Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

Archive for the ‘ virgi ’ Category

La CASÖLA

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La CASÖLA

Ingredienti:
Un chilo di costine, abbondanti cotenne, (è possibile aggiungere un piedino o altre parti del musetto e un salamino-verzino a testa), tre carote, due gambi di sedano, due cipolle medie, concentrato di pomodoro, due belle verze che abbiano preso il gelo, lardo o pancetta (burro di fattoria in caso di difficoltà ), sale e pepe.

Ricetta:
Rosolare carote, sedano, cipolla con dadini di lardo o di pancetta; si può anche condire sgrassando le costine di un buon maiale nostrano, toglierle dal tegame e rosolare le verdure nel fondo ottenuto con gli umori ricavati dalle stesse. dorare con una piccola aggiunta di salsa concentrata di pomodoro e aggiungere le costine. dopo avere mondato le cotenne, scottarle in acqua bollente e tagliarle a pezzetti. aggiungerle alle costine e continuare lentamente la cottura; a questo punto si possono mettere i “verzini”, ossia salamini magri freschi speciali, insaccati con una concia contenente formaggio grana e bagnata con vino. se si è riusciti a procurarsi delle verze che hanno preso il “gelo”, dopo avere mondato dal gambo fibroso le prime foglie, che vanno messe a pezzi, aggiungere il cuore sfogliandolo nel tegame, continuando lentamente la cottura. i tempi di cottura delle costine sono dettati dalla razza e provenienza del maiale: poco più di qualche ora per quelli di allevamento intensivo, fino a oltre quattro ore per quelli nostrani.

Regolare di sale e pepe. opzioni: si può aggiungere, subito dopo la doratura, un bicchierino di grappa, di cognac o di vino. alcuni, nelle varie zone, uniscono a cotenne, costine e verzini anche altre parti del maiale: piedini, orecchio, guanciale o sottogola. se le verze non hanno preso il gelo, mondarle molto accuratamente e sbiancarle in acqua salata per qualche minuto; infine asciugarle bene prima di aggiungerle al maiale. è la “cassoeula” di tutta la lombardia povera, che mangiava gli scarti e vendeva le parti scelte del maiale, forse da quando rotari, re longobardo, regolò l’allevamento del maiale nel suo codice. ricordate che “..la cazzoeula l’ha da vess ben tacchenta/ e minga sbrodolada e sbrodolenta! “

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Marelèt….abbattuto

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Marelèt….abbattuto

«Marelét»

L’edificio assunse il nome per cui è ancora conosciuto mutuandolo dal successivo proprietario Mario «Marelét» all’inizio del XX secolo.

Treviglio fine anni 40 : Collegio degli Angeli e Marelèt Collegio degli Angeli e Marelèt ( ex Trattotia Maniscalco )

Il «Marelét»  fu una delle locande-osterie più note della città. Nacque come stazione di posta della strada regia Venezia-Brescia-Milano, fuori dalla cerchia muraria sostituita poi dalla circonvallazione interna.

Nel 1890 vi fu aperta una trattoria da Antonio Buttinoni, discendente di quel Beltrame Buttinoni che poco lontano aveva realizzato l’ospedale.

L’edificio assunse il nome per cui è ancora conosciuto mutuandolo dal successivo proprietario Mario «Marelét» all’inizio del XX secolo.

Treviglio Marelet

In questo locale nel 1915, vuole la credenza cittadina, si tenne il banchetto di nozze di un giovane Benito Mussolini e Rachele Guidi.
I due si erano sposati effettivamente a Treviglio mentre il futuro duce, ferito in guerra, era stato ricoverato nell’ospedale militare installato nel Collegio degli Angeli, separato dal «Marelét » solo da una strada.

Atto di matrimonio n.55 ) Mussolini ( Comune di Treviglio : atto di matrimonio n.55 )

Marelet Treviglio

http://virgi.altervista.org/treviglio-anni-50-2/

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Andrea Gamba : Mi ritorna in mente. i Cruste de furmài

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Andrea Gamba : Mi ritorna in mente. i Cruste de furmài 

Annita Baruffi Io continuo a bruciacchiarle sul fornello! Ho provato nel microonde con scarso risultato, quindi le mangio sempre con grande piacere!

Luisa Senziani Veramente buone!

Emi Borleri : Io le mangio ancora😂😂😂 
Virginio Monzio Compagnoni :Ne ho mangiate a quintali !!!!

Chicca Sporchia Perche’ nel minestrone no???

