Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

Archive for the ‘ virgi ’ Category

Una volta si diceva ( dialetto Trevigliese )

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Una volta si diceva ( dialetto Trevigliese )

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Stefanoni Alessio, via Roma , 4 ( tel.1344 )

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Stefanoni Alessio, via Roma , 4 ( tel.1344 )

Stefanoni Alessio, via Roma , 4 ( tel.1344 )

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Treviglio…il custode del Cairo

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Treviglio…il custode del Cairo

Foto di Luigi Ferrari

La Demolizione del Cairo Treviglio

Treviglio : Scompare il Cairo ( 1991 )

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Dal libro Lupo, orso e lince nel territorio bergamasco

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Dal libro Lupo, orso e lince nel territorio bergamasco

CURIOSITA’ — dal libro Lupo, orso e lince nel territorio bergamasco dal medioevo ad oggi di Aldo Oriani, Gabriele Medolago, Chiara Crotti

Treviglio 15/10/1525— i lupi si moltiplicarono in tali proporzioni da costituire un grave pericolo per gli agricoltori e talvolta anche per i residenti nel borgo, poiché non fu raro ritrovare degli esemplari entro la cerchia delle mura. La Comunità dopo vari tentativi di eliminazione, dovette organizzare battute in grande, obbligando a parteciparvi ogni famiglia con almeno un membro e fissando, per ogni lupo ucciso, un premio di uno <scudo del sole>. Il fenomeno… potè forse essere originato da un’oscillazione nel ciclo riproduttivo della specie; ma è indubbio che, a Treviglio e negli altri borghi della pianura, trovò condizioni favorevoli nel diradamento della popolazione rurale e nel conseguente dilatarsi dei luoghi selvatici.

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Anni 70 : Treviglio , via Sangalli

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Anni 70 : Treviglio , via Sangalli

Treviglio : Via Sangalli anni 80

Treviglio Via Sangalli e Via XX Settembre

http://virgi.altervista.org/treviglio-ieri-e-oggi-via-sangalli/

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Del bel tempo che fu, neanche il tram c’è più…

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Del bel tempo che fu, neanche il tram c’è più…
da “la tribuna” del 1983 di R.Fabbrucci

Con l’abbattimento della vecchia stazione-rimessa di Via Tasso cade l’ultima testimonianza del tramvay che collegava Treviglio con Milano e Caravaggio.

Per l’occasione facciamo un po’ di storia. Cè ancora qualcuno che ricorda il vecchio tram.Dalla stazione del Revellino, oggi Piazza del Popolo, partivano le linee per Caravaggio, per Bergamo, per Villa Fornaci, Lodi.

Benché il convoglio procedesse lentissimo per le vie cittadine, qualche trevigliese riusciva sempre a farsi investire, sicché si era pensato di far procedere le vetture da un uomo che camminasse scampanellando a tutto spiano per smuovere dai binari il solito che vi indugiava trasognato.
Sferragliava poi il vecchio tram lungo le strade polverose di campagna, sfiorando le siepi di more e le robinie, incrociando qualche sonnolento carro agricolo o rare carrozze, un crocchio di mucche attonite, un paio di viandanti…
Sferragliava senza fretta, senza grinta e intorno il mondo girava tranquillo, il tempo scorreva senza uno scricchiolio e alla sera tutti “i nàia so col cui”, andavano giù col sole, che è un modo di dire, chi lo capisce, lo capisce, gli altri abbiano pazienza.

Sta per sparire la vecchia rimessa “tran vai” di Treviglio ed un cittadino, particolarmente sensibile ai cambiamenti (soprattutto ai cambiamenti che peggiorano la fisionomia della città) ci ha già scritto una lettera. Non a caso abbiamo aperto l’articolo con quella simpatica nota che Tullio Santagiuliana ha pubblicato nella sua agenda “Toc i de ga n’è una” qualche anno fa.

I giovani non lo ricordano neppure, ma Treviglio, oggi così povera di mezzi di trasporto pubblici, una volta aveva una linea tranviaria, costruita e gestita dalla Società delle Ferrovie Economiche.
“Nel 1879 due anni dopo l’inaugurazione dell’acquedotto, Treviglio fece un altro passo in avanti, ma non a piedi né a cavallo, ma in tram”: scrive infatti G. Facchetti nella pubblicazione “Treviglio che passa – Ricordi e visioni degli ultimi quarant’anni” un fascicolo che presenta una conferenza stampa tenuta al Teatro sociale nel lontano 1915.
Facchetti poi continua “Prima la linea faceva capo solo a Treviglio, poi si diramò a Lodi, Bergamo e Caravaggio. Essa era di proprietà della famiglia Pistorio e in seguito fu ceduta alla società Belga che la gestì nel modo in cui tutti sanno, in modo barbaro al punto che poi il popolo trevigliese adottò il termine “tranvai” per indicare tutto ciò che non va bene, che non funziona come sinonimo di disutile, disordinato, ecc.”.
Il primo tratto era stato dunque realizzato nel 1879 tra Bergamo, Treviglio e Lodi; il secondo tra Treviglio e Villa Fornaci, il
// tranvai che percorre il cavalcavia per Lodi terzo tra Treviglio e la vicina Caravaggio. La stazione principale era nell’allora denominata Piazza Revellino (oggi Piazza del Popolo) nel fabbricato oggi occupato dal “Cin cin bar”.

