Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città. Da un’idea di Virginio Monzio Compagnoni. email: [email protected] Buon Amarcord a tutti !!
Palazzo Galliari Treviglio (BG) – Architetture – Lombardia .
1909 – Treviglio piazza garibaldi
Treviglio Via Libertà
Treviglio parcheggio Turro
Basilica di Treviglio
Stazione tram Treviglio
Via Roma, Treviglio
Treviglio 2012 : Concerto in Piazza Santuario ( Foto di Marco Falchetti )
Treviglio 2012 : Concerto in Piazza Santuario ( Foto di Marco Falchetti )
Treviglio 2012 : Concerto in Piazza Santuario ( Foto di Marco Falchetti )
Treviglio 2012 : Concerto in Piazza Santuario ( Foto di Marco Falchetti )
Treviglio : Le foto di Luigi Ferrari
Treviglio : Le foto di Luigi Ferrari
Cantù Culècc
1985 treviglio
Treviglio : Le foto di Luigi Ferrari
Treviglio : Le foto di Luigi Ferrari
Treviglio : Le foto di Luigi Ferrari
Via Roma Treviglio
mobilificio in via Galliari – Treviglio Amarcord Bestetti & Proserpio
Treviglio : le foto di Luigi Ferrari.. e altro.
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cinema ariston
mercato anni 70
Treviglio : le foto di Luigi Ferrari.. e altro.
1909 Piazzale Mercato – Treviglio Amarcord
obelisco
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bar pilly
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giacomo cartù
trento longaretti
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viale de gasperi
vigile Martini
Prof. Parolari , Luigi Ferrari
Pallavolo ex upim
treviglio via libertà
treviglio santuario
treviglio collegio degli angeli
Luigi Ferrari Bellagente Graziano
Treviglio 1985 : La Grande Nevicata ( foto di Luigi Ferrari )
treviglio anni 70
I cortili di Treviglio
i scagne de San Martì – Treviglio Amarcord
Zeduro via roma treviglio
I cortili di Treviglio
treviglio anni 70
Treviglio 1985 : La Grande Nevicata ( foto di Luigi Ferrari )
Via Felice Cavallotti
Via Felice Cavallotti
TREVIGLIO VIA ROMA
Treviglio piazza Manara
treviglio vintage amarcord
http://virgi.altervista.org/
trevigliese 1967 -68
treviglio via galliari
treviglio via sangalli
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treviglio amarcord vintage
Giacinto Facchetti
Giacinto Facchetti
Giacinto Facchetti
I cortili di Treviglio
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Via Portaluppi
Edicola
Panorama
Stazione Treviglio
Via Verga
Via Verga
treviglio amarcord
http://virgi.altervista.org/
Via Verga
Via Verga
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Piazza Garibaldi
Facchetti treviglio amarcord
Piazza Mercato
Viale Filagno
Tramway
Treviglio Via Felice Cavallotti
1 9 7 2 Treviglio veduta aerea Treviglio Amarcord
1954 Dipendenti Cassa Rurale di Treviglio
Treviglio Via Roma
filagno
santusti
revellino
Filodrammatici
1947 Treviglio largo 1° maggio – Treviglio Amarcord
Acquedotto
Campione d’Europa
Via F.Cavallotti
Via F.Cavallotti
Via F.Cavallotti
Via F.Cavallotti
Via F.Cavallotti
Treviglio : Ex Upim .. attuale piazza Garibaldi
Treviglio : Ex Upim .. attuale piazza Garibaldi
Santuario Treviglio
Santuario Treviglio
Treviglio Largo Vittorio Emanuele
Treviglio Largo Vittorio Emanuele
Treviglio Largo Vittorio Emanuele
Treviglio Piazza Manara
Amarcord1 9 7 1 Piazza Manara Treviglio Amarcord
Revellino Treviglio
Stazione Ovest Treviglio
Piazza Garibaldi Treviglio
Treviglio Piazza Insurrezione
1907 Via F.Cavallotti – Treviglio Amarcord
Treviglio Via Matteotti
Treviglio Stazione Centrale
Treviglio Piazza Insurrezione
Piazza Garibaldi Treviglio
Treviglio Piazza Del Popolo
Piazza L.Manara Treviglio
Piazza L.Manara Treviglio
Treviglio Stazione Ovest
Treviglio Piazza Insurrezione
Via XXV Aprile Treviglio
Santuario di Treviglio
Largo I° Maggio Treviglio
Via Portaluppi Treviglio
Marèlet Treviglio
Cerreto 1985
Treviglio 2006
600 immagini di Treviglio di ieri e di oggi.
