca, Gilera e Puch in particolare, cioè quei marchi che sono parte integrante del loro lungo trascorso lavorativo. Abbiamo incontrato i fratelli Frigerio nella sede della loro officina, a Canonica d’Adda, in provincia di Bergamo, proprio dove ridanno vita a quei gloriosi modelli. Ci ha raccontato tutto Luigi, mentre Piero era alle prese con il restauro di uno dei tanti motori Puch, che sono passati sotto i suoi ferri.

 

Tutto iniziò così. Dice Luigi: “Con le moto siamo cresciuti. Papà era un pilota che correva con la Gilera nei campionati sidecar nazionali ed internazionali con grandi risultati: tre volte Campione Italiano e tre volte Vice Campione del Mondo. Proprio questa sua attività sportiva gli diede l’occasione di aprire, nel 1951, una concessionaria Gilera a Treviglio, un’attività a cui si dedicò soltanto per breve tempo, perché appena un anno dopo perse la vita in un incidente di gara sulla pista di Berna. Fu mia madre a portare avanti l’attività negli anni successivi con l’aiuto di un meccanico che la Gilera ci aveva concesso, fin quando, in pratica, non iniziammo noi a lavorare. Non avevamo ancora diciotto anni quando prendemmo in mano la concessionaria e cominciammo a “pistolare” sulle moto. Io avevo anche iniziato a gareggiare nella regolarità, ma questa mia attività agonistica durò davvero poco, appena un anno. Dovevo mandare avanti la concessionaria e non avevo così tanto tempo da spendere in allenamenti e gare. Piero, invece, fece un bel po’ di gare di cross; era anche bravo, ma dovette arrendersi per un banale incidente in allenamento. Ad ogni modo in quegli anni nacquero le nostre prime elaborazioni che presto ci portarono a realizzare le Gilera Frigerio per le competizioni di regolarità. Le nostre preparazioni erano piuttosto ambite all’epoca, iniziate elaborando la famosa Giubileo 98 cc e portate avanti con successivi modelli, preparati in differenti cilindrate, che portarono i quattro tempi prima fino a 208 e poi fino a 230 cc”.

 

Per la troppa abilità dei fratelli Figerio, si ruppe il rapporto con Gilera. Spiega Luigi: “Successe che, ad un certo punto, con le nostre elaborazioni Gilera davamo fastidio ai concessionari che vendevano le moto originali e questi rivolgevano continue lamentele alla sede Arcore. La Casa ci richiamò, dicendoci che non andava bene che le nostre moto andassero così forte; in questo modo mettevano in cattiva luce in gara i modelli che venivano prodotti in serie. Diciamo che in Gilera c’era chi ci amava e chi ci odiava. Nel frattempo, la Gilera era entrata a far parte del gruppo Piaggio e poco tempo dopo fummo chiamati in sede per rivedere quelli che erano i nostri accordi commerciali che prevedevano, oltre la vendita in concessionaria, anche lavorazioni di pezzi speciali per le moto da competizione. Diciamo che ormai il rapporto era arrivato al capolinea”.

 

 

Ma il divorzio dalla Casa costruttrice italiana segnò l’inizio di una nuova era e portò ad un secondo matrimonio di successo. Continua Luigi: “L’era del due tempi era ormai iniziata e noi sui campi di gara avevamo già avuto modo di conoscere Hans Kramer che, all’epoca, era responsabile del Reparto corse dell’austriaca Puch. Fu così che nacque l’idea di importare quelle moto austriache e abbandonare la Gilera. Quella nuova prospettiva era, per noi, molto interessante e proprio per realizzarla creammo la società Racing Motor nel 1970 insieme con i soci già Ambrogetti e Cambiaghi, due giovani clienti-piloti che frequentavano all’epoca la nostra concessionaria che sono rimasti con noi fino al 1976”.

 

Con l’avventura Puch, naque anche una squadra corse gestita direttamente dai Frigerio: “Visto il successo delle nuove Puch ci spostammo, sempre a Treviglio, in una più ampia sede e creammo il nostro personale team da gara che ci portò piuttosto in fretta numerosi successi sportivi. I primi piloti furono Gritti, Gualdi e Paganessi. Vincemmo i titoli italiani della 125 e della 175 cc e la Valli. Nel 1972 Gritti fu primo assoluto con la 125 in quella prova; alla Fara, durante la premiazione, sembrava venisse giù la chiesa per gli applausi”.

 

 

Per fare delle Puch delle corsaiole vincenti, non mancavano le modifiche fatte nell’officina dei Frigerio:“Si preparavano per le gare migliorandole notevolmente nelle prestazioni con soluzioni tecniche non riscontrabili nella produzione di serie. Di base i motori erano di cilindrata 125 e 175, ma noi all’epoca realizzammo il 100 cc e sviluppammo il 175 fino a 207 cc per competere nella categoria da 250. In ogni caso eravamo sempre in stretto contatto con il reparto corse austriaco che allora contava non più di una ventina di persone, elementi di estrema competenza, alcuni dei quali in seguito vennero chiamati ad insegnare all’università di Graz. Il tutto durò fino al 1974 quando la Puch decise di eliminare la produzione di moto da competizione per il fuoristrada. Una notizia inaspettata, che ci avrebbe dato la possibilità di avere mezzi da vendere soltanto per un anno ancora. In quell’ultimo periodo, tra l’altro, avevamo già intrapreso la realizzazione del cinquanta da competizione che, l’anno successivo, avrebbe vinto con Perego la Sei Giorni dell’Isola di Man e ci dispiaceva parecchio che quella collaborazione non potesse avere seguito. Quel cinquanta l’avevamo preparato praticamente in casa nostra e vincere sulle Zundapp allora non era stata un’impresa da ridere”.

 

La Casa austriaca abbandonò l’avventura moto: “La Puch era un grande gruppo industriale, avevano un ufficio tecnico di prim’ordine, con quattrocento persone che curavano tutto, dagli adesivi delle biciclette ai cannoni dei carri armati; era una grande azienda con 18.000 dipendenti e certe decisioni giuste o sbagliate che fossero erano impossibili da discutere. In pratica le moto da fuoristrada erano per l’azienda austriaca una goccia nel mare a livello di fatturato, si guardava al business e non alla passione. Per loro il mercato delle due ruote era quello dei ciclomotori, dove facevano numeri impressionanti, circa 170.000 pezzi l’anno”.

 

Ma i Frigerio non mollarono e ottennero un nuovo successo: “Ciò che riuscimmo ad ottenere fu produrre personalmente noi le moto da fuoristrada, loro ci concedevano di utilizzare il marchio e noi ci occupavamo della produzione. Nacquero così le Puch Frigerio, le prime delle quali vennero fuori nel 1976, insieme ai rinnovati modelli da 50 e 75 cc. Erano moto interamente nuove rispetto al passato, nuova ciclistica, nuova estetica e nuovi motori Rotax a valvola rotante, che andarono ad equipaggiare i modelli da 125, 175 e 250 cc. Il successo di quelle moto fu enorme, anche se per mettere a punto quei nuovi due tempi mio fratello Piero passò mesi al banco prova consumando quantità industriali di miscela. Negli anni che sono seguiti abbiamo prodotto moto per tutta Europa. Per il mercato estero i mezzi venivano spediti in Austria dove si provvedeva a smistarli ai vari importatori dislocati in ogni singola nazione. In seguito semplificammo tutto, fornendo gli importatori direttamente dalla nostra sede di Treviglio”.

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Piazza Manara anni 70

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Piazza Manara anni 70

Treviglio edicola in Piazza Manara anni 70

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Un Tuffo nel Passato

Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. 
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