La linea Milano Bergamo compiva il tragitto lungo la circonvallazione interna fino al Collegio degli Angeli e proseguiva per la via Bergamo (oggi via Tasso).
Lì, a sinistra andando verso la periferia c’era la rimessa in un cortile oggi occupato da una azienda artigiana che costruisce cofani mortuari. È proprio quest’edificio, che tra poco verrà demolito, per far posto, si dice al solito moderno condominio, che ci ha spinto a ricostruire la storia del tram a Treviglio, che a mo’ di testimonianza storica proseguiamo.

La linea per Lodi partiva da Piazza Revellino e proseguiva per gli odierni viali Fi-lagno, De Gasperi, Vittorio Veneto. La terza linea, quella per Caravaggio venne realizzata dopo il cavalcavia e percorreva viale Filagno, viale Oriano e via Abate Crippa.

Questa linea era molto importante per Caravaggio, quasi sempre esclusa dalla linea ferroviaria per Brescia. Tuttavia con l’inizio di questo secolo, la linea ebbe breve durata: finì l’attività prima della I guerra mondiale, anche se nel ’16 esisteva ancora il tratto per Caravaggio.
L’interruzione della linea fu un epilogo di un progetto utile, che era partito con idee abbastanza grandiose: infatti nel 1789, prima che la linea assumesse la configurazione sopraddetta, aveva avuto un progetto ambizioso che era quello di collegare la stessa con la Stazione Centrale di Milano con una stazione finale a Treviglio da realizzarsi nell’attuale Piazza Garibaldi. Realizzare questo progetto implicava però uno sventramento del centro della città, per cui venne subito abbandonato.

Ora con il prossimo abbattimento della vecchia rimessa della linea non resterà più nulla.

Del bel tempo che fu, neanche il tram c’è più…
da “la tribuna” del 1983 di R.Fabbrucci

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Treviglio1961 : Addio scalinata di Piazza Santuario

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Treviglio1961 : Addio scalinata di Piazza Santuario1961 Lavori scalinata Piazza Santuario Treviglio ( Filodrammatici )

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Treviglio 1838 : Collegio degli Angeli

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Treviglio 1838 : Collegio degli Angeli

dI Carmen Taborelli

 

 

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Proverbi (Tullio Santagiuliana – Pütàniga scèt! – 1983)

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Proverbi (Tullio Santagiuliana – Pütàniga scèt! – 1983)

Tuchèm mìa i pruèrbe, eh!  State mica a tocarceli.

Quando il mondo si reggeva sui proverbi, ‘l stàia cumè sö d’i pilàster: franc, solido, diŝem
A San’Agnés la lüŝèrta l’era derè a la ses.
“Mposibile” ‘l des chèl là, ‘l miscredente
Ma lei l’è ‘ndato mai a vedere dietro la sese, dietro la siepe, se la lucertola c’è o no?
E’ andato sì o è andato no? ‘L respùnt pö .Perchè ai proverbi o uno ci crede o sodonò amen.

Per dire: a la Madòna de la Seriöla, che l’è il 2 febbraio, de ‘l inverne sèm föra .

Noi di Treviglio ci abbiamo sempre creduto e l’è per questo che a la Madòna de Sant’Ustì ,Madonna di S. Agostino, o Madonna delle Lacrime, festa patronale trevigliese che cade l’ultimo giorno di febbraio, metevamo su il vestito di mesa stagione.E quelli che sono morti in quei giorni lì si contano su le punte de le dita, e nisü mort de frèc’! polmonite, magare bronchite cupa (uccide), ma assideramento mai.“ma se dopo viene marzo – ‘l fa amò chèl là – ca ‘l è fiöl de ‘n baltròca, ura ‘l piöf e ura ‘l fiòca” .

E lei ci dà ascolto al fiöl de ‘na mama isè ? Ma vadi, vadi a…

(Tullio Santagiuliana – Pütàniga scèt! – 1983)

ve’ so’ dal scalèt!

val mia a cor, val a rià a ura

gnurant me’ na bura

ta set drec cume’ ‘n rampi

gnurant m’ l gabe

l’e’ cumè laaga la cua al asèn: ta tre’ vià l’acqua e po’l saù

ti catet fo col lanternì

so’ nacia a sdrùse….

nas che pisa an buca guai a chi la tuca

l’e’ del milnovcentsifùla…

‎’n del milaenöfcènt voltes andrè

La catia laandera la troa mai la so

“Ai tèp de Carlo Cudigà

tra ‘l gnac e ‘l petàc.
‘l tà regàla ‘n piocc e al vòl andrè la pell

Signur…Varda zò.perchè se arde sò ta ede i mudande!

te truàt al Signur andurmet

crapa de risot

uregiù

balabiòt

ta ghèt an cervel che l’ha beca sò gna i galine!!!

ma sa cagìat al sanc

Mal de pansa???Ciama maria Custansa

al ga det la caneta de veder…

al ga la facia del tu mi ami

parla ruma respund milà

urinare e uratore

ma bala al

a lengua la ga mìa i oss ma ia fa schièsà

fa balà l’occ

ma sà rinsigna sò i budèi

Ma trèma ‘nfina l’orlo di müdande

l’e’ nacia la quaia

la cunsulasiu’ d’un disperat l’e’ veden an oter anda’ an malura….

chi gà al pà al ga mia i decc ( e viceversa)

al gà al culur del bròd di gnocc

sò a càal d’un asèn

là sta an pè per la spuda
ta do na goga….