Le origini di Treviglio
Le origini di Treviglio risalgono all’epoca del Medioevo, quando tre borgate già esistenti, si unirono tra di loro, a scopo difensivo, delineando la nascita di Treviglio, appunto “Tre Ville”.
Il Borgo era di modeste dimensioni, venne fortificato e circonadato con mura difensive e munito di tre porte, collocate in direzione delle tre preesistenti borgate, Cusarola, Pisgnano e Portoli, e al centro di Treviglio vennero edificate la Chiesa e il Municipio.La storia conferma che a Treviglio sorse da un nucleo centrale fortificato, detto “Castrum Vetus” ossia “Vecchio Castello”
e che era ubicato tra le attuali piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli Galliari ed aveva un piccolo accesso sito nell’attuale vicolo Teatro. Il Castrum Vetus, ovvero il castello vecchio, non identifica un castello, bensì una zona fortificata con mura, munito di torri e di una porta d’ingresso, circondata da un fossato.Successivamente la crescita della popolazione fece sì che sorgessero successivamente cinte murarie a difesa della prosperità cittadina.
La Torre Civica
Nel 1008 fu eretta una alta torre d’osservazione nel centro del borgo allo scopo di controllare l’eventuale arrivo di nemici. Nel corso dei secoli successivi (tra il XVI e il XVII secolo), durante i lavori di restauro della vicina Basilica di San Martino, la Torre Civica venne unita alla chiesa per divenirne l’attuale campanile.
Di stile gotico lombardo, alto 62 metri, il Campanile di Treviglio è il simbolo
il soggetto del francobollo da 0,60€ uscito il 30 agosto 2012 nell’ambito della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.
Storia Arte Cultura
Lungo la via Roma è possibile scorgere una particolare diversificazione tipologica negli
edifici: si affiancano cortili con portici e logge a cortili con distribuzione a ballatoio.
La maggior parte delle facciate è arricchita con elementi decorativi, databili ai sec. XIX e
XX, segno di un benessere economico dovuto alla particolare vocazione della via: quella
di essere “spina commerciale privilegiata”. Il passato antico della via è visibile
nell’ortogonalità con le vie laterali: chiaro segno permanente della presenza della
centuriazione romana in centro storico.
Va Roma prosegue in rettilineo con via Rozzone, imboccando la quale ci si ritrova nella
porzione sud di via Carcano: qui era anticamente ubicata Casa Federici (civico 19),
costruzione del sec. XV, di cui si conserva memoria in una lapide incastonata in prospetto.
In fondo alla via Carcano è visibile l’ingresso del complesso in passato occupato dalle
Madri Canossiane, oggi sede della Cassa Rurale.
Dalla via dè Federici si prosegue per via S. Martino, una delle quattro strade principali del
centro storico, che conduceva a Porta Nuova. Il nome di “Porta Nuova” deriva dal fatto che
la porta fu l’ultima in ordine di tempo a essere realizzata.Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni – ed. Clessidra 2002
Visitare Treviglio ( da Bergamo News )Secondo comune bergamasco per numero di abitanti dopo il capoluogo, Treviglio si trova nella media Pianura Padana, a circa 20 chilometri in direzione sud da Bergamo: fondata nel corso dell’alto medioevo per scopi difensivi, la cittadina oggi rappresenta un punto strategico nel crocevia di strade e ferrovie che la collegano con Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Milano.
