Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

Treviglio ieri e oggi

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Treviglio ieri e oggitreviglio ieri e oggi 3

Treviglio ieri e oggi

treviglio ieri e oggi Treviglio ieri e oggitreviglio ieri e oggi 2Treviglio ieri e oggi

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Bianchi

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[banner size=”468X60″]…nel 1960 lo storico marchio di Milano si trasferisce a Treviglio, cittadina in provincia di Bergamo da sempre molto legata al capoluogo lombardo, dove viene costruito un nuovo grande stabilimento.
Con la crisi delle vendite motociclistiche negli anni sessanta la Bianchi entra in una grave crisi finanziaria, che sfocerà, alla fine del 1964, nella dichiarazione di liquidazione della società. La produzione delle moto passerà alla Bianchi Velo, il ramo ciclistico della Casa di viale Abruzzi, che nel 1967 sarà rilevata dalla Piaggio. Con le rimanenze di magazzino l’attività prosegue sino al 1970.[banner]

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Dal maggio 1997 la Bianchi è entrata a far parte del gruppo svedese Cycleurope AB, la più importante azienda mondiale del settore ciclistico. I marchi del gruppo Bianchi si sono aggiunti a quelli di Cycleurope, creando un raggruppamento unico sul mercato delle bicicletta per ampiezza dell’offerta e capillarità della distribuzione a livello mondiale. Oggi, nello stabilimento italiano di Treviglio, rimane la progettazione e parte della produzione dell’alta gamma di telai professionali, denominato “Reparto Corse”.È fra i marchi più prestigiosi per la produzione di bici da corsa, che furono usate da grandi campioni del passato a partire da Giovanni Gerbi (“il diavolo rosso”), Costante Girardengo, Fausto Coppi, Felice Gimondi e Marco Pantani.La produzione della Bianchi non si limita alla realizzazione di biciclette da gara nel Reparto Corse, ma anche di bici da passeggio,mountain bike e BMX.Simbolo dell’azienda è il particolare colore con cui venivano e vengono tuttora prodotte le bici, un verde acqua chiamato spesso celeste Bianchi.

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Same viale Cesare Battisti

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La sede di via C.Battisti ( Archivio Storico SameDeutzFahr Spa,Treviglio, Italia)

La sede di via C.Battisti ( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

La sede di via C.Battisti ( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

 
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Same Trattori Treviglio

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                        Same Trattori Treviglio  
La S.A.M.E., acronimo di Società Accomandita Motori Endotermici, venne fondata nel 1942 dai fratelli Francesco e Eugenio Cassani a Treviglio (Bg), dove ancora oggi vengono prodotti la quasi totalità dei trattori.Oggi la S.A.M.E. è a capo della nuova multinazionale Same Deutz-Fahr, a cui appartengono appunto i due marchi più famosi Same e Deutz-Fahr, Lamborghini Trattori e Hürlimann

Le origini di questa “grande storia italiana” risalgono agli anni 20, quando i fratelli Cassani sviluppano il progetto del primo motore diesel applicato a un trattore. La sede della società era a Treviglio in Via Cesare Battisti ( angolo via Madreperla) nei capannoni vuoti della vecchia azienda. Sopra all’officina c’è un appartamento dove Eugenio e Francesco piazzano le rispettive mogli con i figli. Nel 1927 presentano una macchina assolutamente innovativa, molto più funzionale rispetto ai modelli tradizionali: la prima trattrice agricola al mondo azionata da un motore Diesel.

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( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

Nello stesso periodo, nasce la SPICA (Società Pompe Iniezione Cassani) per la costruzione di apparati di iniezione per motori diesel che ottengono un notevole successo.Nonostante le ambizioni di Francesco la prima attività della SAME non è molto dissimile da quella di un garage: gli operai, sotto la sua supervisione e soprattutto quella di Eugenio, riparano i mezzi dei militari.La massima soddisfazione dei due fratelli è di scoprire ogni tanto delle pompe SPICA applicate ai motori di marca tedesca.

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Il primo trattore costruito da Francesco Cassani

www.earladamdenis.jpaulh.info

1942 Dopo anni di esperienza nella progettazione di motori diesel d’avanguardia e pompe di iniezione, Francesco Cassani con il fratello Eugenio crea a Treviglio la SAME (Società Accomandita Motori Endotermici). Siamo nel pieno della Seconda guerra mondiale: i fratelli Cassani operano in condizioni estremamente difficili, dibattendosi tra la mancanza di materie prime e l’inadeguatezza dei mezzi di produzione.