Mauro Pala Eccome. Il minestrone migliore. Le croste, morbide, saporite, succose … … gnam, gnam gnam che libidine.
Marco Falchetti : Puoi dirlo forte
Lucia Cattaneo  È verissimo la mia mamma le Grattugiava al limite per quello erano morbide
 Roberto Marchesi Le mangio tutt’ora anch’io passate sulla piastra di ghisa o a pezzettini nel risotto. 

Bruno Bresciani Me i ciciulae anche crude

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Treviglio: La Sartoria Sudati

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Treviglio: La Sartoria Sudati

 

Gemma Falsina Il sign.Sudati era molto noto anche come allevatore di Chiwaua; il cliente più famoso fu il Negus di Etiopia Hailè Selassiè.

Luisella Basso Ricci : La figlia, Nicoletta, è preside della Tommaso Grossi e responsabile del complesso scolastico. Molto molto brava e competente.

Costantino Ardenghi :Mi ricordo come fosse ieri sia lui che la sua auto (unica )
Era il sarto di mio padre. E ogni tanto aveva una cucciolata di cagnolini piccolissimi di razza (non so come si scrive ),che vendeva ai clienti regolarmente.

Paolo Donghi : Si li portava x Treviglio uniti tra di loro con un collarino con i campanellini…
Inoltre se non ricordo male aveva due auto d ‘ epoca bellissime….mi ricordo un articolo di un giornale nel quale prese un riconoscimento x queste auto forse una mostra in Germania se non sbaglio,

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E son qui che aspetto Bartali

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E son qui che aspetto Bartali

conversazione con Paolo Sudati

E son qui che aspetto Bartali conversazione con Paolo Sudati

E son qui che aspetto Bartali conversazione con Paolo Sudati

tratto da la Tribuna Luglio 1995. E son qui che aspetto Bartali

http://virgi.altervista.org/treviglio-la-sartoria-sudati/

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L’ex officina di Severo

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L’ex officina di Severo
Angelo OreniRicordate i coniglietti vicino alla recinzione?
Nicoletta Macelloni : Sì….mi facevano pena

Sara MaccalliLa mamma mi ha raccontato che si fermava a guardare i conigli…..può essere????? Forse si sbaglia

Luigi Polgatti : Le mamme hanno sempre ragione, credo che c’erano dei conigli….ciaooo
Francesco Chiari : Luigi Polgatti, è vero, c’era la cassetta dei conigli in giardino: anch’io mi fermavo sempre a guardarli, per cui la mamma di Sara Maccalli ha indovinato.
Mauro Pala : Carabinieri, Polizia, Ambulanze, tutti da lui: forse perché era bravo? Perché i problemi li risolveva? Perché era onesto? GRANDE SEVERO.
Giovanna Pennati:  Mitico Severo… una bravissima persona e un onesto e bravo meccanico..
Angela Resmini : Mio cugino! Ciao Severo!
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La pianta in Piazza Insurrezione

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La pianta in Piazza Insurrezione

La pianta in Piazza Insurrezione

Monumento ai Caduti  Piazza Insurrezione Treviglio

Collage di Franci Monzio

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Ottant’anni in campo: le pubblicità raccontano i trattori

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Ottant’anni in campo: le pubblicità raccontano i trattori

da : milano.repubblica.it

Ottant’anni di storia dell’agricoltura e del progresso tecnologico in Italia ripercorsi attraverso la pubblicità: in occasione della ‘Settimana della cultura d’impresa’ organizzata dall’associazione nazionale Museimpresa, dal 14 al 24 novembre il museo Same Deutz-Fahr a Treviglio (in provincia di Bergamo) ospita la mostra ‘Visioni d’impresa’. L’azienda, attiva nel settore della produzione di trattori e macchine agricole, espone i dépliant pubblicitari che ne hanno accompagnato l’evoluzione, da quelli essenziali degli anni Trenta dedicati alla “trattrice italiana di pace e di guerra” alle moderne elaborazioni grafiche dei giorni nostri (Lucia Landoni). In questa immagine: Same Minitauro (1968), archivio storico Same – Treviglio – Italia

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L’ultima bocciofila in città : Castel Cerreto, Treviglio

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L’ultima bocciofila in città : Castel Cerreto, Treviglio
di Sergio Ghisleni 12 febbraio 2012 bergamo.corriere.it
«Noi, superstiti di un’epoca»
I ragazzi che recitavano nell’ «albero degli zoccoli» raccontano un passato che non c’è più e la voglia di continuare a tentare acchiti e bocciate. Avviene a Castel Cerreto, Treviglio.