La basilica di San Martino La basilica di San Martino fu edificata nel 1008 dove sorgeva la chiesa preromanica dell’Assunta, e subì diversi interventi di ampliamento nel corso dei secoli. La basilica presenta elementi architettonici tipici dello stile gotico lombardo dovuti a un primo ampliamento, mentre la facciata attuale è stata realizzata del 1740 dall’architetto Giovanni Ruggeri secondo lo stile barocco. Nella navata destra, accanto alla zona presbiterale, è collocato il Polittico di Zenale e Butinone, risalente al 1485, una delle opere più importanti del rinascimento lombardo, in quanto segna il passaggio tra il gotico e il rinascimentale. La basilica offre anche diverse opere di Cavagna, Procaccini e Montalto oltre ad un pregevole Fonte Battesimale del 1529. Il campanile in stile gotico lombardo della basilica è conosciuto come simbolo della città di Treviglio poiché, grazie ai sui 60m di altezza è visibile a chilometri di distanza. Nel corso dei secoli è stato un punto di riferimento sia per scopi religiosi sia civili e militari, in quanto era usato per le segnalazioni di pericolo dai vicini comuni.
Il santuario della Madonna delle Lacrimel santuario della Madonna delle Lacrime fu costruito a partire dal 1594 a seguito del miracolo della madonna che, piangendo, salvò Treviglio dall’avanzata francese. Alla costruzione del santuario hanno lavorato grandi artisti come l’architetto caravaggino Fabio Mangone, autore dell’altare maggiore. Si può salire sull’altare e tramite splendidi gradini in marmo si riesce ad andare proprio sotto al quadro della venerata immagine della Madonna delle lacrime, sotto al quale sono tuttora conservate la spada e l’elmo del visconte di Lautrec. E’ consigliata inoltre la visita della “cripta magica” sotto il santuario.
La biblioteca civica di TreviglioLa biblioteca civica di Treviglio, fondata nel 1861, e intitolata all’abate trevigliese Carlo Cameroni (Treviglio 1793 Torino 1862), figura importante del Risorgimento italiano, per aver egli donato, pochi mesi prima di morire, la propria libreria alla città d’origine affinché venisse costituita una biblioteca pubblica. Alla morte di Cameroni, il Comune accetto il lascito e apri la biblioteca alla cittadinanza. Sul nucleo librario di Cameroni, ricco di 4176 volumi, crebbe la biblioteca, che si arricchi col tempo di alcune importanti acquisizioni librarie e documentarie: in alcuni casi fondi antichi in possesso del Comune, in altri donazioni di illustri personaggi trevigliesi.
Le origini di Treviglio risalgono all’epoca del Medioevo, quando tre borgate già esistenti, si unirono tra di loro, a scopo difensivo, delineando la nascita di Treviglio, appunto “Tre Ville”. Il Borgo era di modeste dimensioni, venne fortificato e circonadato con mura difensive e munito di tre porte, collocate in direzione delle tre preesistenti borgate, Cusarola, Pisgnano e Portoli, e al centro di Treviglio vennero edificate la Chiesa e il Municipio.
La storia conferma che a Treviglio sorse da un nucleo centrale fortificato, detto “Castrum Vetus” ossia “Vecchio Castello” e che era ubicato tra le attuali piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli Galliari ed aveva un piccolo accesso sito nell’attuale vicolo Teatro.
Il Castrum Vetus, ovvero il castello vecchio, non identifica un castello, bensì una zona fortificata con mura, munito di torri e di una porta d’ingresso, circondata da un fossato.Successivamente la crescita della popolazione fece sì che sorgessero successivamente cinte murarie a difesa della prosperità cittadina.
La Torre Civica
Nel 1008 fu eretta una alta torre d’osservazione nel centro del borgo allo scopo di controllare l’eventuale arrivo di nemici. Nel corso dei secoli successivi (tra il XVI e il XVII secolo), durante i lavori di restauro della vicina Basilica di San Martino, la Torre Civica venne unita alla chiesa per divenirne l’attuale campanile.
Di stile gotico lombardo, alto 62 metri, il Campanile di Treviglio è il simbolo
il soggetto del francobollo da 0,60€ uscito il 30 agosto 2012 nell’ambito della serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano”.
Storia Arte Cultura
Lungo la via Roma è possibile scorgere una particolare diversificazione tipologica negli
edifici: si affiancano cortili con portici e logge a cortili con distribuzione a ballatoio.
La maggior parte delle facciate è arricchita con elementi decorativi, databili ai sec. XIX e
XX, segno di un benessere economico dovuto alla particolare vocazione della via: quella
di essere “spina commerciale privilegiata”.
