Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!

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Centenario della fondazione della scuola – 1874-1974 – Istituto Tecnico Agrario Statale Gaetano Cantoni –

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Centenario della fondazione della scuola - 1874-1974 - Istituto Tecnico Agrario Statale Gaetano Cantoni -

Centenario della fondazione della scuola – 1874-1974 – Istituto Tecnico Agrario Statale Gaetano Cantoni –

Centenario della fondazione della scuola – 1874-1974 – Istituto Tecnico Agrario Statale Gaetano Cantoni -In viale Merisio, dove ha attualmente sede l’Ist. Tecnico Commerciale G. Oberdan, esisteva un convento di Frati Francescani Riformati, risalente al sec. XV: anch’esso venne soppresso tra il sec. XVIII e il sec. XX venendo adibito a stabilimento tessile e poi a scuola. Le trasformazioni intervenute nei secoli hanno contribuito alla perdita della riconoscibilità dell’architettura conventuale originaria, di cui permangono segni solo nel portico. Fu San Bernardino, in visita a Treviglio, a volerne la costruzione, che avrebbe dovuto essere di buon auspicio per la riappacificazione tra Trevigliesi e Caravaggini. Nel convento era conservata una rappresentante “Il perdono di Assisi” attribuita a Camillo Procaccini (oggi conservata nel Santuario della B. V. delle Lacrime) e il Crocifisso ligneo che ora si trova nella Basilica di S. Martino. Gli affreschi parietali sono attribuibili al pittore Bernardino Butinone che trascorse nel convento gli ultimi anni della sua vita. Il 25 aprile 1810 il convento venne soppresso e nel 1845 fu acquistato da Antonio Graffelder che trasformò tutta la costruzione in uno stabilimento tessile, finchè, nel 1925 divenne sede dell’Istituto Tecnico.

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Treviglio By Night

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Treviglio By Night Basilica di San Martino

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Treviglio Dicembre 2009

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Dicembre 2009
Una tipica cascina bergamasca, costruita interamente in maniera artigianale e che ospita la Natività, è comparsa da domenica 6 dicembre 2009 in piazza Manara a Treviglio, proprio davanti alla basilica di San Martino.

«Elvio Premoli e i sò amìs (chei che i gà oia de fà amò érgot)» e sono, oltre a Elvio Premoli, (tra parentesi i «nomi d’arte») Luigi Lazzarini («al Lazarì»), Angelo Crippa («al Cripa»), Alessandro Crippa («Ale»), Fabio e Maurizio Premoli («al Cucciolo»), Alessandro Avogadri («Alex»), Emanuele Mangoni («al Mangù»), Agostino Baronchelli, Claudio Legnani («al Legnà») e Monica Premoli e Silvana Invernizzi («i dù sciure dele merende»).

«Elvio Premoli e i sò amìs (chei che i gà oia de fà amò érgot)» e sono, oltre a Elvio Premoli, (tra parentesi i «nomi d’arte») Luigi Lazzarini («al Lazarì»), Angelo Crippa («al Cripa»), Alessandro Crippa («Ale»), Fabio e Maurizio Premoli («al Cucciolo»), Alessandro Avogadri («Alex»), Emanuele Mangoni («al Mangù»), Agostino Baronchelli, Claudio Legnani («al Legnà») e Monica Premoli e Silvana Invernizzi («i dù sciure dele merende»).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È stata realizzata da un gruppo di cittadini trevigliesi coordinati da Elvio Premoli. Il gruppo di autori della capanna-cascina si sono ribattezzati «Elvio Premoli e i sò amìs (chei che i gà oia de fà amò érgot)» e sono, oltre a Elvio Premoli, (tra parentesi i «nomi d’arte») Luigi Lazzarini («al Lazarì»), Angelo Crippa («al Cripa»), Alessandro Crippa («Ale»), Fabio e Maurizio Premoli («al Cucciolo»), Alessandro Avogadri («Alex»), Emanuele Mangoni («al Mangù»), Agostino Baronchelli, Claudio Legnani («al Legnà») e Monica Premoli e Silvana Invernizzi («i dù sciure dele merende»).

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BEDOLINI, CARLO

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BEDOLINI, CARLO
(Caravaggio, 1877 – Treviglio, 1940)
Rivelò fin dai primi anni di vita una viva predisposizione per il disegno. Laureatosi in ingegneria a Torino nel 1901, manifestò la sua predilezione per un classicismo arricchito da elementi dell’Art Nouveau francese e della Secessione viennese, come nella progettazione del Teatro Filodrammatici di Treviglio, edificato nel 1904, e nel disegno della facciata del Teatro Amerighi di Caravaggio (1910). Per l’edilizia scolastica progettò l’asilo infantile di Castel Rozzone e la scuola elementare di Caravaggio mentre nel campo dell’edilizia residenziale collaborò per diversi anni alla progettazione delle case operaie di Treviglio. Fra le numerose abitazioni private da lui realizzate si ricordano la Villa Severgnini di Caravaggio, la Villa Anselmi di Treviglio e la Villa Pegurri di Sovere. Si distinse anche nell’architettura sacra: ampliò la chiesa parrocchiale di Castel Rozzone; a Treviglio edificò la cappella del cimitero civico, ristrutturò le cappelle dell’Assunta e dell’Immacolata nella basilica di San Martino e realizzò la facciata della chiesa dei Morti. Fondò e diresse per trent’anni a Treviglio la scuola di disegno e di costruzione per giovani operai. Capitano di fanteria al fronte italoaustriaco, fu decorato con una croce di guerra.

