Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

Treviglio : La Nevicata del 1985

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Treviglio : La Nevicata del 1985

La storica nevicata del 1985 a Treviglio e su tutto il Nord Italia ,fu un evento di rara eccezionalità ,un evento meteorologico invernale tra i piu affascinanti di sempre.

L’inverno tra il dicembre 1984 ed il gennaio 1985 fu particolarmente rigido, caratterizzato da temperature sempre più basse, a causa di un’anomalia termica della stratosfera che provocò il congiungimento dell’anticiclone delle Azzorre con quello polare, permettendo la discesa di aria artica marittima sull’Europa.

La storica nevicata del 1985 a Treviglio e su tutto il Nord Italia ,fu un evento di rara eccezionalità ,un evento meteorologico invernale tra i piu affascinanti di sempre.

 

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Treviglio ieri e oggi : Via Cavallotti

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Treviglio ieri e oggi : Via Cavallotti

Treviglio ieri e oggi : Via Cavallotti

Via Cavallotti Treviglio Amarcord

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Bar Centrale Piazza Garibaldi Treviglio

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Bar Centrale Piazza Garibaldi Treviglio

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Treviglio : Il Centro Storico

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Treviglio : Il Centro Storico

Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

Ed. Clessidra 2002

La testimonianza più significativa dell’antico passato di Treviglio è costituita dal tessuto edificato del Centro,  racchiuso entro la strada di circonvallazione, dove fino alla fine del sec. XVIII  sorgevano le mura. Lungo le vie principali ( Roma, Verga, S. Martino e Galliari) si trovano gli edifici più caratteristici, che con la loro tipologia evocano la storia dell’antico borgo.

 

 

Nel Centro storico emergono principalmente due modalità di acquisizione dello spazio, costituite da abitazioni dall’architettura poco ricercata (ubicate nelle vie S. Martino, Verga e Sangalli) ed edifici con pregevoli cortili (ubicati lungo le vie Roma e Galliari). Entrambe le tipologie derivano dall’antica villa romana. L’omologazione dei caratteri dei fronti, soprattutto lungo i vicoli e le vie Verga e Sangalli, sono significative del carattere della Comunità civile trevigliese, mai assoggettata a feudatari o signorotti, ma caratterizzata dalla presenza di famiglie di commercianti che si sono voluti distinguere attraverso particolarità presenti nei prospetti delle loro dimore, visibili lungo le vie Roma e Galliari. La peculiarità del centro storico di Treviglio è comunque impressa nell’andamento delle vie: l’ortogonalità ancora leggibile in alcuni vicoli tangenti la via Roma e la via Sangalli, è chiara memoria del passato romano della città, che così conferma la sua antica origine attraverso le tracce dell’urbanistica
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Treviglio : Non solo Centro

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Treviglio : Non solo Centro
Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

( ed. Clessidra 2002)

Anche nelle zone periferiche di Treviglio vi sono importanti testimonianze dello sviluppo economico, urbanistico e culturale della Città.
All’esterno del centro storico sono presenti delle infrastrutture territoriali che hanno determinato la crescita economico-sociale di Treviglio, nonchè ambiti di interesse naturalistico che salvaguardano la vivibilità del luogo ed il mantenimento di specificità paesaggistiche.

Percorrendo la via Pontirolo, al limitare dell’attuale quartiere Nord e poco prima del passaggio a livello, è riconoscibile, sul lato destro, la struttura della Chiesa dell’ex Convento dei Frati Cappuccini: esso conserva nei suoi muri una storia religiosa ultracentenaria, la cui fine venne decretata nel 1770. In località Soltaricha esisteva un piccolo oratorio campestre, dedicato a S. Maria delle Grazie, di proprietà della famiglia Rozzone.

Verso la fine del XV sec. l’amministrazione comunale decise di ampliare la chiesa, la cui riedificazione terminò nel 1493. Nel 1514 l’interno della chiesa si presentava totalmente adorno di affreschi: oggi rimane visibile solo la “Vergine con Bambino”, conservata presso la Chiesa di San Carlo. Dal 1585 la chiesa venne chiamata Santa Maria Rossa e venne affidata alle cure dei Frati Cappuccini, che in adiacenza all’edificio fondarono il loro convento. A seguito della soppressione del convento il complesso venne adibito a casa colonica.

In viale Merisio, dove ha attualmente sede l’ Istituto Tecnico Commerciale G. Oberdan, esisteva un convento di Frati Francescani Riformati, risalente al sec. XV: anch’esso venne soppresso tra il sec. XVIII e il sec. XX venendo adibito a stabilimento tessilee poi a scuola.