Il passato antico della via è visibile
nell’ortogonalità con le vie laterali: chiaro segno permanente della presenza della
centuriazione romana in centro storico.
Va Roma prosegue in rettilineo con via Rozzone, imboccando la quale ci si ritrova nella
porzione sud di via Carcano: qui era anticamente ubicata Casa Federici (civico 19),
costruzione del sec. XV, di cui si conserva memoria in una lapide incastonata in prospetto.
In fondo alla via Carcano è visibile l’ingresso del complesso in passato occupato dalle
Madri Canossiane, oggi sede della Cassa Rurale.
Dalla via dè Federici si prosegue per via S. Martino, una delle quattro strade principali del
centro storico, che conduceva a Porta Nuova. Il nome di “Porta Nuova” deriva dal fatto che
la porta fu l’ultima in ordine di tempo a essere realizzata.Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni – ed. Clessidra 2002
Visitare Treviglio ( da Bergamo News )Secondo comune bergamasco per numero di abitanti dopo il capoluogo, Treviglio si trova nella media Pianura Padana, a circa 20 chilometri in direzione sud da Bergamo: fondata nel corso dell’alto medioevo per scopi difensivi, la cittadina oggi rappresenta un punto strategico nel crocevia di strade e ferrovie che la collegano con Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Milano.
La basilica di San Martino La basilica di San Martino fu edificata nel 1008 dove sorgeva la chiesa preromanica dell’Assunta, e subì diversi interventi di ampliamento nel corso dei secoli. La basilica presenta elementi architettonici tipici dello stile gotico lombardo dovuti a un primo ampliamento, mentre la facciata attuale è stata realizzata del 1740 dall’architetto Giovanni Ruggeri secondo lo stile barocco.
Nella navata destra, accanto alla zona presbiterale, è collocato il Polittico di Zenale e Butinone, risalente al 1485, una delle opere più importanti del rinascimento lombardo, in quanto segna il passaggio tra il gotico e il rinascimentale.
La basilica offre anche diverse opere di Cavagna, Procaccini e Montalto oltre ad un pregevole Fonte Battesimale del 1529. Il campanile in stile gotico lombardo della basilica è conosciuto come simbolo della città di Treviglio poiché, grazie ai sui 60m di altezza è visibile a chilometri di distanza. Nel corso dei secoli è stato un punto di riferimento sia per scopi religiosi sia civili e militari, in quanto era usato per le segnalazioni di pericolo dai vicini comuni.
I“Treviglio: storia, arte e cultura” l santuario della Madonna delle Lacrimel santuario della Madonna delle Lacrime fu costruito a partire dal 1594 a seguito del miracolo della madonna che, piangendo, salvò Treviglio dall’avanzata francese.
Alla costruzione del santuario hanno lavorato grandi artisti come l’architetto caravaggino Fabio Mangone, autore dell’altare maggiore. Si può salire sull’altare e tramite splendidi gradini in marmo si riesce ad andare proprio sotto al quadro della venerata immagine della Madonna delle lacrime, sotto al quale sono tuttora conservate la spada e l’elmo del visconte di Lautrec. E’ consigliata inoltre la visita della “cripta magica” sotto il santuario.
“Treviglio: storia, arte e cultura” La biblioteca civica di TreviglioLa biblioteca civica di Treviglio, fondata nel 1861, e intitolata all’abate trevigliese Carlo Cameroni (Treviglio 1793 Torino 1862), figura importante del Risorgimento italiano, per aver egli donato, pochi mesi prima di morire, la propria libreria alla città d’origine affinché venisse costituita una biblioteca pubblica.
Alla morte di Cameroni, il Comune accetto il lascito e apri la biblioteca alla cittadinanza. Sul nucleo librario di Cameroni, ricco di 4176 volumi, crebbe la biblioteca, che si arricchi col tempo di alcune importanti acquisizioni librarie e documentarie: in alcuni casi fondi antichi in possesso del Comune, in altri donazioni di illustri personaggi trevigliesi.