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Treviglio, mille anni per la torre campanile

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Treviglio, mille anni per la torre campanile

Da  : L’eco di Bergamo  Agosto 2008

Buon compleanno campanile di Treviglio. Buon compleanno soprattutto perché svetta da mille anni ovvero da 365mila giorni. La Cassa rurale nel volgere di poco più di un anno è riuscita ad organizzare una eccezionale festa per la torre-campanile, grazie al ministro alle Comunicazioni, Paolo Gentiloni Silveri che ha ritenute valide le motivazioni addotte e grazie a Poste Italiane, che ha provveduto ad organizzare le operazioni per l’emissione di un francobollo celebrativo del valore di € 0,60. Sabato 30 e domenica 31 agosto 2008 a Treviglio saranno giornate di annulli postali. Sabato 30 l’emissione dello speciale francobollo appartenente alla serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato al millenario Campanile di Treviglio.Poste Italiane attiverà un servizio postale temporaneo con annullo speciale figurato presso l’ufficio postale di Treviglio Centro in viale Monte Grappa 20 dalle ore 8.30 alle re 12.30. Domenica 31 giornata intensa di avvenimenti promossi dalla Cassa Rurale nello Sportello Famiglia e Giovani in via San Martino 13 a Treviglio: dalle 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30 annullo speciale del francobollo celebrativo da apporre sulle cartoline contenute negli speciali folder fatti realizzare dalla Cassa in mille esemplari e numerati. Il timbro dell’annullo è quello fatto realizzare dalla Banca per celebrare i mille anni del Campanile e i 115 anni di vita della Cassa.

Durante la giornata nel Cortile interno della Casa del Socio in via San Martino 11 sempre a Treviglio, sarà possibile degustare gratuitamente i prodotti tipici della Bergamasca serviti da Agripromo e da Fiera Agricola Treviglio.

E’ pur1399-campanile-treviglioe in programma la degustazione del gelato di melone e del melone di Calvenzano e dei biscotti del Campanile a cura del Caffè Milano di Treviglio.Il francobollo è stampato dall’Officina Carte Valori dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. in calcografia su carta fluorescente, non filigranata; formato carta: mm 40×80; formato stampa: mm36x44; dentellatura: 13x13e1/4; colori: monocromia; tiratura: tremilioni e 500mila esemplari: foglio: venticinque esemplari, valore € 15,00. La vignetta raffigura il Campanile annesso alla Basilica di San Martino e di Santa Maria Assunta. Bozzettista e incisore Antonio Saliola.(29/08/2008)

 

 

 

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1500 immagini di Treviglio

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1500 immagini di Treviglio

 

600 immagini di Treviglio di ieri e di oggi.

Le origini di Treviglio

Le origini di Treviglio risalgono all’epoca del Medioevo, quando tre borgate già esistenti, si unirono tra di loro, a scopo difensivo, delineando la nascita di Treviglio, appunto “Tre Ville”.

Il Borgo era di modeste dimensioni, venne fortificato e circonadato con mura difensive e munito di tre porte, collocate in direzione delle tre preesistenti borgate, Cusarola, Pisgnano e Portoli, e al centro di Treviglio vennero edificate la Chiesa e il Municipio.La storia conferma che a Treviglio sorse da un nucleo centrale fortificato, detto “Castrum Vetus” ossia “Vecchio Castello”

e che era ubicato tra le attuali piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli Galliari ed aveva un piccolo accesso sito nell’attuale vicolo Teatro. Il Castrum Vetus, ovvero il castello vecchio, non identifica un castello, bensì una zona fortificata con mura, munito di torri e di una porta d’ingresso, circondata da un fossato.Successivamente la crescita della popolazione fece sì che sorgessero successivamente cinte murarie a difesa della prosperità cittadina.

La Torre Civica

Nel 1008 fu eretta una alta torre d’osservazione nel centro del borgo allo scopo di controllare l’eventuale arrivo di nemici. Nel corso dei secoli successivi (tra il XVI e il XVII secolo), durante i lavori di restauro della vicina Basilica di San Martino, la Torre Civica venne unita alla chiesa per divenirne l’attuale campanile.

Di stile gotico lombardo, alto 62 metri, il Campanile di Treviglio è il simbolo
il soggetto del francobollo da 0,60€ uscito il 30 agosto 2012 nell’ambito della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.

Storia Arte Cultura
Lungo la via Roma è possibile scorgere una particolare diversificazione tipologica negli
edifici: si affiancano cortili con portici e logge a cortili con distribuzione a ballatoio.
La maggior parte delle facciate è arricchita con elementi decorativi, databili ai sec. XIX e
XX, segno di un benessere economico dovuto alla particolare vocazione della via: quella
di essere “spina commerciale privilegiata”. Il passato antico della via è visibile
nell’ortogonalità con le vie laterali: chiaro segno permanente della presenza della
centuriazione romana in centro storico.
Va Roma prosegue in rettilineo con via Rozzone, imboccando la quale ci si ritrova nella
porzione sud di via Carcano: qui era anticamente ubicata Casa Federici (civico 19),
costruzione del sec. XV, di cui si conserva memoria in una lapide incastonata in prospetto.
In fondo alla via Carcano è visibile l’ingresso del complesso in passato occupato dalle
Madri Canossiane, oggi sede della Cassa Rurale.
Dalla via dè Federici si prosegue per via S. Martino, una delle quattro strade principali del
centro storico, che conduceva a Porta Nuova. Il nome di “Porta Nuova” deriva dal fatto che
la porta fu l’ultima in ordine di tempo a essere realizzata.Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni – ed. Clessidra 2002

Visitare Treviglio ( da Bergamo News )Secondo comune bergamasco per numero di abitanti dopo il capoluogo, Treviglio si trova nella media Pianura Padana, a circa 20 chilometri in direzione sud da Bergamo: fondata nel corso dell’alto medioevo per scopi difensivi, la cittadina oggi rappresenta un punto strategico nel crocevia di strade e ferrovie che la collegano con Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Milano.