Le trasformazioni intervenute nei secoli hanno contribuito alla perdita della
riconoscibilità dell’architettura conventuale originaria, di cui permangono segni solo nel
portico. Fu San Bernardino, in visita a Treviglio, a volerne la costruzione, che avrebbe
dovuto essere di buon auspicio per la riappacificazione tra Trevigliesi e Caravaggini. Nel convento era conservata una rappresentante “Il perdono di Assisi” attribuita a Camillo Procaccini (oggi conservata nel Santuario della B. V. delle Lacrime) e il Crocifisso ligneo che ora si trova nella Basilica di S. Martino. Gli affreschi parietali sono attribuibili al pittore Bernardino Butinone che trascorse nel convento gli ultimi anni della sua vita. Il 25 aprile 1810 il convento venne soppresso e nel 1845 fu acquistato da Antonio Graffelder che trasformò tutta la costruzione in uno stabilimento tessile, finchè, nel 1925 divenne sede dell’Istituto Tecnico.

Treviglio è altresì dotata di due stazioni ferroviarie: la Centrale, che è collegata al centro dal viale de Gasperi, la Ovest da via Mazzini.

Esse risalgono alla seconda metà dell’Ottocento: il tratto di ferrovia Milano – Treviglio (stazione centrale) venne inaugurato nel 1846 e la stazione viene fatta risalire al 1878, quando venne concluso il tratto Treviglio – Venezia; la stazione ovest venne realizzata nel 1857 con l’inaugurazione del tratto Milano – Bergamo via Treviglio.

 

Nella zona Ovest di Treviglio, lungo la strada campestre via V Alpini, è ubicata un’area allestita a parco, denominata “Parco del Roccolo”.

Al Roccolo si giunge tramite un lungo rettifilo che parte da piazza insurrezione e prosegue per via Marconi, tale strada costituiva uno degli assi portanti della centuriazione romana.

 

 

L’antica origine della strada è confermata dal toponimo della zona: Portoli, ovvero caratterizzata dalla presenza di una portula, cioè un guado sul fiume.

Giungendo al Roccolo si incontra una chiesetta in stile neogotico: le ricerche storiche attribuiscono il nome, che deriva dalla vicina Cascina Roccolo, alla conformazione orografica del sito in cui sorgeva la cascina, ovvero sulla
sommità di della rocca (costa alta) dell’antico terrazzamento del fiume Adda.

Il Roccolo, occupante una superficie di 34 mila metri quadrati, è suddivisibile in tre zone: la zona dove è ubicata la Chiesetta della Madonna degli Alpini (edificata nel 1900 ad opera dei fratelli Pescali che trovarono nel loro campo una radice a forma di croce: ritenendolo un evento miracoloso fecero costruire la chiesetta intitolandola a Gesù Redentore.

Dopo successivi passaggi di proprietà, nel 1932 fu donata dai fratelli Zanconti alla Parrocchia di S. Martino; in seguito venne adottata dagli Scout trevigliesi e poi dagli Alpini, che tutt’ora detengono la manutenzione del parco, che iniziarono dei lavori di restauro, con l’aiuto della Cassa Rurale di Treviglio, nel 1981); la zona attrezzata per permettere lo svolgimento di manifestazioni e la zona naturalistica, con pregevoli presenze florofaunistiche.

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Treviglio : Informazioni storiche e turistiche

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Treviglio : Informazioni storiche e turistiche