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La sede di via C.Battisti ( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

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Foto di gruppo davanti alla prima sede ( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

Ma è alla fine della guerra che i fratelli Cassani trovano definitivamente la propria strada nel settore dei trattori agricoli. Una motofalciatrice a tre ruote, con volante e sellino reversibili (1947) e il trattorino Universale da 10 CV (1948, premiato con una medaglia d’oro dall’Accademia di Agricoltura Torino) sono i primi contributi SAME alla meccanizzazione agricola italiana del dopoguerra. Nel 1951 Cassani, convinto sostenitore del raffreddamento ad aria, progetta nuovi motori modulari e nel 1952 realizza il suo sogno: il primo trattore a quattro ruote motrici. Un altro primato mondiale. Il “DA25” e subito dopo il “DA30”, diffondono sul mercato la doppia trazione SAME. Ha inizio una forte diversificazione delle potenze: il bicilindrico “DA25” seguito dal “Super Cassani” a tre cilindri e dal “Sametto” a un cilindro, danno origine ad una vasta famiglia di trattori da frutteto.

alt ( www.digilander.libero.it )

 

Per far fronte alle crescenti richieste, nel 1956, a tempo di record, viene realizzato il nuovo stabilimento SAME. La nuova struttura razionale e funzionale si sviluppa su un’area coperta di 80.000 mq che comprende un’unica immensa officina lunga 250 metri con le tre linee (motori, verniciatura e assemblaggio trattori) interamente allestite. Nel 1957 la produzione è già arrivata a quota 3.000 trattori. Da quel momento è un susseguirsi di modelli che hanno fatto la storia agricola del nostro Paese e di innovazioni tecniche di successo.

 

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( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

 

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Costruzione nuovo stabilimento Via Milano, Strada Statale 11 , oggi Viale Ing.Cassani

 

( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )alt

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( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

 

1961, nascono “Puledro” e “Samecar” il trattore che lavora la terra e ne trasporta i frutti. 1965, arrivano “Centauro”, “Leone70” e “Minitauro55”, macchine che fanno conoscere ed apprezzare il marchio SAME nel mondo. Il 1972 è l’anno del “Drago” con motore a 6 cilindri in linea da 100 cv e il 1973 quello del “Panther” con motore a 5 cilindri. Si cominciano ad adottare le pompe d’iniezione immerso, che diventano una caratteristica dei motori SAME, l’idroguida e il cambio sincronizzato. E così via fino ai “Laser” e agli “Explorer” con l’innovativo cambio a 3 alberi, il cui successo aiuta SAME a fronteggiare la pesante congiuntura che il settore vive nella metà degli anni 80. E poi i “Titan” equipaggiati con l’avanzatissima trasmissione “Power Shift”, che sanciscono il prepotente ingresso dell’elettronica nella produzione SAME.

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 ( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )[banner] 

1970 La SAME acquisisce la Lamborghini Trattori: è l’ultimo atto ufficiale di Francesco Cassani che contribuisce a consolidare la posizione acquisita sul mercato (italiano ed estero) dalla sua azienda.

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Francesco Cassani e Ferruccio Lamborghini ( www.digilander.libero.it )

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Francesco Cassani e Ferruccio Lamborghini ( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

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( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

Alla fine degli anni 60 viene completato l’edificio con la palazzina commerciale e il Magazzino Ricambi

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( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

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( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

1995 Lancio del DORADO: il primo trattore SAME di 60/70 cv dotato di cambio Powershift.Nello stesso anno, il Gruppo SAME acquisisce la Deutz-Fahr Agrartechnik GmbH di Colonia (produzione trattori) e la Deutz-Fahr Erntesysteme GmbH di Lauingen (produzione mietitrebbie).

Oggi SAME è una grande realtà produttiva e commerciale in grado di competere ad armi pari con i più grandi produttori mondiali. Una condizione che le garantisce tutte le risorse necessarie per continuare ad investire su quel percorso di innovazione perseguito con tenacia fin dall’inizio della sua storia. Tra i prestigiosi marchi del Gruppo, SAME è certamente quello che più di ogni altro ha saputo conquistarsi un “posto molto speciale” nel cuore degli agricoltori di tutto il mondo diventando per intere generazioni un punto di riferimento per quei valori di solidità e concretezza che ha sempre espresso e continua a rappresentare.