Ta mète a pa e pesi

cumè la pel de fic!

ta mete lè cum’è la pel de strechì…

te durmit col cul desquarciàt?

ta cunviè stà butunàt

 

a fà l’erba sa va fò dal bosc…
Vià al gat,bala al rat.

 

La fadiga d’i òter la cunta nigòt

Fà e desfà l’è tot laurà !!!

Pagà e mor s’è sèmper a tep !
Rien a faire… nigot de fér, töt de cartù.
guarì guara, se ‘l guariserà mia ‘n cö ‘l guariseà ‘nduma

L’è GRANT Pò ‘L CAMPANiL MA I Ga PISà ADòSS TòCC.

canta al gal fo’ de l’ura se ghe’ seren s’annigula
Fidès del’aqua e del vènt , ma mia de chi ‘l parla lènt.

“val pusé la lapa che la sapa”

fà mia l’àsen che fe l’è car

‎’npo per u’ a caal a l’asen!
pà e nus mangià de spus…

oia de laurà saltèm adosss

Figlio di Fu ,maiachistù , nasit an galera , mort an presù

Fò ‘l det , fò al dulùr
Se mete sò na’ fabrica de capei…nas tòta la zet sensa cò!!!.

Ga öl poc stude a és matoc

i suna a Baria’ e i bala a Arsen

se l’ è mia peder l’è paol

“ta set ‘n gras de rost!”

“sifol de menta”?
.L’usel an gabbia al canta de rabbia!!!

cambia l’asèn al muliner l’e’ amo’ chel

parlà quan che pìsa i oche

Van ‘de l’ada ‘ndò la tira bè..

se me nono ‘l ghera i rode l’era ‘n caret

larg de buca strech de mà

Techès al tram e di che ta sgùlet

va a scuà al mar..con la scua de bachete!

‎” La buca l’ è mia straca se la sènt mia de aca”

ti catèt fo’ col lanternì

Ma grigna po chel de dre’

giuani’ de la igna prima al pians e dopo al grigna

ciòc e mia bu’ carte a muntu’

‎’na crus col pa’ l’e’ ‘n bel purta’……(i soldi aiutano…..ehh?!?)

“Va a da vià al cùl’ con vert’ l’umbréla”?

vabè es bu ….. ma mia c..u

l’e’ del milnovcentsifùla…

‎’n del milaenöfcènt voltes andrè

Detti e proverbi in dialetto trevigliese.

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Treviglio, foto di Tino Belloli : uno spettacolo della natura!

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Treviglio, foto di Tino Belloli : uno spettacolo della natura!

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La Corona ripulita e trattata , sopra la lanterna del Santuario

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La Corona ripulita e trattata , sopra la lanterna del Santuario , foto di Tino Belloli.

La Corona ripulita e trattata , sopra la lanterna del Santuario , foto di Tino Belloli.

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Piazza Setti, via le storiche piante

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Piazza Setti, via le storiche piante 

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Monumento ai Caduti dell’Aria: Treviglio piazza Setti

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Monumento ai Caduti dell’Aria: Treviglio piazza SettiE’ stato ricollocato nel nuovo giardino di piazza Setti e il 2 giugno sarà nuovamente inaugurato

Monumento ai Caduti dell’Aria: Treviglio piazza Setti

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L’ inchiesta : bignòca !!

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L’ inchiesta : bignòca !!

L’avete visto quello là ?? Il professore chel’è venuto da l’Italia a fare un’inchiesta sul dialetto ??. .Ecco , quello lì fa : ” Noi in Italia dire protuberanza. Voi come dire ? Dire comè ? Bignòca. E come dire voi tumefazione ? Poh , bignòca ! Capito , fa lui , meglio cambiare argomento. Noi in Italia diciamo contadino , voi ..? Noi : bignòca !! Ma voi dire sempre bignòca ? No, noi dire anche bignù e gnòca. Allora noi in Italia dire voi essere testardi. Noi veramente dire gnòc, ma dire anche và àl to pais e ‘mpara a parlà. E lui è restato lì come ‘n gnoc !!!

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Treviglio Giochi della Gioventù di nuoto 1974

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Treviglio Giochi della Gioventù di nuoto 1974 Treviglio Giochi della Gioventù di nuoto 1974

con Alberto Zibetti Don Bovio , Geom. Agostino Melli

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Un Tuffo nel Passato

Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. 
Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni.
email: [email protected]
Buon Amarcord a tutti !!