“Treviglio: storia, arte e cultura” Treviglio nel XV secolo di Luigi Minuti
Anche il travagliato XV°, come il precedente, è un secolo d’oro per Treviglio, crescono ricchezza e benessere e la città si riempie di edifici non più di legna ma di solidi mattoni, anche se abilmente frammisti ai sassi di fiume, ed in più a metà secolo, sorgono, in fretta e bene, le austere e più solide mura venete. La Basilica di S. Martino nuovamente viene accresciuta, i lavori a carico del Comune, prendono avvio nel 1481 e si protraggono per più di vent’anni, iniziati nel bel mezzo della Signoria degli Sforza, vengono ultimati all’inizio dell’occupazione francese, e splendide dovevano apparire la sua facciata gotica, i colonnati delle navate in mattoni rossi, e quel nuovo piccolo campanile che accarezza l’abside e che allora si poteva vedere anche dalla sua base.Forse i bei tempi antichi non sono mai esistiti se non nella nostra nostalgica fantasia ma se così non fosse quelli e non altri meritano menzione. Anche se non erano tempi pacifici, anzi, tutt’altro. Il secolo inizia con il primo Visconti a portare il titolo di Duca: Gian Galeazzo, che alla Comunità di Treviglio concede nuovi Statuti di ampia autonomia e che, come un fulmine, conquista un così vasto territorio che alla sua improvvisa morte, nel 1402, il figlio sopravvissuto, Giovanni Maria, farà fatica a conservarlo; ne manterrà una parte al prezzo di lunghe e sanguinose guerre, perderà Brescia, occupata da Giovanni Rozzone, condottiero trevigliese che gliela sottrae per un intero anno, poi la vende ad un altro condottiero, Pandolfo Malatesta da Rimini che nel 1421 la cederà alla Serenissima insieme al Bergamasco.
I Visconti tentano di riconquistarla ma sconfitti duramente nel 1426 perderanno definitivamente tutti i territori a nord del Fosso Bergamasco e al di là del fiume Oglio. Vicino alla metà del secolo ecco che la dinastia dei Visconti si estingue, Treviglio e la Geradadda nel frattempo però sono sotto i Veneti ed iniziano un balletto che più volte si ripeterà: dai milanesi ai veneti e viceversa, poi il cinquantennio Sforza, un lungo periodo di prosperità, indi tutto daccapo, eppure tra tante difficoltà Treviglio cresce e si pone quale eccezione nel panorama desolante del tempo dove gran parte dei paesi della Calciana e della Geradadda, da Pumenengo a Rivolta erano stati messi a ferro e fuoco, Treviglio, terra libera, rimase incredibilmente indenne.
Nel bel mezzo della Signoria Sforzesca, al tempo di Galeazzo Maria (1468-1476), Treviglio viene attraversata da un fastoso corteo che scorta il Re di Danimarca, forse il corteo più memorabile che si sia mai visto dalle nostre parti, eccone la descrizione fatta dal cronista danese Holstein, trascritta sui suoi ‘quaderni’ da Ildebrando Santagiuliana: Lo storico e folcloristico corteo è immortalato sulle pareti del Castello di Malpaga dove il Re sostò quale ospite di Bartolomeo Colleoni col quale concertò le modalità del passaggio dalle terre della Serenissima a quelle del Duca di Milano.
Avevamo in precedenza accennato alle visite in Treviglio di altri personaggi illustri, dal Papa san Martino V all’imperatore Sigismondo, a San Bernardino da Siena, ma dietro tutto questo via vai vi era un personaggio: Uberto Decembrio di Vigevano podestà di Treviglio, segretario ducale, poeta, figlio d’arte. Fu lui a comporre, nel 1418, su incarico del Duca Filippo Maria, un poemetto in onore di Martino V papa, (il poemetto è tuttora conservato all’Ambrosiana).