(Testo di Barbara Oggionni)
La conformazione delle strade del centro storico e di alcuni tracciati nel territorio, con andamento ortogonale ascrivibile alla centuriazione romana, i numerosi reperti archeologici ed il toponimo, derivato dal latino  tre-villae (da cui Trivillium e quindi Treviglio), permettono di ipotizzare l’esistenza, nel territorio di Treviglio, di un nucleo abitato già in epoca romana.
Secondo una tradizione storiografica ormai consolidata gli abitanti delle tre ville romane Portoli, Pisgnano e Cusarola, ubicate nelle vicinanza dell’attuale centro storico di Treviglio, si sono riuniti nel periodo delle incursioni barbariche ed hanno fondato un castello recinto attorno al quale poi si è sviluppato, nei secoli X e XI, il borgo di Trevì, ovvero Treviglio.
Il primo nucleo difensivo, denominato castrum vetus, sorgeva nell’isolato centrale di Treviglio, tra le attuali piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli Galliari, era costituito da tre torri e da solide mura, aveva un solo accesso (l’attuale vicolo Teatro) ed era circondato da un fossato.
Postasi sotto la protezione del Monastero di San Simpliciano di Milano, la Comunità trevigliese viene riconosciuta con diploma imperiale da Enrico IV che, nel 1081, definisce Treviglio grassum, ovvero ricco, prospero.
Nel secolo XI Treviglio è un borgo forte e ben difeso: l’abitato, ingranditosi attorno al castrum vetus, viene circondato da un nuovo sistema difensivo, costituito da un triplice fossato con avvallamenti  e con un’estensione pari all’attuale circonvallazione interna; lungo il perimetro sorgevano quattro porte di accesso con relative torri.
Nel centro abitato sono presenti botteghe e laboratori artigianali; diversi edifici religiosi, tra cui la Basilica di San Martino ed il Monastero di Sant’Agostino, un luogo preposto a mercato e il “Palazzo della Comunità”, che aveva sede nel castrum vetus. Nel 1224 la Comunità trevigliese riscatta la propria indipendenza dal Monastero di San Simpliciano e si costituisce come “libero comune”, condizione che mantiene inalterata nei secoli, distinguendosi perciò dai Comuni vicini, perlopiù soggetti a feudatari o nobili che con il loro potere impediscono il nascere di autonomie amministrative e giuridiche locali: a garanzia del mantenimento della propria autonomia i Trevigliesi, negli Statuti comunali stesi nel 1392, vietano a qualsiasi nobile la possibilità di soggiorno o di possesso di beni in Treviglio, che così si configura come città prettamente borghese.
Nel corso del secolo XV la Comunità trevigliese avvia importanti opere pubbliche, tra cui la realizzazione delle rogge Moschetta e Vignola, derivate dal fiume Brembo, e l’istituzione, promossa da Beltrame Buttinone, di un “ospedale per i poveri e gli infermi”. Durante il secolo XV i continui scontri in Gera d’Adda fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia portano Treviglio ad essere sottoposta alternativamente al dominio milanese oppure a quello veneziano finché, nel 1454, con la pace di Lodi, la Gera d’Adda (e quindi anche Treviglio) viene assegnata definitivamente al Ducato milanese.
Nel breve periodo della loro dominazione (tra il 1448 ed il 1452) i Veneziani provvedono a trasformare il circuito difensivo che cingeva il borgo: i tre fossati con avvallamenti vengono sostituiti da mura in mattoni circondate da un unico fossato. Il Cinquecento è per Treviglio un secolo molto particolare, che coincide con grandi distruzioni (fra cui quella del 1509 perpetrata dalla truppe veneziane) e gravi carestie, ma anche con un evento che ancora oggi viene celebrato e festeggiato da tutta la popolazione, ovvero il “Miracolo della Madonna delle Lacrime”: il giorno 28 febbraio 1522 il generale francese Odetto di Foix, visconte di Lautrec, stava per assediare la Città, quando un dipinto raffigurante la Vergine con il Bambino cominciò a trasudare lacrime e sudore; l’assedio fu tolto e Treviglio venne risparmiata dal saccheggio.
Nei secoli successivi non si segnalano particolari episodi, ad eccezione di un fatto che ben testimonia la radicata libertà ed autonomia insita nella Comunità trevigliese: nel 1647 il governo spagnolo deliberò la vendita del Comune di Treviglio al miglior offerente. I cittadini si riunirono in consorzio acquistando i diritti feudali per la somma di 10.000 lire imperiali, garantendo così il rispetto degli Statuti trecenteschi, che impedivano ai nobili qualsiasi possibilità di prevaricazione.
La consapevolezza dell’appartenenza ad una Comunità ha portato nel secolo XIX alla nascita di varie istituzioni di mutuo soccorso, tra cui si citano la Cassa Rurale, l’Unione Rurale e l’Unione Operaia. Al 1846 risale la realizzazione del tracciato ferroviario Treviglio–Milano; mentre nel 1857 viene inaugurata la linea Treviglio–Bergamo e nel 1863 è attivata la linea Treviglio–Cremona. L’insediamento della ferrovia porta ad un notevole ed accelerato sviluppo industriale e commerciale, in ragione del quale la Città ed il centro storico subiscono profonde trasformazioni; fra queste la più incisiva è l’abbattimento delle mura di circonvallazione, iniziato alla fine del secolo XVIII e portato a termine prima dell’inizio del secolo XX, quando ormai l’antico borgo è uscito dalle mura e si vano costruendo i nuovi insediamenti residenziali e produttivi.