La basilica di San Martino La basilica di San Martino fu edificata nel 1008 dove sorgeva la chiesa preromanica dell’Assunta, e subì diversi interventi di ampliamento nel corso dei secoli. La basilica presenta elementi architettonici tipici dello stile gotico lombardo dovuti a un primo ampliamento, mentre la facciata attuale è stata realizzata del 1740 dall’architetto Giovanni Ruggeri secondo lo stile barocco. Nella navata destra, accanto alla zona presbiterale, è collocato il Polittico di Zenale e Butinone, risalente al 1485, una delle opere più importanti del rinascimento lombardo, in quanto segna il passaggio tra il gotico e il rinascimentale. La basilica offre anche diverse opere di Cavagna, Procaccini e Montalto oltre ad un pregevole Fonte Battesimale del 1529. Il campanile in stile gotico lombardo della basilica è conosciuto come simbolo della città di Treviglio poiché, grazie ai sui 60m di altezza è visibile a chilometri di distanza. Nel corso dei secoli è stato un punto di riferimento sia per scopi religiosi sia civili e militari, in quanto era usato per le segnalazioni di pericolo dai vicini comuni.

Il santuario della Madonna delle Lacrimel santuario della Madonna delle Lacrime fu costruito a partire dal 1594 a seguito del miracolo della madonna che, piangendo, salvò Treviglio dall’avanzata francese. Alla costruzione del santuario hanno lavorato grandi artisti come l’architetto caravaggino Fabio Mangone, autore dell’altare maggiore. Si può salire sull’altare e tramite splendidi gradini in marmo si riesce ad andare proprio sotto al quadro della venerata immagine della Madonna delle lacrime, sotto al quale sono tuttora conservate la spada e l’elmo del visconte di Lautrec. E’ consigliata inoltre la visita della “cripta magica” sotto il santuario.

La biblioteca civica di TreviglioLa biblioteca civica di Treviglio, fondata nel 1861, e intitolata all’abate trevigliese Carlo Cameroni (Treviglio 1793 Torino 1862), figura importante del Risorgimento italiano, per aver egli donato, pochi mesi prima di morire, la propria libreria alla città d’origine affinché venisse costituita una biblioteca pubblica. Alla morte di Cameroni, il Comune accetto il lascito e apri la biblioteca alla cittadinanza. Sul nucleo librario di Cameroni, ricco di 4176 volumi, crebbe la biblioteca, che si arricchi col tempo di alcune importanti acquisizioni librarie e documentarie: in alcuni casi fondi antichi in possesso del Comune, in altri donazioni di illustri personaggi trevigliesi.

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“Treviglio: storia, arte e cultura”

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“Treviglio: storia, arte e cultura”

Le origini di Treviglio risalgono all’epoca del Medioevo, quando tre borgate già esistenti, si unirono tra di loro, a scopo difensivo, delineando la nascita di Treviglio, appunto “Tre Ville”. Il Borgo era di modeste dimensioni, venne fortificato e circonadato con mura difensive e munito di tre porte, collocate in direzione delle tre preesistenti borgate, Cusarola, Pisgnano e Portoli, e al centro di Treviglio vennero edificate la Chiesa e il Municipio.

La storia conferma che a Treviglio sorse da un nucleo centrale fortificato, detto “Castrum Vetus” ossia “Vecchio Castello” e che era ubicato tra le attuali piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli Galliari ed aveva un piccolo accesso sito nell’attuale vicolo Teatro.

Il Castrum Vetus, ovvero il castello vecchio, non identifica un castello, bensì una zona fortificata con mura, munito di torri e di una porta d’ingresso, circondata da un fossato.Successivamente la crescita della popolazione fece sì che sorgessero successivamente cinte murarie a difesa della prosperità cittadina.

La Torre Civica

Nel 1008 fu eretta una alta torre d’osservazione nel centro del borgo allo scopo di controllare l’eventuale arrivo di nemici. Nel corso dei secoli successivi (tra il XVI e il XVII secolo), durante i lavori di restauro della vicina Basilica di San Martino, la Torre Civica venne unita alla chiesa per divenirne l’attuale campanile.

Di stile gotico lombardo, alto 62 metri, il Campanile di Treviglio è il simbolo
il soggetto del francobollo da 0,60€ uscito il 30 agosto 2012 nell’ambito della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.

Storia Arte Cultura
Lungo la via Roma è possibile scorgere una particolare diversificazione tipologica negli
edifici: si affiancano cortili con portici e logge a cortili con distribuzione a ballatoio.
La maggior parte delle facciate è arricchita con elementi decorativi, databili ai sec. XIX e
XX, segno di un benessere economico dovuto alla particolare vocazione della via: quella
di essere “spina commerciale privilegiata”.

