Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

La Stazione Centrale di Treviglio inizio ’900

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La Stazione Centrale di Treviglio inizio ’900
La Stazione Centrale di Treviglio inizio ’900

La Stazione Centrale di Treviglio inizio ’900

( da ferrovie.it )

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Giulio Setti ( Treviglio 3 ottobre 1869)

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Treviglio : Il Maestro Giulio Setti ( di Francesco Chiari )

Il Maestro Giulio Setti ( di Francesco Chiari ) 2° Parte

 

 

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Treviglio, un tesoro storico-culturale

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Treviglio, un tesoro storico-culturale ( Agosto 2012 )

Dopo un anno di lavoro è terminata a Treviglio l’archiviazione cronologica e alfabetica di tutti i manoscritti dell’abate Carlo Cameroni, cui è intitolata la biblioteca cittadina.

Scritti che raccontano soprattutto il periodo di metà Ottocento dell’emigrazione italiana dallo stato Lombardo-Veneto a quello del Piemonte.

In tutto 3.500 documenti, per lo più lettere, il cui valore di mercato è stato stimato intorno ai 200 mila euro. BIBLIOTECA TREVIGLIO

Dal punto di vista storico ed economico si arricchisce ancor più la biblioteca di Treviglio, che dell’abate Cameroni può già contare 4.000 libri, diversi quadri e mobili, il cui valore complessivo tocca quasi il milione e mezzo di euro.

Il certosino lavoro di lettura e archivio delle lettere è stato effettuato da Francesco Tadini, 64 anni, ex dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Caravaggio, e studioso di storia locale. 

Il pensionato di Fornovo ha così portato alla luce scritti importanti per il periodo storico di metà Ottocento, durante il quale Cameroni ricoprì la carica di vicepresidente del Comitato centrale per i soccorsi all’emigrazione italiana.

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Abate Carlo Cameroni

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 Abate Carlo Cameroni

Abate Carlo Cameroni

Abate Carlo Cameroni

Abate CARLO Cameroni nato a Treviglio 1793 m. Torino 1862 , lasciò una raccolta di circa 4000 volumi alla biblioteca di treviglio ( a lui intitolata), altri 800 circa alla prima Biblioteca Ambrosiana. Divenne sacerdote nel 1820. Dopo la rivoluzione lombarda del 1848 fu esule a Torino, dove ebbe l’incarico dal governo piemontese di assistere 20.000 emigrati politici. fu vice-presidente della società responsabile della costruzione della ferrovia Milano-Venezia. Di lui restano documenti storici e autografi, gran parte del periodo 1848-1859, soprattutto lettere; suoi assidui corrispondenti furono personalità del governo piemontese e uomini di cultura del tempo, come Camillo Benso di Cavour, Massimo d’Azeglio e tanti altri

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La biblioteca di Treviglio

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La biblioteca civica di Treviglio, fondata nel 1861, è intitolata all’abate trevigliese Carlo Cameroni (Treviglio 1793 Torino 1862), figura importante del Risorgimento italiano, per aver donato, pochi mesi prima di morire, la propria libreria alla città d’origine affinchè venisse costituita una biblioteca pubblica. Alla morte di Cameroni, il Comune accettò il lascito e aprì
la biblioteca alla cittadinanza. La biblioteca crebbe sul nucleo librario di Cameroni, ricco di 4176 volumibiblioteca treviglio

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1902 Case operaie

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1902 CASE OPERAIE TREVIGLIO

1902 CASE OPERAIE TREVIGLIO

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Treviglio : i vecchi cortili

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Edicola

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I cortili di Treviglio

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Farmacia Cremagnani

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Terra di confine

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Al trumbèr

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Treviglio : Caffè Corona

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Treviglio : Caffè Corona

Treviglio : Caffè Corona

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Treviglio Palazzo Stefanoni ( Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni )

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Treviglio Palazzo Stefanoni

Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

( ed. Clessidra 2002)

Il complesso si sviluppa attorno ad uno spazio vuoto che ha due accessi, l’uno in via
Bicetti e l’altro in via Roma.

All’interno del cortile è ancora visibile la parte “nobile” del Palazzo, costituita da un portico che immette in una serie di sale, in passato affrescate con fregi di sottocornice databili al sec. XVI: l’eleganza delle decorazioni, il tema della pittura pompeiana riproposto, la composizione delle figure, inducono a pensare alla mano di un’artista che probabilmente aveva frequentato la scuola romana di Raffaello o di Giulio Romano.

Treviglio Palazzo Stefanoni ( Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni )

Treviglio Palazzo Stefanoni ( Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni )

 

 

Gli affreschi, strappati a seguito degli interventi di restauro dell’edificio, sono ora visibili nella sala principale del Ristorante Nazionale, dove erano collocati originariamente.

Palazzo Stefanoni Via Bicetti

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“Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

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Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni- ed. Clessidra 2002

Percorrendo il breve tratto tra via Galliari e il piazzale del Santuario è possibile vedere alcuni giardini ricavati nella sede dell’antico fossato che circondava interamente il centro storico di Treviglio, a margine delle mura.