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( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

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( Archivio Storico Same Deutz Fahr Spa, Treviglio, Italia )

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Alberto Lupo Rossini

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Alberto Lupo Rossini

Campioni Trevigliesi

Alberto “Lupo” Rossini (Treviglio, 10 giugno 1969) cestista e allenatore di pallacanestro. Per quelli della mia generazione è :” il figlio di Cèco “, suo papà, che ho avuto la fortuna di conoscere ; grande maestro di calcio ma soprattutto di vita

Dopo una carriera ultraventennale da giocatore, la scorsa stagione ha ricoperto il ruolo di assistente allenatore a Jesi in Legadue. Alberto nasce cestisticamente a Cantù, con cui esordisce in serie A nel 1987. Della squadra brianzola diventa playmaker titolare e capitano, ereditando lo scettro appartenuto a Pierluigi Marzorati. Con Cantù resta 11 stagioni vincendo anche una Coppa Korac con coach Fabrizio Frates in panchina.

 

Nel 1998 si trasferisce a Roma prima di ritagliarsi la seconda parte importante della carriera da giocatore a Jesi. Resta nella squadra marchigiana dal 2000 al 2010 Rossini ha vestito anche la casacca della Nazionale dal 1990 al 1993, conquistando anche la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo proprio nel 1993. Nel 2009 lo sport trevigliese celebra una ricorrenza che vede uno dei suoi figli più illustri entrare a far parte di un club esclusivo a livello nazionale. Alberto Rossini, 40 anni, trevigliese purosangue stacca il tagliando delle 800 partite disputate in un campionato professionistico di basket.

L’articolo da ” L’Eco di Bergamo ” per le 800 presenze nel campionato Italiano.

( da “Il Popolo Cattolico”)

Una carriera quella di Alberto iniziata tra i cortili e i campi dell’Oratorio Salesiano dove fu uno dei primi interpreti di una sorta di triathlon sui generis. Erano i tempi in cui il giovane virgulto, figlio dell’indimenticabile Cèco e di Mamma Rosi, zampettava brillantemente ed in alternativa sui campi di calcio e di basket e sulle piste di sci di fondo. Sin da allora i tratti del carattere e della personalità di Alberto venivano mostrati a tutti coloro che avevano la fortuna di assistere alle esibizioni di questo giovane atleta dalle doti uniche. Quando Alberto scelse la disciplina che accompagna tuttora la sua vita si capì che Treviglio aveva a disposizione un talento raro. Ma si badi bene che i dirigenti di allora con Alberto Mattioli in testa non gioirono pensando a quanti risultati sportivi avrebbero potuto ottenere grazie alle sue prestazioni. La felicità di allora che è anche quella di oggi sta nel fatto che Alberto rappresenta e incarna l’ideale di sportivo che tutte le società sarebbero orgogliose di aver cresciuto. L’Or.Sa. di allora oggi Blu Basket lo è, e con lei tutta la Treviglio sportiva…… …………

Alberto è per Treviglio nella pallacanestro ciò che è Giacinto Facchetti nel calcio e il paragone, a nostro avviso, onora particolarmente la nostra Città. Alberto Rossini seguendo gli insegnamenti della sua Famiglia e di chi lo ha educato sportivamente da giovane ha applicato tutto questo alla sua vita. Il risultato è sotto gli occhi di tutti coloro che gli vogliono bene e che lo ringraziano per quello che ancora oggi testimonia sui parquet di tutta Italia…. E ci piace pensare che in fondo sotto quella maglia Alberto i colori biancocelesti della Sua Treviglio li abbia stampati nel cuore.

 

Cèco Rossini ,   ( foto da www.axia.it/zanconti/ )

Lo scorso Dicembre presso l’Auditorium della Cassa Rurale , si è tenuta la presentazione l libro : “Il lupo è uscito dal branco ” Una presentazione che Rossini ha voluto che si tenesse nella sua Treviglio , la citta di cui è stato un simbolo a livello sportivo secondo solo al grande Giacinto Facchetti. Un libro che Rossini ha voluto dedicare alla memoria di suo padre Cèco , figura importante per tutto il movimento sportivo trevigliese ma soprattutto per il figlio al quale ha insegnato i veri valori dello sport e della vita.