Il passato antico della via è visibile
nell’ortogonalità con le vie laterali: chiaro segno permanente della presenza della
centuriazione romana in centro storico.
Va Roma prosegue in rettilineo con via Rozzone, imboccando la quale ci si ritrova nella
porzione sud di via Carcano: qui era anticamente ubicata Casa Federici (civico 19),
costruzione del sec. XV, di cui si conserva memoria in una lapide incastonata in prospetto.
In fondo alla via Carcano è visibile l’ingresso del complesso in passato occupato dalle
Madri Canossiane, oggi sede della Cassa Rurale.

Dalla via dè Federici si prosegue per via S. Martino, una delle quattro strade principali del
centro storico, che conduceva a Porta Nuova. Il nome di “Porta Nuova” deriva dal fatto che
la porta fu l’ultima in ordine di tempo a essere realizzata.Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni – ed. Clessidra 2002

Visitare Treviglio ( da Bergamo News )Secondo comune bergamasco per numero di abitanti dopo il capoluogo, Treviglio si trova nella media Pianura Padana, a circa 20 chilometri in direzione sud da Bergamo: fondata nel corso dell’alto medioevo per scopi difensivi, la cittadina oggi rappresenta un punto strategico nel crocevia di strade e ferrovie che la collegano con Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Milano.

La basilica di San Martino La basilica di San Martino fu edificata nel 1008 dove sorgeva la chiesa preromanica dell’Assunta, e subì diversi interventi di ampliamento nel corso dei secoli. La basilica presenta elementi architettonici tipici dello stile gotico lombardo dovuti a un primo ampliamento, mentre la facciata attuale è stata realizzata del 1740 dall’architetto Giovanni Ruggeri secondo lo stile barocco.

Nella navata destra, accanto alla zona presbiterale, è collocato il Polittico di Zenale e Butinone, risalente al 1485, una delle opere più importanti del rinascimento lombardo, in quanto segna il passaggio tra il gotico e il rinascimentale.

La basilica offre anche diverse opere di Cavagna, Procaccini e Montalto oltre ad un pregevole Fonte Battesimale del 1529. Il campanile in stile gotico lombardo della basilica è conosciuto come simbolo della città di Treviglio poiché, grazie ai sui 60m di altezza è visibile a chilometri di distanza. Nel corso dei secoli è stato un punto di riferimento sia per scopi religiosi sia civili e militari, in quanto era usato per le segnalazioni di pericolo dai vicini comuni.

I“Treviglio: storia, arte e cultura” l santuario della Madonna delle Lacrimel santuario della Madonna delle Lacrime fu costruito a partire dal 1594 a seguito del miracolo della madonna che, piangendo, salvò Treviglio dall’avanzata francese.

Alla costruzione del santuario hanno lavorato grandi artisti come l’architetto caravaggino Fabio Mangone, autore dell’altare maggiore. Si può salire sull’altare e tramite splendidi gradini in marmo si riesce ad andare proprio sotto al quadro della venerata immagine della Madonna delle lacrime, sotto al quale sono tuttora conservate la spada e l’elmo del visconte di Lautrec. E’ consigliata inoltre la visita della “cripta magica” sotto il santuario.

“Treviglio: storia, arte e cultura” La biblioteca civica di TreviglioLa biblioteca civica di Treviglio, fondata nel 1861, e intitolata all’abate trevigliese Carlo Cameroni (Treviglio 1793 Torino 1862), figura importante del Risorgimento italiano, per aver egli donato, pochi mesi prima di morire, la propria libreria alla città d’origine affinché venisse costituita una biblioteca pubblica.

Alla morte di Cameroni, il Comune accetto il lascito e apri la biblioteca alla cittadinanza. Sul nucleo librario di Cameroni, ricco di 4176 volumi, crebbe la biblioteca, che si arricchi col tempo di alcune importanti acquisizioni librarie e documentarie: in alcuni casi fondi antichi in possesso del Comune, in altri donazioni di illustri personaggi trevigliesi.

“Treviglio: storia, arte e cultura” Treviglio nel XV secolo di Luigi Minuti

Anche il travagliato XV°, come il precedente, è un secolo d’oro per Treviglio, crescono ricchezza e benessere e la città si riempie di edifici non più di legna ma di solidi mattoni, anche se abilmente frammisti ai sassi di fiume, ed in più a metà secolo, sorgono, in fretta e bene, le austere e più solide mura venete. La Basilica di S. Martino nuovamente viene accresciuta, i lavori a carico del Comune, prendono avvio nel 1481 e si protraggono per più di vent’anni, iniziati nel bel mezzo della Signoria degli Sforza, vengono ultimati all’inizio dell’occupazione francese, e splendide dovevano apparire la sua facciata gotica, i colonnati delle navate in mattoni rossi, e quel nuovo piccolo campanile che accarezza l’abside e che allora si poteva vedere anche dalla sua base.Forse i bei tempi antichi non sono mai esistiti se non nella nostra nostalgica fantasia ma se così non fosse quelli e non altri meritano menzione. Anche se non erano tempi pacifici, anzi, tutt’altro. Il secolo inizia con il primo Visconti a portare il titolo di Duca: Gian Galeazzo, che alla Comunità di Treviglio concede nuovi Statuti di ampia autonomia e che, come un fulmine, conquista un così vasto territorio che alla sua improvvisa morte, nel 1402, il figlio sopravvissuto, Giovanni Maria, farà fatica a conservarlo; ne manterrà una parte al prezzo di lunghe e sanguinose guerre, perderà Brescia, occupata da Giovanni Rozzone, condottiero trevigliese che gliela sottrae per un intero anno, poi la vende ad un altro condottiero, Pandolfo Malatesta da Rimini che nel 1421 la cederà alla Serenissima insieme al Bergamasco.