L’anno dopo ricevette l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo, anche lui personaggio epocale, e all’imperatore fa inaugurare nientemeno che una nuova porta d’ingresso alla città (Porta Nuova) e chissà cos’altro avrebbe fatto se non fosse prematuramente morto nell’anno 1427 qui in Treviglio nell’esercizio delle sue funzioni podestarili. Non si conoscono i particolari del funerale, è noto invece che viene trasportato in Milano e seppellito nientemeno che in Sant’Ambrogio nelle cui vicinanze possedeva un casa.La famiglia dei Decembrio non è come quella dei Della Pusterla, la loro nobiltà non è di sangue ma di equilibrato servizio ai potenti ed allo stesso tempo al popolo, e anche di lettere. Era di certo notevole la considerazione di cui godeva nella metropoli ambrosiana, tanto da usufruire del privilegio della sepoltura nella prestigiosa Basilica di S. Ambrogio, infatti, oltre ad Uberto il figlio Candido Decembrio, qui seppellisce la figlia adottiva Costanza nell’anno 1458, poi seppellisce la prima moglie Caterina nel 1464, e quando muore nell’anno 1477, il 12 novembre viene a sua volta seppellito nell’atrio di Sant’Ambrogio accanto al Podestà suo padre il cui sarcofago tardo gotico si erge tuttora maestoso a destra della porta principale della basilica ambrosiana.
Nel corso del XV secolo Treviglio si arricchisce di nuove case, sono le residenze delle famiglie importanti del tempo, tra queste i Della Piazza, Federici e Zenale, esse compendiano, come corona, il complesso basilicale di san Martino e all’interno della rinnovata Basilica, quale sigillo di quest’epoca d’oro, viene posto il Polittico di Zenale e Butinone, capolavoro dell’epoca di mezzo ed anticipo del migliore Rinascimento.
Durante la sua presenza in città, San Bernardino da Siena promosse la realizzazione del convento e della Chiesa dell’Annunziata, su di un’area messa a disposizione dal Comune nel 1441, già nell’anno 1443 era pronto il convento e nel 1465 si consacrò la chiesa per lungo tempo affidata ai Padri Francescani Riformati. Il luogo crebbe nella considerazione dell’intero Ordine di San Francesco tanto che ebbe ad ospitare il Capitolo unificato dei Francescani Osservanti e di quelli Riformati.Il convento dell’Annunciata sopravvissuto alle soppressioni austriache di Giuseppe II, soccombette sotto Napoleone nel 1810. Acquistato dall’industriale Graffelder nel 1845 fu trasformato in filanda di lino e cotone, che il Comune valorizzò facendovi passare vicino nel 1915, il nuovo Viale per Brescia, ma non bastò la messa in vetrina, il complesso non sopravvisse agli sconvolgimenti indotti dal primo dopoguerra e cessò l’attività nel 1923. Trasformato, ancora, in sede della prestigiosa Scuola Agraria Cantoni, è stato sul finire del XX secolo totalmente inglobato nell’Istituto Tecnico Commerciale Guglielmo Oberdan.
“Treviglio: storia, arte e cultura” I Probi contadini”
Nel 1901 venne istituita la Società dei Probi Contadini, ad opera dei conti Piazzoni e di Monsignore Ambrogio Portaluppi che riuniva contadini della frazione del Castel Cerreto e delle Battaglie.
Era composta in origine da 113 soci (passati poi a 140) e gestiva ben 541 ettari di suolo agricolo nelle vicinanze, in precedenza proprietà, per eredità dei Piazzoni, dell’Orfanatrofio di Bergamo (affidato, a partire dal 1903, ai Padri Giuseppini perché realizzassero una colonia agricola, del tipo di quelle funzionanti in altre loro istituzioni). La proprietà della terra divenne così collettiva e fu attribuita ai capifamiglia.
Tale associazione si proponeva anche di sviluppare un’agricoltura meccanizzata legata all’industri ed all’introduzione dei concimi chimici. Tra le varie coltivazioni praticate vi era anche quella del tabacco.Da tutta Italia ed anche da vari paesi d’Europa e del mondo si giungeva al Cerreto per visitare e studiare l’opera della Società.
Citiamo ad esempio dalla Francia una delegazione del Ministero per l’Agricoltura guidata dal Conte De Saint Cyr, seguita nel tempo dal Rettore e Docenti dell’Università di Grenoble e poi dai dirigenti dell’Unione sindacale di Lione. Dalla Spagna venne una rappresentanza dell’Università di Salamanca, presieduta dal Prof. Moran. Il Governo argentino inviava un gruppo di studio guidato dall’ing. Thornos.