I ragazzi che recitavano nell’ «albero degli zoccoli» raccontano un passato che non c’è più e la voglia di continuare a tentare acchiti e bocciate. Avviene a Castel Cerreto, Treviglio

La bocciofila a Cerreto (Fotogramma)La bocciofila a Cerreto (Fotogramma)

Il Battista Belloni detto Gnomo lo conoscon tutti. Perché era uno dei «lumagòcc» dell’Albero degli Zoccoli di Olmi, e perché è vicepresidente della bocciofila. Cioè, di un’entità che gestisce una forma di vita in via di estinzione nel Trevigliese: il campo da bocce. Eh sì perché la bocciofila di Castel Cerreto, due grigi campi scoperti dietro la chiesa (e grazie che ci sono ancora) è l’unica rimasta nel territorio municipale. «L’unica a Treviglio e praticamente l’unica in provincia di Bergamo dove, se vogliamo giocare, finiamo congelati»: lo dice ironico (ma con fermezza e una punta di sdegno) il Giovanni Ventura, presidente della «Piero Scotti». «Per giocare, da ottobre a marzo, dobbiamo andare a Pontirolo, Canonica, Chignolo, Caravaggio, Ciserano… tutti hanno campi coperti. Noi ancora no», e giù un buon caffè corretto al Bar Pilly, sede sociale con cucina. Che d’estate lavora di brutto: «Centocinquanta stinchi abbiam fatto fuori alla cena dopo il campionato trevigliese» fa Pierluigi Pilenga, il gestore. «E il risotto coi funghi era da leccarsi i baffi». Un terzo tempo da rugbisti, insomma.L’appetito vien bocciando ma, a quanto pare, in fatto di bocce a Treviglio son tempi di carestia. I campi son spariti quasi tutti, divorati da chiusure di bar, ristrutturazioni edilizie, cambi urbanistici… «E cambi di costumi» dice Gianluigi Ferri, 54 anni, titolare della Trattoria Monte Tabor, nella vicina frazione Geromina. Un posto vecchia maniera, fuoriporta, gestione familiare, che espone una raccolta di duemila bottiglini mignon e una vetrina con 54 mazzi di carte tutti di marche diverse. «Qui le bocce le avevan tolte già i vecchi proprietari – dice Ferri – e in tutta Treviglio la tradizione si andava perdendo già 20 anni fa. Io e mia moglie siamo qui da 13, ho visto la clientela diminuire, teniamo duro perché ci piace, qui si gioca a briscola e poi siamo l’Inter club più prestigioso», e mostra orgoglioso la foto con Giacinto Facchetti.

bocciodromo treviglio

«Ma mio padre, lui sì che era un bocciofilo». Ancora in formissima agli 80 anni, lucidissimo di memoria, Erminio Ferri snocciola i nomi dei grandi giocatori trevigliesi: «I migliori erano i Moriggi, tre fratelli. Poi i Taborelli, tre anche loro. E gli Erba: gli Erba erano addirittura cinque».
Uno dei cinque l’abbiamo ritrovato a Castel Rozzone, nella bocciofila protetta dal WWF. «Guido Erba ha 79 anni ed è il nostro senatore – spiega Ventura -. Il più giovane invece è Ivan Casirati, 16 anni. Ne abbiamo di giovani, per fortuna. Organizziamo otto eventi a stagione (a agosto la promettente Gara del Butigliù, ndr), siamo a quota 60 tesserati e siam già contenti». Erano scesi a 17 quando Ventura, imprenditore della plastica a Ciserano, assunse la presidenza cinque anni fa. Nella locandina sociale campeggia ancora il volantino del 36° campionato trevigliese, vinto a settembre da Primo Santinelli. Vicino a calendari di gare, annunci di cene e opportuni bigliettini come questo: «Giocatore del 12/01 paga 4×9, totale 36 euro; farsi fare ricevuta, Grazie».

