Treviglio l’antica piazza Garibaldi (dis.Giancarlo Bonardi)
Piazza Santa Marta.
Treviglio l’antica piazza Garibaldi (dis. Bonardi GC – ricostruzione)
1960 Piazza Garibaldi – 1898 Portico S.Marta
Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!
Treviglio l’antica piazza Garibaldi (dis.Giancarlo Bonardi)
Piazza Santa Marta.
Treviglio l’antica piazza Garibaldi (dis. Bonardi GC – ricostruzione)
1960 Piazza Garibaldi – 1898 Portico S.Marta
Treviglio Antica ( Giancarlo Bonardi )
Treviglio Antica – Alla Comunità di Treviglio, dal distretto del Dipartimento dell’Adda. per il prezzo e la vendita della carne Soriana e di Vitello – anno VI Repubblicano ( 1 agosto 1798 ).
Anno dopo Anno
Cronache , curiosità, sport…Treviglio Sport Cronaca Anno dopo Anno
Correva l’anno è una frase con la quale si comincia un brano e con cui si intende specificare con esattezza in quale periodo temporale si svolgono i fatti di cui si intende parlare.
Treviglio , correva l’anno 1956
Commento di Carlo Buttinoni : Vi assicuro che, nell’epoca in cui i mezzi di comunicazione erano pochissimi, riuscire a comunicare con persone all’altro capo del mondo, dava un emozione unica !
Ad ogni contatto con persone di altri continenti, corrispondeva uno scambio epistolare (anche solo una cartolina !!!) che generava una nuova amicizia. Fantastico !
Commento di Erminio Michele Bacchetta :
Salumificio Verdi ,Stagionatura propria in Langhirano, sembra poco ma era il primo prosciutto di Parma.
Trento Longaretti quadro in BCC Treviglio foto di Tino Belloli
Trento Longaretti quadro in BCC Treviglio foto di Tino Belloli
La parte Colleoni della famiglia Bacchetta.
Passaporto per l’Interno. ( foto di Michele Bacchetta )
Vicolo Teatro, il centro del Castrum Vetus.
Foto di Michele Bacchetta
Di Erminio Bacchetta
“Il giovane deve essere come la primavera”, siate giovani aprite i cassetti, salite nelle soffitte, scendete nelle cantine è arrivata …..la prima vera storia di Treviglio sono i nostri ricordi.
Particolari del grande quadro a sinistra dell’altare della Parrocchia
Foto di Ernesto Belloli
Particolari del grande quadro a sinistra dell’altare della Parrocchia
Panoramiche interne basilica S. Martino e S. Maria Assunta
Foto Tino Belloli
Foto Tino Belloli
M.Teresa Bussi Treviglio (1828 – 1901)
Foto di Tino Ernesto Belloli
Stendardo dei volontari trevigliesi alle 5 Giornate di Milano del 1848
Ricamato a mano e donato nei giorni dell’Insurrezione
Treviglio Sala Comunale – In alta definizione per vedere come esattamente è fatto.
Foto di Tino Ernesto Belloli
Nasce a Treviglio18 luglio 1942
Giacinto Facchetti
18 luglio 1942
Nasce a Treviglio (Bg); il padre, Felice, è ferroviere, la madre, Elvira, casalinga. Un fratello, Luigi e tre sorelle, Franca, Gianna e Giuseppina.
25 dicembre 1952
Prima palla di gomma. Durerà mezz’ora, perché durante la partitella con gli amici, il pallone si bucherà contro il filo spinato del muro che circonda le case popolari di Treviglio: “Il mio Natale era finito in quel momento”.
1956. La prima squadra è il Gruppo sportivo Zanconti, che gravita nell’orbita dell’oratorio di Treviglio.
1957. Viene tesserato dalla Trevigliese. All’inizio gioca da attaccante.
Treviglio : ex Convento dei Frati Cappuccini
ex Chiesa di Santa Maria Rossa
Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni
ed. Clessidra 2002
Percorrendo la via Pontirolo, al limitare dell’attuale quartiere Nord e poco prima del passaggio a livello, è riconoscibile, sul lato destro, la struttura della Chiesa dell’ex Convento dei Frati Cappuccini: esso conserva nei suoi muri una storia religiosa ultracentenaria, la cui fine venne decretata nel 1770. In località Soltaricha esisteva un piccolo oratorio campestre, dedicato a S. Maria delle Grazie, di proprietà della famiglia Rozzone. Verso la fine del XV sec. l’amministrazione comunale decise di ampliare la chiesa, la cui riedificazione terminò nel 1493.
Nel 1514 l’interno della chiesa si presentava totalmente adorno di affreschi: oggi rimane visibile solo la “Vergine con Bambino”, conservata presso la Chiesa di San Carlo.
Dal 1585 la chiesa venne chiamata Santa Maria Rossa e venne affidata alle cure dei Frati Cappuccini, che in adiacenza all’edificio fondarono il loro convento. A seguito della soppressione del convento il complesso venne adibito a casa colonica.
La Madonna con Bambino , realizzata nei primi anni del Cinquecento della ex Chiesa di Santa Maria Rossa, ubicata nell’ex Convento dei Cappuccini in via Pontirolo, sopresso nel 1770 venne spostata nella Chiesa di San Carlo
Chiesa di San Carlo
L’edificio, chiamato anche ‘San Carlo ai Morti’, è stato realizzato su un terreno chiamato ‘Gemone’, nel quale era stato collocato, per volontà di Giuseppe Locatelli, il cimitero che doveva accogliere i morti a causa della pestilenza del 1630. L’oratorio, inizialmente di ridotte dimensioni, venne ampliato nel 1688, con l’apertura, sul lato destro, di una cappella intitolata a San Francesco Saverio.Ulteriori ampliamenti vennero realizzati nel corso del XVIII secolo: probabilmente in occasione di questi lavori furono eseguite le decorazioni parietali con sfondati prospettici attribuibili ai Fratelli Galliari, che prima di prendere dimora in via di Porta Torre abitavano in Borgo di Santa Maria (attuale via Cavallotti), con accesso dall’area cimiteriale.
.Il campanile e la facciata della Chiesa, in stile neogotico, sono stati realizzati su progetto di Carlo Bedolini e risalgono ai primi decenni del XX secolo; il portale d’accesso è sovrastato da una lunetta con mosaico realizzato su disegno di Trento Longaretti nel 2015. La Chiesa è collegata all’attiguo Istituto Salesiano, che ne ha la cura ed il mantenimento.
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