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Santuario della Madonna delle Lacrime

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Santuario della Madonna delle Lacrime

Il Santuario della Madonna delle lacrime è il santuario di Treviglio dedicato alla Madonna delle Lacrime che il 28 febbraio 1522 salvò, con le sue prodigiose lacrime, la città da sicura distruzione da parte delle truppe francesi, guidate dal generale Odet de Foix, offese dagli insulti di alcuni sprovveduti cittadini sicuri dell’appoggio imperiale. Il santuario, unico nella città, ricorda a tutti i prodigiosi eventi capitati nella chiesetta del convento delle Agostiniane e la deposizione dell’elmo e della spada da parte del generale, particolarmente devoto al culto mariano, subito imitato da parte dei suoi soldati. Il santuario è stato ampliato progressivamente e arricchito di stili diversi che proseguono dal 1600 fino ai giorni nostri.

Dopo l’autenticazione del Miracolo iniziata nel 1583 su pressione di Carlo Borromeo, che chiese una delegazione alla Santa Sede e invio l’anno successivo Lodovico Audoeno suo vicario, il 6 maggio 1591 vennero eletti quattro soprintendenti, uno per ogni porta, per erigere il santuario: Federico Rozzone, Giovanni Zuccone, Andrea Canzola e Giacomo Fachetto. Il 20 aprile 1593 due di questi vengono sostituiti da Luca Ferrando e Lodovico Lodi in quanto deceduti. Il 25 marzo 1594 viene posta la prima pietra.

CENNI STORICI

Il Santuario, edificato tra il 1594 ed il 1619 per volere della Comunità trevigliese, è un costante richiamo al culto mariano ed all’episodio miracoloso del 1522, dal quale deriva il nome ‘Beata Vergine delle Lacrime’: la mattina del 28 febbraio, mentre il generale francese Lautrec stava preparandosi ad attaccare e saccheggiare il borgo,  l’immagine della Vergine con il Bambino, ora collocata sull’altare del Santuario ma all’epoca dipinta su una parete del Monastero di Sant’Agostino, cominciò a trasudare lacrime; Lautrec, giudicato l’evento un segno del Cielo, tolse l’assedio alla città che fu così salva dalla distruzione.

 

Il 27 maggio 1619 l’architetto caravaggino Fabio Mangone con i trevigliesi Bartolomeo Boldone e i fratelli Barizaldi iniziano la delicata fase di taglio del muro per traslare nel nuovo Santuario l’immagine miracolosa della Madonna che verrà completata con il collocamento avvenuto sabato 15 giugno. Il giorno successivo il cardinale Federico Borromeo, arrivato in città il 14 giugno, celebra la Santa Messa aprendo così al culto il santuario trevigliese.

 

Nel 1668 si decide di costruire un altare ad ornamento dell’effigie in marmi preziosi di varia specie e natura. Tra il 1835 ed il 1838 viene costruito il campanile del santuario. Dopo un primo progetto d’ampliamento del santuario rimasto su carta del 1854, nel 1897 l’architetto ingegnere Cesare Nava, di origini milanesi, ne redige uno nuovo.

Il 28 febbraio 1899 il cardinale Ferrari, arcivescovo di Milano, depone simbolicamente la prima pietra dell’ampliamento, che attualmente si trova vicino al leggio del Vangelo.

Il retro del Santuario, con tanto di cupola e lanterna L’8 settembre i lavori vengono aggiudicati ai capimastri Furia che però decidono, data l’entità dell’opera, di costituire un’impresa con i concorrenti Bencetti, Possenti e Rossi, tutti di origini trevigliese. Il 13 novembre iniziano effettivamente i lavori d’ampliamento.

Nel luglio del 1900 il cardinale Ferrari, in visita a Groppello, si reca a Treviglio dove elargisce benedizioni dai ponteggi del santuario. Nel 1912 i lavori di costruzione sono pressoché terminati ma, a causa dello scoppio della prima guerra mondiale, bisognerà aspettare luglio del 1921 per vedere completati gli affreschi. Il 14 gennaio 1912, nel santuario, il cardinale Andrea Carlo Ferrari consacra vescovo il canonico Pompeo Ghezzi, già canonico curato della stessa chiesa, eletto vescovo di Sansepolcro da papa Pio X.Nel 1981 la sala ex voto dalla parte del leggio del Vangelo viene adibita a cappella dell’adorazione su progetto del pittore Paolo Furia che ne esegue anche la variopinta vetrata. All’interno del santuario sono tuttora gelosamente custoditi la spada e l’elmo del generale Odet de Foix, visconte di Lautrec che vengono esposti durante la settimana del Miracolo, a fine febbraio ed inizio marzo. Il santuario ospita affreschi e tele del Molinari, dei fratelli Galliari, del Cresseri, dei Montalti e di Bernardino Butinone. Recentemente la sommità della facciata ha richiesto degli interventi di restauro dopo che alcuni pezzi di sculture sono precipitati al suolo; la stessa cosa è successa per una piccola porzione della volta interna sopra all’altare, per fortuna senza colpire nessuno. Per tali motivi sono state effettuate alcune perizie.