I Visconti tentano di riconquistarla ma sconfitti duramente nel 1426 perderanno definitivamente tutti i territori a nord del Fosso Bergamasco e al di là del fiume Oglio. Vicino alla metà del secolo ecco che la dinastia dei Visconti si estingue, Treviglio e la Geradadda nel frattempo però sono sotto i Veneti ed iniziano un balletto che più volte si ripeterà: dai milanesi ai veneti e viceversa, poi il cinquantennio Sforza, un lungo periodo di prosperità, indi tutto daccapo, eppure tra tante difficoltà Treviglio cresce e si pone quale eccezione nel panorama desolante del tempo dove gran parte dei paesi della Calciana e della Geradadda, da Pumenengo a Rivolta erano stati messi a ferro e fuoco, Treviglio, terra libera, rimase incredibilmente indenne.

Nel bel mezzo della Signoria Sforzesca, al tempo di Galeazzo Maria (1468-1476), Treviglio viene attraversata da un fastoso corteo che scorta il Re di Danimarca, forse il corteo più memorabile che si sia mai visto dalle nostre parti, eccone la descrizione fatta dal cronista danese Holstein, trascritta sui suoi ‘quaderni’ da Ildebrando Santagiuliana: Lo storico e folcloristico corteo è immortalato sulle pareti del Castello di Malpaga dove il Re sostò quale ospite di Bartolomeo Colleoni col quale concertò le modalità del passaggio dalle terre della Serenissima a quelle del Duca di Milano.

Avevamo in precedenza accennato alle visite in Treviglio di altri personaggi illustri, dal Papa san Martino V all’imperatore Sigismondo, a San Bernardino da Siena, ma dietro tutto questo via vai vi era un personaggio: Uberto Decembrio di Vigevano podestà di Treviglio, segretario ducale, poeta, figlio d’arte. Fu lui a comporre, nel 1418, su incarico del Duca Filippo Maria, un poemetto in onore di Martino V papa, (il poemetto è tuttora conservato all’Ambrosiana).

L’anno dopo ricevette l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo, anche lui personaggio epocale, e all’imperatore fa inaugurare nientemeno che una nuova porta d’ingresso alla città (Porta Nuova) e chissà cos’altro avrebbe fatto se non fosse prematuramente morto nell’anno 1427 qui in Treviglio nell’esercizio delle sue funzioni podestarili. Non si conoscono i particolari del funerale, è noto invece che viene trasportato in Milano e seppellito nientemeno che in Sant’Ambrogio nelle cui vicinanze possedeva un casa.La famiglia dei Decembrio non è come quella dei Della Pusterla, la loro nobiltà non è di sangue ma di equilibrato servizio ai potenti ed allo stesso tempo al popolo, e anche di lettere. Era di certo notevole la considerazione di cui godeva nella metropoli ambrosiana, tanto da usufruire del privilegio della sepoltura nella prestigiosa Basilica di S. Ambrogio, infatti, oltre ad Uberto il figlio Candido Decembrio, qui seppellisce la figlia adottiva Costanza nell’anno 1458, poi seppellisce la prima moglie Caterina nel 1464, e quando muore nell’anno 1477, il 12 novembre viene a sua volta seppellito nell’atrio di Sant’Ambrogio accanto al Podestà suo padre il cui sarcofago tardo gotico si erge tuttora maestoso a destra della porta principale della basilica ambrosiana.

Nel corso del XV secolo Treviglio si arricchisce di nuove case, sono le residenze delle famiglie importanti del tempo, tra queste i Della Piazza, Federici e Zenale, esse compendiano, come corona, il complesso basilicale di san Martino e all’interno della rinnovata Basilica, quale sigillo di quest’epoca d’oro, viene posto il Polittico di Zenale e Butinone, capolavoro dell’epoca di mezzo ed anticipo del migliore Rinascimento.

Durante la sua presenza in città, San Bernardino da Siena promosse la realizzazione del convento e della Chiesa dell’Annunziata, su di un’area messa a disposizione dal Comune nel 1441, già nell’anno 1443 era pronto il convento e nel 1465 si consacrò la chiesa per lungo tempo affidata ai Padri Francescani Riformati. Il luogo crebbe nella considerazione dell’intero Ordine di San Francesco tanto che ebbe ad ospitare il Capitolo unificato dei Francescani Osservanti e di quelli Riformati.Il convento dell’Annunciata sopravvissuto alle soppressioni austriache di Giuseppe II, soccombette sotto Napoleone nel 1810. Acquistato dall’industriale Graffelder nel 1845 fu trasformato in filanda di lino e cotone, che il Comune valorizzò facendovi passare vicino nel 1915, il nuovo Viale per Brescia, ma non bastò la messa in vetrina, il complesso non sopravvisse agli sconvolgimenti indotti dal primo dopoguerra e cessò l’attività nel 1923. Trasformato, ancora, in sede della prestigiosa Scuola Agraria Cantoni, è stato sul finire del XX secolo totalmente inglobato nell’Istituto Tecnico Commerciale Guglielmo Oberdan.

“Treviglio: storia, arte e cultura” I Probi contadini”

Nel 1901 venne istituita la Società dei Probi Contadini, ad opera dei conti Piazzoni e di Monsignore Ambrogio Portaluppi che riuniva contadini della frazione del Castel Cerreto e delle Battaglie.