(Testo di Barbara Oggionni)

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Giancarlo Rossi : Comunione, il mio padrino Stefanoni

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Giancarlo Rossi : Comunione, il mio padrino Stefanoni

Annita Baruffi A me pare che il signor Angelo Stefanoni sia il secondo,lo conoscevo bene, persona gentile,disponibile e mite. È mancato circa 60 anni fa.

Giancarlo Rossi : Questo era il figlio Alessio.

Annita Baruffi : Infatti, sono sua amica, è stato allievo di mio marito ed è preciso al papà! Rodolfo invece non gli somiglia molto.

Il padrino in prima fila  è  Bruno Cozzi con il nipote Maurizio Cozzi.

Angelo Ferrandi : Naturalmente sapete di quale strada si tratta ed anche chi gestiva il negozio che si vede in foto … o no ? Andrea Gamba Via S. Martino angolo via Bernardino Butinone il negozio di Salumeria è del Sig. Conti Roberto.

Giancarlo Rossi : Comunione, il mio padrino Stefanoni

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G.S.Città di Treviglio

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G.S.Città di Treviglio   

www.gscittaditreviglio.it G.S.Città di Treviglio

Visita il Sito Ufficiale

Fondato nel 1976, è una Associazione Sportiva Dilettantistica che ha per finalità lo sviluppo e la diffusione della pratica ciclistica.

Oltre a promuovere l’organizzazione delle manifestazioni ciclistico-sportive dei propri soci, è impegnata ad innalzare la qualità della vita mediante attività di carattere ricreativo e cicloturistico di arricchimento culturale, alcune delle quali in collaborazione con gruppi sportivi, ricreativi e di volontariato locali.
Il G.S. CITTA’ DI TREVIGLIO è affiliato alla Federazione Ciclistica Italiana (FCI) e registrato presso il CONI.

Foto Gallery www.gscittaditreviglio.it

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Pista di Atletica Leggera a Treviglio

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Pista di Atletica Leggera a Treviglio

Il centro sportivo di via ai Malgari

Il centro sportivo di via ai Malgari comprende un campo di calcio principale in erba naturale, omologato anche per il rugby, attorno al quale è presente una pista di atletica a 6 corsie, un campo in erba sintetica omologato anche per competizioni di rugby, un campo secondario in terra battuta, un campo a 7 in erba sintetica, un campo polivalente coperto e spogliatoi oltre ad aree per il pubblico, per una superficie complessiva di circa 38.500 mq.

 

Il rinnovamento della pista di atletica costituisce il completamento del complesso di interventi che l’amministrazione comunale di Treviglio ha programmato per l’ampliamento e l’ammodernamento dell’intero centro sportivo di via ai Malgari.

Per la prima volta in Italia è stato utilizzato il manto sportivo sintetico che è stato applicato nello stadio di Berlino per i Campionati mondiali 2009 di atletica leggera, dove Bolt vinse tre medaglie d’oro.

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Madonna delle lacrime: i premi che ogni trevigliese vorrebbe ricevere

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Madonna delle lacrime: i premi che ogni trevigliese vorrebbe ricevere

28 febbraio 2018  giornaleditreviglio.it

Il premio Madonna delle Lacrime nasce  nel 1989, grazie alle disposizioni dei coniugi Tebaldo Nascimbene e Carolina Caldara che vincolarono in un istituto di credito 50 milioni delle vecchie lire affinché l’Amministrazione comunale potesse devolverne annualmente una quota ai cittadini attivi nel sociale e meritevoli nello studio.

E’ assegnato normalmente a trevigliesi che si siano distinti per opere di solidarietà, altruismo e dedizione alla comunità.

La consegna delle benemerenze fu introdotta nel 1979. Ad assegnare il premio è una commissione giudicatrice presieduta dal sindaco, che ascolta e raccoglie ogni anno le candidature arrivate dalla cittadinanza.  Il riconoscimento più ambito è il San Martino d’Oro, che premia gli sportivi o i rappresentanti dello sport trevigliese che si sono distinti per risultati e progetti. Consiste in una targa del Comune di Treviglio con raffigurato San Martino, patrono della città.

Saranno quattro  i premiati 2018 : Amanzio PossentiNicoletta Deponti, Gianluca Facchetti e Silvio Gelmi.