A un tavolino del Monte Tabor fa un solitario Giovanni Bonati, classe ’42, che ricorda la morìa dei giochi-bocce trevigliesi: «Il Sole Bar, alla stazione Ovest, ha resistito fino ai primi del Duemila. L’ultimo a chiudere è stato il Piccolo, su in via Bergamo. Era stato il primo ad avere il campo coperto. Han venduto e i compratori ci han costruito sopra. Adesso lì c’è una concessionaria. E quelli del bar, la Lucia e il Carlo, son morti quasi subito, a distanza di poco tempo. Prima lei poi lui: poveretti, non si son goduti il guadagno della vendita».
L’atmosfera decadente non fa dimenticare del tutto l’era della grandeur. Il Tripoli di via Milano era arrivato ad avere tre campi. Due coperti. Con la grande nevicata del 1985, la copertura crollò e non fu ripristinata. In qualche modo l’evento segnò il declino delle bocce a Treviglio. Da allora, sempre meno acchiti e bocciate al volo. E poche anche le grida «Dù, sèt, tuta!» delle grandi partite di morra. Il bel libro «Eran centoventisette» sulle osterie storiche trevigliesi, curato da Mariarosa Devizi Radaelli, riporta la foto dei funerali di Maria Ronchi, che gestì per 60 anni il Tripoli. Aveva lasciato scritto di desiderare un funerale in stile ‘800 e fu accontentata: due cavalli bianchi tiravano la carrozza con il feretro.

Per rifarsi l’umore, prima di andar via meglio tornare a Castel Cerreto far due chiacchiere con tipi come il Franco Pilenga, buon giocatore e tipo giovanile assai, sebbene pure lui abbia recitato per Ermanno Olmi. «Avevo 35 anni – sorride – facevo la parte dello sposino». Adesso gioca alla Bocciofila degli Zoccoli.

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Curiosando in Treviglio Amarcord

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Curiosando Treviglio Amarcord 

Treviglio che passa – Treviglio Amarcord

 TREVIGLIO CHE PASSA PROVA 

Schola Cantorum Treviglio

Schola Cantorum ” G.B.Cattaneo ”

CATTANEO GIOVANNI BATTISTA (Treviglio, 27/09/1883 – 09/08/1914)

Studiò nel collegio salesiano di Treviglio. Frequentò l’istituto musicale di Bergamo e il conservatorio di Milano, dove si diplomò in organo e in pianoforte superiore.

Nel 1906 a Firenze fu premiato per aver messo in musica “Il Transito” di Giovanni Pascoli. Nello stesso anno vestì l’abito talare e fu nominato dal cardinal Andrea Ferrari, cappellano dell’Ospedale di Treviglio.

Fu organista titolare della basilica trevigliese di San Martino.

Si ha notizia dell’esistenza di molte sue composizioni manoscritte, mai pubblicate e andate probabilmente disperse. Cultore attento e profondo della musica di chiesa, nel 1909 vinse a Firenze un concorso nazionale per un saggio sui canti ambrosiani e sullo stile gregoriano.

 

 

Lago Gerundo – Treviglio Amarcord

 Galleria immagini del passato · Treviglio che passa ( Fabbrucci Facchetti ) · Le Rogge Trevigliesi ( G.Chiari ) · @ Amarcord …

Nicoletta De Ponti nasce a Treviglio, in provincia di Bergamo il 15 settembre 1960, studia all’istituto tecnico agrario, ma la sua passione è quella del giornalismo …

Nicoletta De Ponti – Treviglio Amarcord

Nicoletta De Ponti nasce a Treviglio, in provincia di Bergamo il 15 settembre 1960, studia all’istituto tecnico agrario, ma la sua passione è quella del giornalismo …

al Mesagiù – Treviglio Amarcord

Il Mesagiù è un personaggio realmente esistito a Treviglio, anche se in un epoca successiva a quella nella quale si svolgono i fatti che vengono narrati nel film …

Il Monumento ai Caduti fu inaugurato nel 1922 , fu modificato nell’assetto attuale nel 1934, ( senza la statua) anno in cui si finì di demolire la zona-ghetto ..

Vi ricordate i negozi di Via Verga  

 Come era Treviglio alla fine del 1800, quando Ermanno Olmi vi ambientò l’Albero degli zoccoli? Ecco la descrizione che Piero Perego e Ildebrando …

1954 TreviglioTreviglio Amarcord – Altervista

 Treviglio il “Cairo” prima della demolizione al fotografo Marelèt 0.820011574 Il … 1923-24 Il Popolo Cattolico 1922 Amarcord ( 5° parte ) Monte Tabor 1923-24 il …

 

Le origini di Treviglio risalgono all’epoca del Medioevo, quando tre borgate già esistenti, si unirono tra di loro, a scopo difensivo, delineando la nascita di …

Anni 60 Piazza Manara Treviglio AmarcordTreviglio

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Anni 60 Piazza Manara Treviglio Amarcord. Facebook. Twitter. Google +. Pinterest. Facebook. Twitter. Google +. Pinterest …

TreviglioAmarcord-Vintage-Auto – Treviglio Amarcord

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23/giu/2014 – TreviglioAmarcord-Vintage-Auto. Facebook. Twitter. Google +. Pinterest. TreviglioAmarcord-Vintage-Auto. TreviglioAmarcord-Vintage-Auto.