Era composta in origine da 113 soci (passati poi a 140) e gestiva ben 541 ettari di suolo agricolo nelle vicinanze, in precedenza proprietà, per eredità dei Piazzoni, dell’Orfanatrofio di Bergamo (affidato, a partire dal 1903, ai Padri Giuseppini perché realizzassero una colonia agricola, del tipo di quelle funzionanti in altre loro istituzioni). La proprietà della terra divenne così collettiva e fu attribuita ai capifamiglia.

Tale associazione si proponeva anche di sviluppare un’agricoltura meccanizzata legata all’industri ed all’introduzione dei concimi chimici. Tra le varie coltivazioni praticate vi era anche quella del tabacco.Da tutta Italia ed anche da vari paesi d’Europa e del mondo si giungeva al Cerreto per visitare e studiare l’opera della Società.

Citiamo ad esempio dalla Francia una delegazione del Ministero per l’Agricoltura guidata dal Conte De Saint Cyr, seguita nel tempo dal Rettore e Docenti dell’Università di Grenoble e poi dai dirigenti dell’Unione sindacale di Lione. Dalla Spagna venne una rappresentanza dell’Università di Salamanca, presieduta dal Prof. Moran. Il Governo argentino inviava un gruppo di studio guidato dall’ing. Thornos.

La Dieta russa mandava una Commissione di parlamentari, capitanati dal Sen. Principe Wladimir Sabler di Pietroburgo. Etc.L’esperimento cerretano suscitò persino l’interesse di Leone Tolstoy che ebbe a trattare il problema delle cooperative agricole nel suo romanzo “Anna Karenina”.Ottemperando alle volontà testamentarie della contessa Emilia l’Orfanotrofio di Bergamo chiamò al Cerreto i Padri della Congregazione di San Giuseppe.

Seguendo i dettami del loro fondatore, il milanese Paolo Motta, che li voleva dediti all’inculturamento gratuito dei giovani, questi vi gestirono un convitto professionale, istruendovi i giovani orfani della Bergamasca con propensioni all’agricoltura.

Più volte fu ospite allora dei R.R. Padri il semplice Prof. don Angelo Roncalli, futuro Giovanni XXIII. A cavallo delle due Guerre Mondiali la Frazione conobbe le fulgide figure di don Giuseppe Boffi e Suor Chiara Spreafico: santità ed operosità al servizio dei Cerretani.dal sito : www.serit.net

 “Treviglio: storia, arte e cultura”

Documenti/Curiosità

Treviglio : Beni Culturali

Dizionario Dialetto Treviglio

La Storia di Treviglio  pagina in allestimento

“Treviglio: storia, arte e cultura”

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Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

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Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni

Ed. Clessidra 2002
I primi documenti che rilevano l’esistenza di Treviglio risalgono al X sec.

Ma alcuni rilevamenti archeologici permettono di supporre la presenza di agglomerati sparsi già in epoca romana imperiale, il nome “Treviglio” viene infatti tradizionalmente fatto derivare da tre villae. Tale ipotesi trova ulteriore conferma nel tracciato viario, il cui andamento ortogonale è ascrivibile alla matrice della centuriazione che i Romani impressero nel denominato ager bergomensis in età augustea. 

Alla caduta dell’Impero Romano, le tre villae (Portoli, Pisgnano e Cusarola) siraggrupparono intorno ad un oppidum o forse ad un tempio (che la tradizione vuole esserestato dove oggi sorge la Basilica di S. Martino), oppure intorno al centro di scambi commerciali, il foro, (che gli storici collocano dove oggi si trova la Cassa Rurale).

In epoca Alto Medievale gli abitanti delle villae edificarono un sistema fortificato entro cui rifugiarsi in caso di pericolo : sorse così il nucleo più antico di Treviglio, il castrum vetus, le cui tracce sono ancora oggi visibili in piazza Manara, piazza Garibaldi e via Galliari.

Gli abitanti delle tre villae dettero origine ognuno al proprio vicus, cioè quartiere, con leggi e regolamenti: nacquero così le “vicinanze” che,  intorno all’anno Mille,si riunirono e fondarono il Comune, che si pose sotto la protezione del Monastero milanese di S. Simpliciano e  venne riconosciuto  dall’imperatore  Enrico IV nel 1081.

Nel sec. XI  Treviglio  era un borgo forte,  il cui abitato corrispondeva  all’attuale centro storico,  ed era ben  difeso da un triplice fossato  lungo il quale di aprivano quattro “porte”: Zelute (a nord),  Torre (a ovest),  Filagno (a sud)  e de Oriano (a est).

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Nel corso del sec. XIV Treviglio si rafforzò come Comune libero ed indipendente,
ottenendo conferma dei propri privilegi dall’imperatore Enrico VII che, nel 1311 concesse di derivare l’acqua dal Brembo per l’irrigazione dei campi. Nel 1332, con la sottomissione ai Visconti,  Treviglio dovette rinunciare alla propria sovranità politica, ma non a quella amministrativa, e infatti nel 1392  vennero promulgati gli Statuta Castra Trivilii, strumento legislativo ufficiale della Comunità.