La Dieta russa mandava una Commissione di parlamentari, capitanati dal Sen. Principe Wladimir Sabler di Pietroburgo. Etc.L’esperimento cerretano suscitò persino l’interesse di Leone Tolstoy che ebbe a trattare il problema delle cooperative agricole nel suo romanzo “Anna Karenina”.Ottemperando alle volontà testamentarie della contessa Emilia l’Orfanotrofio di Bergamo chiamò al Cerreto i Padri della Congregazione di San Giuseppe.
Seguendo i dettami del loro fondatore, il milanese Paolo Motta, che li voleva dediti all’inculturamento gratuito dei giovani, questi vi gestirono un convitto professionale, istruendovi i giovani orfani della Bergamasca con propensioni all’agricoltura.
Più volte fu ospite allora dei R.R. Padri il semplice Prof. don Angelo Roncalli, futuro Giovanni XXIII. A cavallo delle due Guerre Mondiali la Frazione conobbe le fulgide figure di don Giuseppe Boffi e Suor Chiara Spreafico: santità ed operosità al servizio dei Cerretani.dal sito : www.serit.net
Tratto da “Treviglio: storia, arte e cultura” di Barbara Oggionni
Ed. Clessidra 2002 I primi documenti che rilevano l’esistenza di Treviglio risalgono al X sec.
Ma alcuni rilevamenti archeologici permettono di supporre la presenza di agglomerati sparsi già in epoca romana imperiale, il nome “Treviglio” viene infatti tradizionalmente fatto derivare da tre villae. Tale ipotesi trova ulteriore conferma nel tracciato viario, il cui andamento ortogonale è ascrivibile alla matrice della centuriazione che i Romani impressero nel denominato ager bergomensis in età augustea.
Alla caduta dell’Impero Romano, le tre villae (Portoli, Pisgnano e Cusarola) siraggrupparono intorno ad un oppidum o forse ad un tempio (che la tradizione vuole esserestato dove oggi sorge la Basilica di S. Martino), oppure intorno al centro di scambi commerciali, il foro, (che gli storici collocano dove oggi si trova la Cassa Rurale).
In epoca Alto Medievale gli abitanti delle villae edificarono un sistema fortificato entro cui rifugiarsi in caso di pericolo : sorse così il nucleo più antico di Treviglio, il castrum vetus, le cui tracce sono ancora oggi visibili in piazza Manara, piazza Garibaldi e via Galliari.
Gli abitanti delle tre villae dettero origine ognuno al proprio vicus, cioè quartiere, con leggi e regolamenti: nacquero così le “vicinanze” che, intorno all’anno Mille,si riunirono e fondarono il Comune, che si pose sotto la protezione del Monastero milanese di S. Simpliciano e venne riconosciuto dall’imperatore Enrico IV nel 1081.
Nel sec. XI Treviglio era un borgo forte, il cui abitato corrispondeva all’attuale centro storico, ed era ben difeso da un triplice fossato lungo il quale di aprivano quattro “porte”: Zelute (a nord), Torre (a ovest), Filagno (a sud) e de Oriano (a est).
Nel corso del sec. XIV Treviglio si rafforzò come Comune libero ed indipendente, ottenendo conferma dei propri privilegi dall’imperatore Enrico VII che, nel 1311 concesse di derivare l’acqua dal Brembo per l’irrigazione dei campi. Nel 1332, con la sottomissione ai Visconti, Treviglio dovette rinunciare alla propria sovranità politica, ma non a quella amministrativa, e infatti nel 1392 vennero promulgati gli Statuta Castra Trivilii, strumento legislativo ufficiale della Comunità.
L’odonomastica (dal greco hodós “strada” e onomastikòs “atto a denominare”), una branca della toponomastica, è lo studio storico-linguistico dell’insieme dei nomi delle strade, piazze e di tutte le aree di circolazione di un centro abitato. Studiare l’odonomastica, scienza nata nella seconda metà dell’Ottocento, significa ritrovare il senso di una data comunità, perché i nomi delle vie riflettono la situazione storica e culturale della stessa..
Vediamo allora da dove derivano i nomi delle vie di Treviglio.