 

Treviglio Piazza Cameroni oggi Piazza del Popolo

Treviglio Piazza Cameroni oggi Piazza del Popolo

 

Dopo aver percorso questo breve tratto di circonvallazione si può rientrare in centro
attraversando il piazzale del Santuario. A sinistra è presente una colonna evocativa in pietra eretta nel 1584 a ricordo della visita di San Carlo Borromeo. A destra si trovano il Teatro Filodrammatici, costruito in stile liberty tra il 1904 e il 1907 su progetto dell’ing. Carlo Bedolini e l’ex Monastero di S. Agostino, con l’annessa Cappella del Miracolo.

 

 

Attraversando i vicoli che collegano il Piazzale Santuario con via Roma è possibile notare alcuni spazi “minori” dell’evoluzione urbanistica ed architettonica del borgo: percorrendo via S. Agostino si nota Casa Casali che porta ancora le tracce di un’insegna che dimostra come il centro storico, fino a pochi anni fa, ospitasse parecchie osterie, la maggior parte delle quali oggi è scomparsa.

Proseguendo si nota al civico 18 una piccola porticina che introduce in un laboratorio artigianale: era il retro di Palazzo Silva, dove avevano sede le scuderie, e dove, prima ancora, era ubicata la Chiesa di S. Cristoforo.

Più avanti, sulla destra del crocevia che riconduce a piazza Manara, c’è la denominata Casa Brugnetti, dimora trecentesca che mostra ancora tracce di finestre gotiche.

Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

Proseguendo lungo il vicolo Municipio ci si ritrova in via Roma, sulla quale si aprono una serie di vicoli che sono testimonianza del passato romano della città. Gli edifici che qui si sviluppano perlopiù in cortili interni, mostrano segni di un passato aulico nella foggia degli archi dei portici a piano terra e negli elementi decorativi presenti sulle facciate.

Di fronte al vicolo S. Agostino si apre via Bicetti, che conduce all’ingresso della Sala Crocera sede di eventi culturali, già appartenente al Monastero di S. Pietro, convertito in Ospedale alla fine del sec. XVIII e oggi adibito a Centro Culturale.

Via Bicetti (lungo la quale si nota inoltre il Palazzo oggi proprietà Stefanoni, in passato, probabilmente appartenente alla famiglia Butinoni) prende il nome da Giovanni Maria Bicetti Butinoni, medico di nascita trevigliese, discendente della famiglia Butinoni da cui provenivano anche Beltrame Butinone, fondatore dell’Ospedale di S. Maria, e Bernardino Butinone, pittore quattrocentesco.

Al termine di via Bicetti si arriva all’unico parco presente nel centro storico e di fronte si
scorge la struttura dell’asilo Carcano, istituzione fondata da Carlo Carcano nel 1835 con lo scopo di promuovere un’opera di solidarietà a favore di bambini indigenti, oggi sede di una scuola materna e della sede del Comando di Polizia Municipale.

Prima di rientrare nel centro storico a nord del giardino pubblico si nota la sede del Collegio degli Angeli, istituzione scolastica “erede” delle scuole fondate dall’Abate Correggio in via Zanda nel 1836.

Tornando nel centro storico attraverso il giardino e imboccando via dei Facchetti si
raggiunge uno degli ingressi del Centro Civico Culturale, ex Monastero di S. Pietro.
Proseguendo attraverso via Buttinoni, sl civico 3 si trova testimonianza dell’Ospedale di S.Maria, istituito nel 1316 da Beltrame Butinone e qui rimasto fino alla fine del sec. XVIII,
quando venne trasferito nel già menzionato ex Monastero di S. Pietro.

La sua struttura è stata modificata nel corso dei secoli e non ne rimangono tracce significative ad eccezzione della tela raffigurante S. Antonio Abate e S. Carlo, databile 1610 e proveniente dalla Cappella dell’ospedale.

Proseguendo in via Zanda, prolungamento rettilineo di via Buttinoni (traccia dell’antica
centuriazione romana) si possono notare molti cortili: al civico 7 è visibile Casa Setti, che prende il nome da Giulio Setti: nato nel 1869 a Treviglio, operò come direttore d’orchestra e di coro nei principali teatri non solo europei ma anche d’oltreoceano.

Al termine di via Zanda si apre piazza Giuseppe Setti, in passato adibita a quartiere militare.
Lungo il tratto di circonvallazione che collega piazza Setti con l’antica porta Zeduro (al
termine di via Roma) si incontra il complesso delle Scuole Comunali, edificato nel 1899.

Di fianco alle scuole si apre il rettilineo della via Mons. A. Portaluppi, caratterizzato dalla
presenza di un consistente nucleo di case, edificate dalla Società Edificatrice Case
Operaie, e dalla Cascina Redentore, edificata dalla Cassa Rurale

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Un Tuffo nel Passato

Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. 
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