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Paolo Oreni

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da :www.oreni.org

Definito dal Süddeutsche Zeitung «Giovane artista italiano pieno di promesse e di talenti geniali, un miracolo di tecnica con una precisione fenomenale che cerca ancora un suo eguale», Paolo Oreni nasce a Treviglio nel 1979 e inizia a undici anni lo studio dell’organo e della composizione organistica con il Maestro G. W. Zaramella, presso l’Istituto Pareggiato “Gaetano Donizetti” di Bergamo.paolore
Grazie alle borse di studio conferitegli dal Ministero della Cultura di Lussemburgo, dal Comune e dalla Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, prosegue dal 2000 i suoi studi musicali al Conservatorio Nazionale di Lussemburgo, dove, nel 2002, ottiene il primo premio al concorso internazionale “Prix Interrégional-Diplôme de Concert”, prestigioso diploma mitteleuropeo.
Beneficia inoltre dei preziosi consigli di diversi Maestri di fama internazionale, in particolare Jean-Paul Imbert e Lydia Baldecchi Arcuri, con la quale approfondisce parallelamente il repertorio pianistico. Decisivo per la sua formazione è l’incontro col Maestro Jean Guillou, durante le numerose Masterclasses ai grandi organi della Tonhalle a Zurigo e della Chiesa di St. Eustache a Parigi (Stiftung für Internationale Meisterkurse für Musik).
Vincitore di vari concorsi internazionali, nel Giugno 2004 risulta finalista e vincitore di una Menzione al Concorso Internazionale “Ville de Paris”, a cui hanno partecipato 60 organisti da tutto il mondo.

Ha suonato in duo con prime parti soliste dell’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, in formazioni da camera e con orchestra sinfonica (Orchestra Stabile Gaetano Donizetti di Bergamo, Orchestra Sinfonica “laVerdi” di Milano, Jeune Orchestre de Paris, Orchestra Haydn di Bolzano, Symphonisches Orchester Zürich, Bochumer Symphoniker…)download e continua un’intensa carriera concertistica, con una media di 100 concerti annuali, che lo porta a suonare regolarmente in alcuni fra i più prestigiosi Festival musicali ed organistici internazionali in Italia (Filarmonica di Trento, Sala Alfredo Piatti di Bergamo, Sala Bossi – Conservatorio di Bologna, Settimane Musicali Mahleriane di Dobbiaco, Gioventù Musicale d’Italia, Istituto Franz Liszt; Cattedrali di Abano Terme, Bergamo, Bolzano,Como, Cremona, Cuneo, Fabriano, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Parma, Vicenza…), Svizzera (Bern, Lugano, Tonhalle – Zürich…), Francia (Cattedrali di Albi, Alpe d’Huez, Bordeaux, Carcassonne, La Ciotat, Le Havre, Marseille, Talence, Route des Orgues in Lorena…), a Parigi (Cattedrale di Notre-Dame, American Church, La Madeleine, Notre-dame des Blancs-manteaux, St. Clothilde, St. Eustache, St. Roch, Auditorium Olivier Alain…), Lussemburgo, Germania (Audimax – Bochum, Konzerthaus – Dortmund, Cattedrali di Berlin, St. Joseph – Bonn-Beuel, Dresden, Düsseldorf, Frankfurt, Köln, München, Passau, Stuttgart, Basilica di Ottobeuren…), Austria (Organo di Bruckner a St. Florian-Linz, Salzburg, Wien…), Inghilterra (Cattedrali di Birmingham, Edinburgh, London…), Olanda, Danimarca, Svezia, Spagna, Finlandia, Albania, Israele, Polonia. .
Dal 2006 è regolarmente invitato a tenere Masterclasses sull’improvvisazione e il repertorio organistico da Bach ai contemporanei per la Diocesi di Monaco di Baviera, nella prestigiosa Basilica di Ottobeuren nell’estate 2011 e, nell’Agosto 2012, alla celebre Accademia Internazionale del Duomo di Altenberg.

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Chiesa San Martino

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Chiesa San Martino

Pianta della Basilica di San Martino Treviglio 

chiesa s.martino 1chiesa s.martino 2

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La Gatta : la rivalità tra Treviglio e Caravaggio

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La Gatta : la rivalità tra Treviglio e Caravaggio

La rivalità tra le due città è nota ed ha origini lontanissime. La causa di tutto questo è : La GATTA. La Gatta è un bassorilievo ed era un cippo di confine che delimitava appunto i limiti tra Treviglio e Caravaggio L’opera fu a lungo oggetto di contenziosi tra le due città , da quando fu rinvenuta lungo il confine tra i due paesi nel 1392 nell’attuale Via Caravaggio sulla strada statale 11. Negli statuti del 1392 denominata via Caravagli.Da questa data risale la rivalità tra le due città che s’inasprì al punto che persino San Bernardino da Siena intervenne predicando la pace tra i due contendenti. La Gatta era motivo d’orgoglio Trevigliese al punto che l’originale, murata per alcuni secoli in un vicolo di Via Messaggi, è conservata oggi presso il museo civico e sulla facciata del palazzo antistante la Basilica è esposta una copia Nel 1861 avvenne il primo furto della Gatta dai Caravaggini ai danni dei Trevigliesi. Ritornata in possesso di Treviglio , non si sa quando e come , nel 1953 i Caravaggini se la ripresero ancora una volta , ma con un atto alquanto gogliardico i Trevigliesi la riconquistarono. I trevigliesi se la ripresero dopo un bombardamento aereo di caramelle, rotoli di carta igienica e galline appese al paracadute fra l’allegria di entrambe le parti.