Via Verga immagini, Via Roma immagini, Via Galliari immagini , Piazza Garibaldi immagini , Piazza Insurrezione immagini,
RITROVATO IL CASTELLO DI TREVIGLIO di Mirko Trabucchi tratto da L’Eco di Bergamo – Luglio 2011
Un venerdì di luglio del 2011 mentre stavo sfogliando il quotidiano cittadino mi sono soffermato su un piccolo articolo di fondo pagina che illustrava un’interessante scoperta avvenuta durante la ristrutturazione dell’area dell’Ex Upim a Treviglio.
La storia conferma che a Treviglio sorse da un nucleo centrale fortificato altomedievale circondato da un fossato, detto “Castrum Vetus” ossia “Vecchio Castello” e che era ubicato tra le attuali piazza Manara, piazza Garibaldi e via Fratelli Galliari ed aveva un piccolo accesso sito nell’attuale vicolo Teatro. Successivamente la crescita della popolazione fece sì che sorgessero successivamente cinte murarie a difesa della prosperità cittadina.
Durante i lavori di ristrutturazione Ex Upim sono stati rinvenuti resti di mura medievali, a testimonianza dell’esistenza del “Castrum Vetus”.
Vorrei soffermarmi su un vecchio problema caro alla nostra provincia, molto spesso chi esegue scavi si può imbattere nel ritrovamento di reperti archeologici, che molto spesso vengono demoliti o occultati onde evitare il blocco dei lavori.
Una scuola di musica privata viene aperta alle nostre telecamere.
Senza preavviso entriamo nei vari spazi dove si tengono lezioni ai
ragazzi ed agli appassionati. Il filmato è stato realizzato
gratuitamente e a spese dell’Associazione il Diario
Associazione Il Diario[banner] Autore: Roberto Fabbrucci
Passeggiando per Treviglio
Video realizzato dalla Pro Loco di Treviglio
Una scuola di musica privata viene aperta alle nostre telecamere.
Senza preavviso entriamo nei vari spazi dove si tengono lezioni ai ragazzi ed agli appassionati.
Il filmato è stato realizzato gratuitamente e a spese dell’Associazione il Diario
Associazione Il Diario
Autore: Roberto Fabbrucci
Video di Roberto Fabbrucci
Ogni terza domenica del mese a Treviglio si svolge un mercatino dell’antiquariato
(e non solo) molto apprezzato. Tuttavia la presenza di talune bancarelle che con
il modernariato e l’antiquariato nulla c’entrano, turbano sia i visitatori che gli
espositori.
Video realizzato nel 2003[banner]
L’Arch. Luigi Cassani ci accompagna per Treviglio raccontando la storia degli antichi
palazzi borghesi.Sì perchè a Treviglio nobili ed ecclesiasti non potevano risiedere, questo
per impedire che il comune fosse egemonizzato da qualche signorotto. Ecco la sistesi di una
delle passeggiate in città in occasione della presentazione del progetto di ristrutturazione
della Casa Gotica di vicolo Municipio
Treviglio: mostra fotografica “Terza Immagine” 2002
Video di Roberto Fabbrucci
Presso l’ex Upim di Piazza Garibaldi, l’associazione fotografica “Terza Immagine” nel Dicembre
del 2002 ha presentato una mostra per celebrare il ventennale del gruppo amatoriale.
Tra un’immagine e l’altra si scorgono frammenti di Treviglio scomparsa.
Palazzi storici di Treviglio di Roberto Fabbrucci
Dal campanile alla Casa Gotica passando per Palazzo Silva, il Municipio, il Santuario
e Palazzo Galliari. Gradevolissima passeggiata accompagniati dall’arch. Ginetto Cassani
e le poesie dialettari di un’inamorato di Treviglio quale è Gianfranco Ferrari.
Finale in vicolo Municipio con l’arch. Barbara Oggionni Progettista e Direttore dei lavori
di una delle più antiche dimore di Treviglio, la cosiddetta (anche se impropriamente) casa Gotica.
Treviglio Amarcord, un tuffo nel passato cittadino fino ai giorni nostri.Ricordi, curiosità, racconti, foto, filmati, cartoline, documenti e disegni storici della città.