Matteo Possenti Buongiorno! Mi permetto di pubblicare una foto di qualità migliore, foto che da sempre abbiamo in originale in famiglia, poiché quelli appoggiati alla colonna del portichetto sono il mio bisnonno Beniamino Bencetti, capomastro, con il nipote Stefano Bencetti.

 

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piazza garibaldi anni70

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se 'n va inacc iset..........[banner]

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Bob Lienhard primo straniero a Treviglio

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Bob Lienhard, il primo americano
che infiammò Treviglio sotto canestro

DAL CORRIERE DELLA SERA OTTOBRE 2013

Bob Lienhard primo straniero a Treviglio

Bob Lienhard primo straniero a Treviglio

LIENHARD 2 CORRIERE DELLA SERA

Bob Lienhard primo straniero a Treviglio

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Popolo di Treviglio

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Gamba de lègn a Treviglio

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Gamba de lègn a Treviglio

La città di Treviglio era una delle tappe del” Gamba de Lègn ” sulla tratta Lodi – Bergamo

Quella di Treviglio era una fermata della linea tranviaria Lodi–Treviglio–Bergamo, una linea interurbana che ha collegato la città di Lodi a quella di Bergamo tra gli anni ottanta del XIX secolo e gli anni venti del XX secolo

gamba de legn

le rotaie del tram al collegio degli Angeli

 

Gàmba de Lègn  rimase in servizio fino al 1957 (a Milano a Treviglio fine anni ’30)

A Treviglio la linea si divideva in due altre direzioni , una per Milano e  l’altra in direzione Caravaggio, dove si fermava .

Il tram era dotata di carrozze passeggeri e di trasporto merci.

treviglio revellino

..poi si prosegue x viale Filagno

filagno

Il tram va verso Lodi , sul cavalcavia della statale 472

(attuale via E.Baslini )

treviglio lodi

 

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Treviglio Amarcord : 4 amici al bar

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Treviglio Amarcord : 4 amici al bar

il bar….. era un luogo di ritrovo , un posto dove potersi trovare per parlare e decidere dei nostri progetti per scambiarci le nostre opinioni. Non era tanto importante dove si trovasse o che nome avesse , l’importante era che potesse darci la possibilità di radunarci per parlare ridere e divertirci, magari anche osservando i personaggi tipici da Bar. Quei personaggi che erano talmente integrati nel Bar da essere scambiati per un pezzo di arredamento.

Bar Sport , Bar Galliari, Bar Commercio , Campana ,Bar Teatro , Cin Cin bar , Bar Corona , Bar Corallo , Bar Centro , Bar Milano , Bar Pilly, Bar Mercato, Bar Frontini…………. e poi ……I do spade, al muciapè , ‘l Rimemnbransa , al Tura , Bar Acli , Bar Impero, Monte Alto ,’l Goba , Severo , Bar Rocco , I Baci Perduti , Excelsior , ‘l Tinulì , Bar Mimmo , Bar Ovest , al Grana , Manhattan , Bersaglier , Belvedere , Tre Archi…….e sicuramente ne avro’ dimenticato qualcuno…………

treviglio bar

 

Bar Pasticceria Milano

 

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Chi era Mons.Ambrogio Portaluppi? : la storia

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Chi era Mons.Ambrogio Portaluppi? : la storia

Mons.Ambrogio Portaluppi

Mons.Ambrogio Portaluppi
Iniziò gli studi di sacerdote a Milano per completarli a Roma, all’Università gregoriana. A Milano conseguì la laurea in filosofia e teologia e, intrapresa l’attività di pastore, venne inviato a Treviglio il 1° Dicembre 1891 come Canonico Teologo della Collegiata e, dal 1913, come parroco.

 Il contatto diretto con la realtà economica e sociale di Treviglio , una popolazione prevalentemente dedita all’agricoltura e in precarie condizioni economiche.