Le medaglie celebrative

Medaglie Celebrative del Miracolo, riconoscimento nato nel 2013 per sottolineare momenti significativi nel percorso di avvicinamento al 500esimo anniversario del Miracolo che cadrà nel 2022. Medaglie che l’Amministrazione comunale coniò appositamente in 99 esemplari nel 2012 proprio in vista dell’importante e storico appuntamento.

Sono state assegnate quest’anno all’ex sindaco Graziano Bellagente, e a tre associazioni:Protezione civile, Vigili del fuoco volontari e Croce rossa italiana.

Oltre a questi, sarà anche premiato monsignor Mario Delpini, il nuovo Arcivescovo di Milano per la prima volta in città dal suo ingresso in Duomo.

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Treviglio .San Martino d’Oro 2018 e Madonna delle Lacrime

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Treviglio San Martino d’Oro 2018 e Madonna delle Lacrime

giornaleditreviglio.it   5 febbraio 2018

A ricevere il San Martino d’oro, quest’anno, saranno Silvio Gelmi, titolare dell’omonimo negozio di giocattoli di via Verga, Amanzio Possenti, decano dei giornalisti trevigliesi, Nicoletta Deponti speaker radiofonica di Rtl 102.5 e Gianluca Facchetti giovane promessa del Motocross italiano.

Un premio per chi si dedica agli altri

Abbiamo analizzato le segnalazioni, apprezzando anche in questa occasione il tratto solidale della nostra città e le tante persone che in vari ambiti e settori si dedicano agli altri e sono impegnati nella valorizzazione di Treviglio , ha fatto sapere il sindaco di Treviglio Juri Imeri attraverso i social.

Ecco l’elenco dei premiati. Un riconoscimento particolare sarà destinato anche ai volontari delle associazioni di Protezione Civile della città”.

Il premio Madonna delle Lacrime, che insieme al San Martino d’Oro verrà consegnato durante la cerimonia del 28 febbraio al Teatro Nuovo Treviglio, invece andrà all’ex primario di Pronto soccorso Agata Olivieri, a Giovanna Carminati che per anni ha assistito un anziano disabile e solo, la volontaria della parrocchia di San Pietro Giacomina Pala Forgia e la giovanissima studentessa di terza media Elena Pettinato.

Treviglio San Martino d’Oro 2018 e Madonna delle Lacrime

giornaleditreviglio.it   5 febbraio 2018

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Treviglio riconosciuto mercato storico

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Treviglio riconosciuto mercato storico www.confesercenti.bergamo.it  2012

ll mercato di Treviglio è il secondo per numero di banchi in provincia: 192 piazzole, 35 alimentari e 157 di merce varia.

La Regione Lombardia nei scorsi giorno ha inserito la piazza trevigliese nel registro regionale dei luoghi storici del commercio.

Attivo sin dal 1279, rientra così tra i 60 mercati storici lombardi, il terzo nella nostra provincia dopo quello di Clusone e di Fontanella. Il giorno di mercato è il sabato mattina.

Una delle anime storiche del mercato è la famiglia Steibel.Flavio Steibel tra i segreti della giocoleria bottegaia c’è nato, E’ ambulante per vocazione e per “casato”: era ambulante suo nonno, nel primissimo dopoguerra, suo padre, e ora lui.

E’ l’“ammiraglio” del mercato di Treviglio, il responsabile Anva, l’associazione operatori di aree pubbliche che fa capo a Confesercenti. E ora che la Lombardia ha inserito il mercato trevigliese nel Registro regionale dei luoghi storici del commercio, non può che dirsi “orgoglioso”.

 

Intervistato dal Corriere della Sera, Steibel ha commentato: “Di fronte alla situazione difficile per tutti i settori, il mercato di Treviglio è ancora un’isola felice. E’ particolarmente ordinato, la clientela torna perché affezionata, si trova bene.  Spende meno ma torna. E’ una piazza viva e affollata, ma il punto di forza sono i controlli. Faccio Bergamo, Cremona, altre città lombarde, ogni giorno per sei giorni la settimana una piazza diversa. E’ diffuso un abusivismo allucinante. C’è una sorta di passaparola, se gli abusivi sanno che non c’è vigilanza vengono a frotte. Di Treviglio invece hanno capito che è terra non accessibile perché ci sono controlli continui, con i vigili sempre presenti”.