La Gatta : la rivalità tra Treviglio e Caravaggio

La Gatta : la rivalità tra Treviglio e Caravaggio

Archivio storico ” La Stampa ” Torino

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Treviglio 1959 Piazza Manara

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Treviglio 1959 Piazza Manara , Palazzo Comunale Basilica di San Martino

Treviglio 1959 Piazza Manara

Treviglio 1959 Piazza Manara Treviglio Amarcord- Treviglio 1959 Piazza Manara , Palazzo Comunale Basilica di San Martino

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Treviglio Amarcord Di Tutto e di Più

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Treviglio : Via Bernardino Butinone

Dizionario del Dialetto di Treviglio

Ermanno Olmi

Piazza Garibaldi

Villa Ida

I proprietari del Bar Teatro

Cartolina Treviglio

Treviglio in cartolina.  

T u t t o T r e v i g l i o 

Treviglio : Schola Cantorum Giugno 1996

Bruno Manenti

Trento Longaretti

 

 

 

1 5 0 0 Immagini di Treviglio

 

 

Mandelli Mariella

Treviglio anno dopo anno

             Metamorfosi

            Piazza Garibaldi .1960

Albero degli Zoccoli

Via Mazzini / Largo 1° Maggio

ex Upim Treviglio

È morto a cento anni Trento Longaretti

Personaggi Trevigliesi

Mandelli Mariella

Le Rogge Trevigliesi

Palpaquaie ( Treviglio Amarcord )

     Dizionario  dialetto trevigliese 

 Basilica di San Martino

ex Upim Treviglio

dove è finito l’obelisco di via Cavallotti?

Trevigliese 1907

‘L cantù d’ì telemòre

 

….cambiamenti….

….la fine del Teatro

….Trevigliesi in serie A…..

…Andrea Verga, senatore…..Giacomo Sangalli

in visita alla Same

 

Treviglio che passa

Arturo Prandina

Correva l’anno 1522

1978 :Palma d’Oro al Festival di Cannes per «L’albero degli zoccoli»

Same ieri ed oggi

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Treviglio : Torre Civica

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Nel 1008 fu eretta una alta torre d’osservazione nel centro del borgo allo scopo di controllare l’eventuale arrivo di nemici.

Nel corso dei secoli successivi (tra il XVI e il XVII secolo), durante i lavori di restauro della vicina Basilica di San Martino, la Torre Civica venne unita alla chiesa per divenirne l’attuale campanile.

Dall’alto dei suoi 68 metri il monumento poi faceva parte di un ingegnoso sistema di comunicazione che comprendeva anche i campanili di Caravaggio e Mozzanica.

Dalla sponda del Serio a quella dell’Adda con specchietti e fuochi correvano gli allarmi sull’arrivo degli eserciti stranieri.

Un sistema in uso fino all’800 che nel 1797 salvò Treviglio dalla furia dell’esercito rivoluzionario francese.

Un fuoco acceso accidentalmente sul campanile fu scambiato per il segnale che la città era caduta e l’ Armée prese la strada di Bergamo.

Treviglio : Torre Civica

Treviglio : Torre Civica

Di stile gotico lombardo, alto 62 metri, il Campanile di Treviglio è il simbolo
il soggetto del francobollo da 0,60€ uscito il 30 agosto 2012 nell’ambito della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.

 

 

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Trevigliesi del passato

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Trevigliesi di Ieri
 Personaggi , sportivi artisti e politici del passato che sono nati o vissuti a Treviglio e che hanno fatto conoscere la nostra città in tutto il mondo. Andrea Verga, Giulio Setti , Camillo Terni ed altri………

BERNARDO ZENALE (Treviglio, 1461 – Milano, 1526)

 

Apprese forse l’arte della pittura dal concittadino Bernardino Butinone. Nel 1481 faceva parte della corporazione milanese di San Luca, della quale in seguito fu canevario. Si associò al Butinone nell’esecuzione di vari lavori, fra i quali le decorazioni della navata di Santa Maria delle Grazie a Milano e il famoso polittico della basilica di San Martino a Treviglio. Fu chiamato con altri artisti da Ludovico il Moro ad ornare la Sala della Balla nel Castello Sforzesco e dalla fabbriceria del duomo di Milano ad eseguire un modello in legno del duomo stesso, modello tuttora esistente. Fu architetto progettista della chiesa milanese di Santa Maria presso San Celso, della quale diresse la fabbrica fino alla morte. Gli storici antichi gli attribuirono un trattato di prospettiva. Fu consultato dal consorzio della Misericordia Maggiore di Bergamo per la costruzione del coro ligneo della basilica di Santa Maria Maggiore. Nonché per le chiese milanesi, lo Zenale dipinse anche in edifici sacri di Brescia e di Varese ma molte pitture sue sono da considerarsi perdute. Noto è il suo trittico conservato nel museo della basilica di Sant’Ambrogio a Milano.

Pietro Mentasti

Piero Mentasti (Treviglio, 15 maggio 1897 – Venezia, 24 settembre 1958) è stato un politico e partigiano

 

 

Da Wikipedia

Bernardino Butinone (Treviglio, 1450 – notizie fino al 1510 circa) Figlio di Jacopo da Treviglio e allievo di Vincenzo Foppa, fu tutore del Bramantino e collaborò con Bernardo Zenale. Dal 1491 al 1493 i due pittori lavorarono insieme nella volta Grifi di San Pietro in Gessate a Milano, gravemente danneggiati nel 1943. Il loro capolavoro fu il polittico di San Martino a Treviglio, considerato universalmente la maggiore opera del Quattrocento lombardo, commissionato nel 1485 e non del tutto pagato nel 1507

 

Маdonna con Bambino(1490) Pinacoteca di Brera.

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Un Tuffo nel Passato

Treviglio Amarcord

Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. 
Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni.
email: [email protected]
Buon Amarcord a tutti !!