Avendo incontrato a Treviglio una popolazione prevalentemente dedita all’agricoltura e in precarie condizioni economiche, avviò una serie di iniziative sociali, impiegando anche il suo patrimonio familiare per soccorrere i poveri, i meno abbienti delle campagne. Per questo motivo veniva addirittura chiamato “Padre dei poveri”. 

Chiarì questa impostazione partecipando al dibattito avviato all’interno dell’Opera dei congressi conducendo un’attenta analisi economica.

Era suo convincimento che l’impulso alla creazione di istituti a favore dei ceti rurali, in grado di promuovere l’associazionismo e diffondere la piccola proprietà, rientrasse a pieno titolo tra i compiti di un pastore.

Tra le realizzazioni alle quali Portaluppi partecipò attivamente, un posto di rilievo va assegnato alla realizzazione della Cassa Rurale di Treviglio, fondata nel 1893, alla costituzione, due anni più tardi, del Comitato lombardo promotore delle casse rurali, di cui assunse la presidenza.

Nel 1895 fondò l’Unione Rurale, il 1° Gennaio 1900 l’Unione Operaia, con sede in via Carcano 3, presso l’abitazione dello stesso Portaluppi.Il 13 Luglio 1901 la Società dei Probi Contadini di Castel Cerreto e Battaglie (costituita ufficialmente il 26 Settembre 1901).

Una delle più significative attività fu l’avvio di una campagna di promozione del risparmio e dell’accantonamento di piccole somme settimanali per far fronte al pagamento dei canoni di affitto.

 

15 Luglio 1905 la realizzazione della Casa S. Agostino con annesso teatro la Scuola Pratica d’Economia Domestica (5 Agosto 1909), la Società di Mutuo Soccorso (Novembre 1909).

Società Maschile Mutuo Soccorso 1.5.1922 – Celebrazione 50° fondazione (nel cortile, ora sede Cassa Rurale).

Fondò il giornale “Il popolo cattolico”, che si proponeva la “sana e cristiana educazione del popolo, nella elevazione materiale e morale”. Nel 1922 fu nominato Vicario Generale dell’Arcivescovo di Milano, per cui lasciò Treviglio e si trasferì nel capoluogo lombardo.

 

Mons. Ambrogio Portaluppi.muore il 7 dicembre del 1923 e nel 1924 ,Via Canonica, già divenuta via Mazzini, cambia denominazione e viene intitolata a Mons. Ambrogio Portaluppi.

case operaie

Ancora oggi, tutti i trevigliesi, in particolar modo i beneficiari degli oltre cento appartamenti nelle “Case Operaie” da lui volute, lo ricordano come il più luminoso personaggio, fautore della conquista dei diritti sociali, della fratellanza, della solidarietà e cooperazione.

 

Treviglio , 1910 , via Portaluppi ( ai quei tempi via Mazzini ) con le case operaie.La strada venne asfaltata nel 1951

Gepostet von Virginio Monzio Compagnoni am Sonntag, 29. September 2019
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il trasporto

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Treviglio Stazione Centrale

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Treviglio : Torre Civica

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Nel 1008 fu eretta una alta torre d’osservazione nel centro del borgo allo scopo di controllare l’eventuale arrivo di nemici.

Nel corso dei secoli successivi (tra il XVI e il XVII secolo), durante i lavori di restauro della vicina Basilica di San Martino, la Torre Civica venne unita alla chiesa per divenirne l’attuale campanile.

Dall’alto dei suoi 68 metri il monumento poi faceva parte di un ingegnoso sistema di comunicazione che comprendeva anche i campanili di Caravaggio e Mozzanica.

Dalla sponda del Serio a quella dell’Adda con specchietti e fuochi correvano gli allarmi sull’arrivo degli eserciti stranieri.

Un sistema in uso fino all’800 che nel 1797 salvò Treviglio dalla furia dell’esercito rivoluzionario francese.

Un fuoco acceso accidentalmente sul campanile fu scambiato per il segnale che la città era caduta e l’ Armée prese la strada di Bergamo.

Treviglio : Torre Civica

Treviglio : Torre Civica

Di stile gotico lombardo, alto 62 metri, il Campanile di Treviglio è il simbolo
il soggetto del francobollo da 0,60€ uscito il 30 agosto 2012 nell’ambito della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.

 

 

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Un Tuffo nel Passato

Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. 
Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni.
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