Ambulanti dagli anni ‘30, gli Steibel vengono dal milanese: “mio nonno iniziò con i primi camioncini, faceva Treviglio, Bergamo, Crema. Mio babbo l’ha seguito a 16 anni e così io e mio fratello, dopo il diploma. Faccio questo lavoro da 20 anni, mi piace ma mi rendo conto che su di un giovane difficilmente ha presa”. Una professione stancante, non si pranza mai prima delle 14.30, e il pomeriggio si riprende: si prepara il camioncino, si pulisce, si acquistano le merci. Olive dalla Sicilia, dal Lazio, dalla Toscana, baccalà, legumi, frutti secca, acciughe sotto sale, scatolame”. E un negozio fisso, non itinerante? “No, il fascino del mio mestiere sta nel viaggio.Vuoi mettere il vociare, i colori, le tante storie che si intrecciano e ogni settimana si incontrano?”.

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Basilica di San Martino e Santa Maria Assunta Dicembre 2016

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Basilica di San Martino e Santa Maria Assunta Dicembre 2016

www.valgotrabaganza.it

Presepe artistico (interno) presente all’interno della Basilica di San Martino e Santa Maria Assunta a Treviglio (Bergamo)

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www.itinerari.bergamo.it . Basilica di San Martino Treviglio

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www.itinerari.bergamo.it . Basilica di San Martino Treviglio

L’edificio di culto principale di Treviglio è la Basilica di San Martino. Il monumento si affaccia sulla piazza centrale della città, di fronte al palazzo comunale. La Basilica che oggi possiamo ammirare non corrisponde all’originale in quanto, nel corso del tempo, ha subito vari rimaneggiamenti.l campanile è stato realizzato attorno all’anno Mille, ed è nato come torre civica.. Numerose sono le opere d’arte raffiguranti San Martino di Tours, al quale è consacrata la chiesa. Di indubbio interesse è il polittico di San Martino.

La Basilica di San Martino è stata edificata a partire dal 1008, sul luogo sul quale un tempo era presente la chiesa preromanica dell’Assunta. Il primo intervento di ampliamento del monumento ebbe luogo nel 1482, nello stile gotico lombardo.

Qualche anno più tardi furono inserite all’interno del monumento le opere di Gian Paolo Cavagna. Da vedere è il Presepe ligneo di Giovanni Angelo del Maino, realizzato nel 1515. La facciata è stata disegnata da Giovanni Ruggeri nel 1740 in stile barocco. La Basilica di San Martino si sviluppa in tre navate. Nel corso dei secolo la chiesa è stata arricchita di preziose opere d’arte.

Il Polittico di San Martino è un dipinto su tavola di Bernardo Zenale e Bernardino Butinone, realizzato tra il 1485 e il 1505 e conservato all’interno della basilica di San Martino a Treviglio, in provincia di Bergamo. Il polittico fu commissionato a Bernardo Zenale e Bernardino Butinone dal parroco Simone da San Pellegrino il 6 maggio 1485. La somma che egli s’impegnò a pagare, esorbitante per l’epoca, fu di mille lire imperiali. Il progetto è così complesso che, gli artisti, consapevoli che questa era l’opera della loro vita, impiegheranno vent’anni per completarla. L’opera venne realizzata dai due maestri trevigliesi dividendosi equamente il lavoro, con l’aiuto di Ambrogio de’ Donati per la cornice lignea dorata di tipo bramantesco.

 

 

Questa cooperazione tra maestri diversamente specializzati era tipica della cultura medievale e col tempo divenne obsoleta. In Lombardia ad esempio iniziava a scomparire proprio in quegli anni, dopo le rivoluzioni portate da Leonardo da Vinci.

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Abitanti Treviglio ormai sono più di 30mila

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Abitanti Treviglio ormai sono più di 30mila

giornaleditreviglio.it  : 11 Gennaio 2018

I dati ufficiali: “Al 31 dicembre 2017 abbiamo registrato 30’033 residenti, un dato in crescita come tanti altri. Il numero di imprese, le assunzioni, gli utenti dei servizi, nel ruolo di centro di riferimento della Pianura. Cresciamo per la posizione strategica, ma anche e soprattutto per la qualità della vita in città”.

Panorama Treviglio

Panorama Treviglio

Una città a misura d’uomo

“Il nostro obiettivo e impegno è quello di continuare a garantire che Treviglio rimanga una città “a misura di uomo e di donna” – ha scritto il sindaco Imeri – nelle relazioni e nei servizi, senza perdere le strepitose opportunità che abbiamo da cogliere”.

 

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Un Tuffo nel Passato

Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. 
Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni.
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Buon Amarcord a tutti !!