TREVIGLIO AMARCORD 24047 Archivi – Treviglio Amarcord

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27/lug/2014 – Da qualche mese anche a Treviglio, come in tutta Italia, sono stati tanti gli iscritti al gruppo nato su Facebook «Sei di Treviglio se ricordi…

Same Trattori TreviglioTreviglio Amarcord

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Same Trattori Treviglio La S.A.M.E., acronimo di Società Accomandita Motori Endotermici.

Treviglio coppa adriana TREVIGLIO AMARCORD VINTAGE

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Tag Archives: TREVIGLIO AMARCORD VINTAGE … Radio Liberty L’emittente nasce aTreviglio, in provincia di Bergamo, il 15 marzo 1976 per iniziativa di …

 

“Il Facchetti Trevigliese dal 1942 al 1963 – Treviglio Amarcord

virgi.altervista.org/mostra-facchetti-trevigliese-dal-1942-1963/

1956 Pallavolo Oratorio S.AGOSTINO. Facchetti treviglio amarcord. Facchettitreviglio amarcord. Facchetti treviglio amarcord. Con la SCHOLA CANTORUM.

LA PANADA – Treviglio Amarcord

virgi.altervista.org/la-panada/

virgi.altervista.org/video/

Passeggiando per Treviglio. Video realizzato dalla Pro Loco di Treviglio. Una scuola di musica privata viene aperta alle nostre telecamere. Senza preavviso …

La ” Ferdinandea ” – Treviglio Amarcord

virgi.altervista.org/la-ferdinandea/

Come tutti sanno il primo percorso ferrovviario in Italia , fu Portici-Napoli inaugurato nel 1839. Solo pochi anni dopo fu costruito il tratto Milano-Treviglio di 32 km.

La Gatta di TreviglioTreviglio Amarcord

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23/giu/2014 – Treviglio Amarcord wispy image. monzio c. virginio. Skip to content …treviglio amarcord. treviglio amarcord. post | Leave a comment 23 giugno …

Gli Angeli del Campanile – Treviglio Amarcord

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Pubblicità Belvedere Treviglio 1954

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Pubblicità Belvedere Treviglio 1954 Piazza Del Popolo

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Pubblicità Pedretti 1953 Orologeria Piazza Manara

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Pubblicità Pedretti 1953 Orologeria Piazza Manara

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La Torre Civica di Treviglio

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La Torre Civica di Treviglio

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Storia, fede, tradizione.

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Storia, fede, tradizione.

Storia, fede, tradizione, arte e folclore si intrecciano e rivivono ogni anno a Treviglio in onore della Madonna che il 28 febbraiodel 1522.

Con le sue lacrime salvò la città dall’ira del generale francese Lautrec, scatenata dall’amicizia dei trevigliesi con Carlo V di Spagna.

Quattro cortei di personaggi in costume d’epoca percorrono le contrade dove si rivivel’incontro della consegna delle chiavi della città a  Lautrec.

Ma proprio quando ogni speranza sembra perduta, ecco provenire dalla vicina chiesetta delle Agostiniane un gruppo di donne che acclamano al miracolo e invitano Lautrec a constatare di persona le lacrime che sgorgano dall’immagine della Madonna.

ll generale depone allora la spada e decreta la fine dell’assedio.Il ‘500 segnò un periodo particolarmente infelice per Treviglio: già nei primi anni del secolo fu vittima delle contese tra Veneziani e Francesi.

Nel 1509 i Veneziani saccheggiarono e depredarono il Borgo, appiccandovi diversi incendi che distrussero persone, edifici e ricchi patrimoni librari e documentari.

Cacciati i Veneziani dai Francesi, la Gera d’Adda diventò oggetto di conquista per Carlo V di Spagna presente a Milano e al quale i Trevigliesi chiesero protezione, suscitando le ire dei Francesi, che, guidati dal generale Odetto di Foix, visconte di Lautrec decisero di muovere battaglia contro Treviglio.

Storia, fede, tradizione.

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Pillole di Dialetto Trevigliese

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Un Tuffo nel Passato

Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. 
Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni.
email: [email protected]
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